Governo Erdogan nella bufera

Lo scandalo corruzione in Turchia rischia di travolgere il premier Recep Tayyop Erdogan: tre dei suoi ministri, quelli dell’Interno, Economia e Ambiente, si sono dimessidopo che i loro figli sono finiti in manette in una ‘tangentopoli’ legata a licenze edilizie in aree urbane che finora ha portato all’arresto di oltre 50 persone.
I primi ad annunciare le dimissioni sono stati Zafer Caglayan (titolare dell'Economia) e Muammer Guler (dell'Interno). A loro, poche ore più tardi, si è aggiunto anche il collega Erdogan Bayraktar, il quale ha invitato anche il primo ministro a lasciare: "Per il bene ed il benessere di questo paese, credo debba dimettersi".
Erdogan, come ai tempi della protesta di Gezi Park, è tornato però a invocare un complotto straniero per minare l’ascesa della Turchia. La bufera che si è abbattuta sull'esecutivo rischia di danneggiare seriamente il premier e il suo partito Akp a tre mesi dalle cruciali elezioni amministrative di marzo.
Ieri, rispondendo alle domande dei giornalisti, il presidente della Turchia Abdullah Gul aveva detto che i ministri coinvolti nello scandalo avrebbero dovuto essere rimossi dai loro incarichi. Lo scossone, per ora, ha fatto crollare la borsa: l’indice della piazza turca ha lasciato sul terreno il 3% dopo l’annuncio delle dimissioni dei tre ministri.

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