L’uomo e la ricerca della Giustizia



Noi tutti siamo in perenne attesa, per un giorno in cui i destini si compiano, nella speranza che l'itinerario dell'umanità si concluderà nella pace e nella giustizia. Tale idea non è solo circoscritta alle religioni metafisiche, ma è accettata anche da ideologie secolari, che apparentemente negano qualsiasi forma di esistenza ultraterrena. Secondo l'ortodossia marxista, l'essere umano arriverà ad instaurare un sistema giusto ed equo, nel quale gli individui vivranno felici e tranquilli (anarchia), attraverso la collettivizzazione dei mezzi di produzione e la dittatura del proletariato, che si caratterizza per via dello scontro tra lavoratori e capitalisti (socialismo scientifico). Il materialismo dialettico, nell'interpretazione della storia dell'umanità come sviluppo di una serie di contraddizioni, crede nell'avvento di un giorno in cui tutte le anomalie si risolveranno, per cedere il passo alla società ideale. Secondo i teorici della democrazia liberale, i sistemi non democratici, portatori di miseria, distruzione e violazioni dei diritti umani, saranno progressivamente eliminati e il mondo vivrà in società libere, democratiche, giuste e civili. Tale idea è confermata dall'intellettuale e politologo americano F. Fukuyama, nel suo celebre libro "La fine della Storia", pubblicato in concomitanza con la dissoluzione dell'URSS. Idee simili nel campo liberaldemocratico furono riproposte anche da Karl Popper; egli infatti afferma che esisterebbe una “democrazia permanente” e non superabile, ammettendo quindi in modo implicito che esiste uno storicismo democratico tendente a una uniformazione globale. Tali aspettative quindi, sono presenti in diverse scuole di pensiero, e rappresentano una aspirazione innata fra gli uomini. La religione islamica, nell'insegnare come questo mondo verrà colmato di rettitudine e giustizia, dopo che in esso erano prevalse violenza e ingiustizia, dà un contenuto a questa vaga aspirazione, trasformandola in elemento di fede nel futuro della razza umana. Tale idea non implica solo attesa, speranza e consolazione, ma anche rettitudine e forza; rettitudine in quanto l'avvento del Mahdi, il Messia atteso, che restaurerà la Giustizia, rappresenta l'estinzione dell'ingiustizia e dell'oppressione che al presente prevalgono, e forza in quanto permette agli uomini di lottare e di superare momentanee sconfitte e frustrazioni. La conoscenza in base alla quale l’ingiustizia verrà cancellata dopo aver raggiunto il suo culmine infonde negli individui perseguitati e nei popoli oppressi la salda speranza e convinzione in un grande ribaltamento mondiale ed universale, basato sull’idea della supremazia della giustizia. La questione principale dunque, è vedere come possa ritenersi possibile l'esistenza stessa di un "restauratore", che possa col proprio avvento ristabilire il primato della giustizia, tanto ambito dall'uomo, dall'inizio della storia fino ad oggi.

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