“Intervento militare straniero in Mali”: i mercenari della Nato puntano alla Siria e all'Algeria

“Intervento militare straniero in Mali”: i mercenari della Nato puntano alla Siria e all'Algeria


Bruce Riedel, della "Brookings Institution", un “pensatoio” statunitense, ha scritto in un articolo intitolato "La nuova minaccia di al-Qa’ida" che adesso, a causa dell'intervento della Nato in Libia, l’AQIM (al-Qa’ida nel Magherb Islamico) è meglio equipaggiata che mai, tanto che le basi del movimento in Mali e in altre parti del Nord Africa sono già operative per attività terroristiche in tutta la regione.

L’AQIM e il suo omologo libico, il LIFG (Gruppo Combattente Islamico Libico), sono stati iscritti entrambi nella lista del Dipartimento di Stato americano come "organizzazioni terroristiche straniere". Ed anche le Nazioni Unite ritengono che questi due gruppi siano di natura terroristica. Nonostante questo, l'intervento militare in Libia è stato perpetrato dall'Occidente con il consenso delle Nazioni Unite, sotto l’ombrello della "rivoluzione democratica".

Dopo la Siria, tocca all'Algeria attraverso il Mali


L'Occidente sa bene che, tramite i suoi servizi segreti, per trent'anni, ha armato e sostenuto i "mujâhidîn". Nel caso della Libia, ciò è stato particolarmente ben curato da Londra e Washington. Inoltre, l'esercito americano stesso ha conservato una minuziosa documentazione al riguardo di tutti i terroristi stranieri che hanno combattuto in Iraq e in Afghanistan. Tale documentazione dimostra che la più alta percentuale di questi combattenti proviene dalle città libiche di Bengasi e Derna, considerate la culla della "rivolta per la democrazia" in Libia. Nello spazio di una notte, Bengasi si è trasformata in un “avamposto” armato fino ai denti, con blindati e piloti di jet, pronti ad iniziare una guerra senza pietà contro il “regime di Gheddafi”. In realtà, le potenze occidentali hanno sempre fornito segretamente armi e supporto logistico a questi gruppi “mobili” di combattenti, in ogni territorio dell’ecumene islamica, e tale sostegno non finirà certo perché Gheddafi è caduto. Terroristi del LIFG sono perciò stati immediatamente aviotrasportati verso il loro nuovo fronte orientale, la Siria, ed il loro nuovo fronte occidentale, il Mali.



Lo zampino occidentale nel Sahel
Come ammesso da Bruce Riedel della "Brookings Institution", le armi raccolte dal LIFG sono rispuntate sul “fronte occidentale”, il Mali. L’Algeria teme così uno scenario del genere sin dal momento dell'intervento della Nato in Libia. I timori algerini erano pienamente giustificati, come si può vedere. È poi interessante notare che Bruce Riedel, nell’agosto del 2011, cercando di creare il ‘clima’ preparatorio allo sconvolgimento dell’Algeria (come in un articolo significativamente intitolato "
L'Algeria potrebbe essere la prossima a cadere"), ha già immaginato una destabilizzazione ed il crollo del sistema algerino. Un anno fa, Riedel ha dunque sostenuto l'ipotesi secondo cui la "Primavera araba" si sarebbe spostata in Algeria dopo aver trionfato nella vicina Libia. Ovviamente, in quest’articolo Riedel dimenticava di spiegare che cosa è questa "Primavera araba", mentre oramai risalta agli occhi di tutto il mondo di che si tratta. Dalla "Primavera araba" Riedel si attende una sovversione appoggiata dagli Stati Uniti, in particolare, un sostegno per i militanti terroristi armati della Nato ed emanazione di “al-Qa’ida”. Gli Stati Uniti armano dappertutto i terroristi di “al-Qa’ida” e li sostengono apertamente. In Siria le preparano il terreno.


La famosa “guerra contro il terrorismo”, annunciata urbi et orbi dai presidenti americani, è quindi una grande truffa, una frode senza precedenti perpetrata a danno di milioni di vite che sono state distrutte, con un costo sociale ed economico incalcolabile. La Nato, ben consapevole delle conseguenze, sta costruendo in Nord Africa e nel Vicino e Medio Oriente dei "califfati" artificiali, sostenendoli a scapito dei popoli, raggirati mentre viene resa perpetua una “guerra globale”. La “minaccia contro la civiltà occidentale”, brandita così sovente per denunciare fintamente sui media i “combattenti jihadisti”, è in realtà una "legione straniera" al servizio degli interessi economici e finanziari dell’Occidente, la quale ha tradotto in realtà e portato su scala globale la politica estera di Wall Street e Londra, secondo modalità e in luoghi in cui nessun’altra forza occidentale non avrebbe mai potuto agire.

‘Ritorno di fiamma’…

Questa politica dell'Occidente ha già fornito ai locali terroristi dei rifugi adeguatamente protetti. Poiché gli attacchi di costoro minano soprattutto i governi “laici” e davvero “moderati” del mondo arabo-musulmano, i Paesi occidentali incasseranno in futuro un contraccolpo e subiranno ben altre conseguenze da questa politica estera, la quale mira solo a distruggere degli equilibri.


Fonte: “La Voix de la Syrie”, 19 nov. 2012

tratto da http://europeanphoenix.it/component/content/article/8-internazionale-/448-intervento-militare-straniero-in-mali-i-mercenari-della-nato-puntano-alla-siria-e-allalgeria-

Commenti