Ossessionati dall’Iran



Negli ultimi anni e negli ultimi mesi, abbiamo apprezzato come alcuni gruppi politici nel mondo e alcuni leader, abbiano espresso la loro preoccupazione per la crescita dell’influenza politica, culturale, economica, militare e strategica della Repubblica islamica dell’Iran in diverse zone del Vicino Oriente ed in altri contesti nel mondo. Più la potenza iraniana, che è anche quella di tutti gli amanti della Giustizia nel mondo cresce, più gli oppositori della Rivoluzione e i fautori del dominio mondialista si arrabbiano contro la nazione iraniana. Vediamo come alcuni leader occidentali, un giorno sì e l’altro pure, critichino e minaccino l’Iran di sanzioni e di guerre, come se non ci fossero già abbastanza sanzioni economiche, in vigore da trent’anni, o abbastanza guerre contro l’Iran. Infatti, molti analisti concordano che l’obiettivo vero delle guerre in diverse zone del mondo, dall’Afghanistan all’Iraq, dal Libano a Gaza, dalla Libia all’attuale attacco terroristico alla Siria, siano tutte riconducibili ad una guerra contro il mondo islamico ed in particolare al principale avversario dell’imperialismo in questa regione, ovvero l’Iran. L’obiettivo è gettare nel caos la regione per mandare nel caos anche l’Iran. I confini iraniani sono in guerra: in Afghanistan c’è l’occupazione NATO, in Pakistan ci sono i bombardamenti americani, in Iraq c’è il problema del terrorismo, in Turchia c’è l’eterna guerra tra curdi e governo centrale e chi più ne ha più ne metta. Alla solita propaganda anti-iraniana dell’Occidente, si devono aggiungere anche le ugualmente solite dichiarazioni dei dirigenti sionisti. Addirittura il premier del regime sionista recentemente ha detto che “il mondo arabo tirerà un sospiro di sollievo se Israele dovesse decidere di attaccare le installazioni nucleari di Teheran. Lo ha dichiarato il primo ministro di Tel Aviv, Benjamin Netanyahu, in un'intervista al settimanale Paris-Match. In caso di un attacco, cinque minuti dopo, al contrario di quanto possano pensare gli scettici, credo che ci sarà una grande sensazione di sollievo in tutta la regione, ha spiegato Netanyahu, secondo cui l'Iran non è un Paese amato all'interno del mondo islamico. E - ha poi aggiunto - alcuni regimi vicini hanno ben compreso che un Iran dotato di un'arma nucleare è un pericolo anche per loro e non solo per Israele”. (1) Evidentemente le persone intelligenti capiscono che questa è una politica volta a dividere i musulmani e a creare un fronte arabo e islamico filosionista e anti-iraniano, ciò è evidente. Ma quello che bisogna sottolineare è la poca lungimiranza di certi leader del mondo islamico, che invece di condannare questi atteggiamenti, visto che, tutto sommato, i sionisti occupano le terre degli arabi (non ci sembra che gli abitanti della Palestina storica siano di lingua persiana), si espongono a dichiarazioni inverosimili, dichiarando Paesi come l’Iran, ma non solo, nemici dell’islam. Le loro dichiarazioni ricordano molto quelle dei leader occidentali e sionisti. Ma sappiamo bene che le masse arabe non condividono questa lettura, e le rivolte contro alcuni leader filosionsti nella regione dimostrano ciò. Speriamo che i nuovi leader del mondo arabo siano più lungimiranti di quelli che li hanno preceduti, se non vogliono fare la stessa fine.

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