Italia e Iran: una nuova partnership



Visita del ministro Emma Bonino a Teheran, la prima dopo 10 anni di un ministro italiano e primo ministro europeo dopo l'elezioni di Rohani. Il presidente iraniano: "Soddisfare i bisogni dell'Italia nel campo dell'energia e in quello del petrolio e del gas è sempre stata una priorità nelle relazioni fra i due paesi"

Il presidente iraniano Hassan Rohani - in occasione dell'incontro con Emma Bonino nel corso della prima visita in 10 anni di un ministro degli Esteri italiano a Teheran - ha dichiarato che l'Italia è la "porta" che l'Iran può usare per creare fiducia reciproca con l'Europa.

Il presidente iraniano ha espresso la disponibilità di Teheran a "promuovere le relazioni" con l'Italia "al più alto livello possibile", secondo l'agenzia iraniana Isna.

Rohani si è dichiarato "soddisfatto che sia stato detto che non ci sono restrizioni per la promozione dei rapporti" fra i due paesi, che al momento "non sono al livello che ci si potrebbe aspettare". L'espansione dei rapporti bilaterali dovrebbe puntare ad "obiettivi di lungo termine" con una cooperazione "a tutti i livelli".

Circa la cooperazione economica, Rohani ha detto che "soddisfare i bisogni dell'Italia nel campo dell'energia e in quello del petrolio e del gas è sempre stata una priorità nelle relazioni fra i due paesi e noi siamo pronti a promuovere legami nei campi dell'industria, dell'energia, del commercio, dell'ambiente, del turismo e degli scambi scientifici e culturali".

Primo capo di una diplomazia europea a recarsi a Teheran dopo il cambio di guardia alla presidenza, Bonino aveva ieri avocato a sé il compito di "andare a vedere le carte" vantate dall'Iran nell'aprirsi al mondo con il nuovo corso inaugurato da Rohani. Questo compito di battistrada era già stato assolto dall'Italia quasi quindici anni fa con la visita compiuta a Roma dal presidente iraniano Mohammad Khatami, l'uomo che all'epoca tentò di aprire la Repubblica islamica alle riforme e al dialogo con l'Occidente prima della chiusura operata dagli otto anni della presidenza di Mahmud Ahmadinejad. Quel viaggio del marzo 1999 era stato il primo di un capo di Stato iraniano in un paese dell'Unione europea dopo la Rivoluzione islamica del 1979. 

La preparazione della visita di Bonino era cominciata con la missione a Teheran del viceministro degli Esteri Lapo Pistelli lo scorso 7 agosto, appena due giorni dopo l'insediamento di Rohani vincitore delle presidenziali di giugno: una mossa che suscitò le "perplessità di capitali europee vicine e lontane", ebbe a constatare il mese scorso Bonino ricordando però - con una colorita metafora - che all'Assemblea generale dell'Onu a New York ci fu poi una tale "fila per parlare con Rohani" che non si vede "neanche fuori dal Moma".

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