Il Premier israeliano a Roma accusa l'Iran, ma tace sull'olocausto palestinese


Netanyahu a Roma accusa l'Iran
ma tace sul genocidio palestinese


















Nel giorno in cui il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, da Roma ha lanciato nuove accuse all'indirizzo di Theran, accusando l'Iran di essere uno Stato che finanzia il terrorismo nel mondo, sono arrivati nuovi dati statistici sulle violazioni commesse lo scorso mese da Israele nei confronti di cittadini palestinesi: i militari hanno ucciso 12 palestinesi e ne hanno arrestati 347. Tra questi un giornalista e otto donne.
Di tutto questo ovviamente "Bibi", questo il soprannome del primo ministro, non ha parlato davanti al presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Enrico Letta, anch'egli omertoso sul dramma visssuto dal popolo palestinese a seguito di un'occupazione militare che ogni giorno registra numerose violazioni sul piano del diritto internazionale. Netanyahu ha avuto la faccia tosta di affermare: " Noi resisteremo sempre al ritorno nel nostro paese dell'intolleranza, della xenofobia, del razzismo, di tutto ciò che è violenza, anzitutto verbale e poi fisica".
Violenza verbale e fisica, appunto. Nel suo rapporto mensile, diffuso da Quds Press, il Centro studi per i prigionieri e i diritti umani “Ahrar”, rende noto che 12 palestinesi, di cui otto provenienti dalla Cisgiordania e quattro dalla Striscia di Gaza, sono morti in differenti attacchi israeliani, e che più di 347, in maggioranza originari della Cisgiordania e di cui otto della Striscia di Gaza, sono stati arrestati. Dalla distribuzione numerica dei prigionieri è emerso che la città che ha riportato il più alto numero di arresti è Hebron, con 95 detenuti.

Tratto da http://www.liberiasinistra.it/art/2013/12/02/netanyahu-a-roma-accusa-liran-ma-tace-sul-genocidio-palestinese_3060#.UpxvlN8mFyA.facebook

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