L’America ora teme l’effetto-Detroit




 È vero che Detroit muore anche per mancanza di liquidità.

La base fiscale a cui far pagare le tasse si è progressivamente ridotta, dai quasi 2 milioni degli anni Cinquanta agli 800 mila abitanti scarsi di oggi. Le entrate fiscali non pagano le uscite, e così il 40% delle luci stradali non funziona. Vigili del fuoco e polizia coprono soltanto alcune zone della città, intervenendo spesso in ritardo.

Ma Detroit muore soprattutto perché è incapace di pagare gli interessi su obbligazioni e derivati municipali emessi anni fa per finanziare investimenti in infrastrutture e pagare spese correnti.

Da qui due consequenze:

1) La prima è limitata alla microstoria di Detroit.

Con l’avvio del fallimento, è iniziata una specie di guerra - soprattutto legale - tra i contribuenti e i creditori. Da una parte, i creditori vogliono che i loro crediti siano onorati. I creditori sono innanzitutto i possessori dei titoli municipali. Con la città che va in bancarotta, non sono più i contribuenti che pagano ai possessori di titoli, ma i possessori di titoli che perdono il loro diritto al rimborso. I rappresentanti dei fondi hanno combattuto la loro battaglia per evitare la bancarotta; ora la combatteranno per evitarne (o quantomeno alleviarne) gli effetti.

Ma - e qui è la sorpresa - chi sono i principali possessori dei titoli municipali? I fondi pensionistici dei dipendenti pubblici di Detroit. In altre parole, i sindacati. Altri importanti creditori di Detroit sono gli istituti finanziari. Oggi le tasse servono a pagare gli interessi sulle linee di credito concesse dalle banche. Con la bancarotta, le banche probabilmente riceveranno non più del 10% del capitale prestato.

Come si vede, l’obiettivo della bancarotta è consentire al comune di utilizzare le entrate fiscali per ricostruire Detroit piuttosto che pagare pensioni e interessi. Il collasso finanziario che ha investito Detroit ha aperto la città in due, come una mela: da una parte i dipendenti ed ex-dipendenti pubblici; dall’altra, gli altri cittadini.

Chi sono questi ‘altri cittadini’? Il governatore dello Stato, Rick Snyder, ha spiegato che la bancarotta - un lungo processo che durerà anni - inevitabilmente favorirà giovani e settore privato.

2) La seconda conseguenza del default finanziario è molto più estesa e fa di Detroit, ancora una volta, un caso a rilevanza nazionale.

Semplicemente, da oggi i titoli municipali saranno considerati dal mercato ancora più a rischio di quanto avveniva in precedenza. È altamente probabile che il defaultdei titoli municipali di Detroit influenzerà la percezione generale del mercato su qualsiasi titolo emesso da qualsiasi amministrazione pubblica, città, contea, Stato.

Da qui la preoccupazione non soltanto del Michigan, Stato di cui Detroit fa parte, ma della stessa amministrazione Obama.

Il fallimento di Detroit può rivelarsi unico ed eccezionale, oppure innescare dinamiche nel mercato finanziario e nella gestione dei fondi pensioni tali da scatenare crisi in altre città.

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