L'Arabia Saudita ha chiesto la testa di Erdogan agli americani?


L'Arabia Saudita ha chiesto la testa di Erdogan agli americani?

di Davood Abbasi

In Turchia e nell'amministrazione di Rajab Tayyip Erdogan ci sara' pure del marcio e ci sara' pure qualche personaggio corrotto ma forse in molti avranno gia' intuito che in tutto questo "scandalo all'improvviso" c'e' qualcosa che non quadra e se e' vero che nel mondo antico tutte le strade portavano a Roma, anche questa volta basta scavare un po' nel caso per capire che tutte le strade portano a Washington.

Il Di Pietro turco

Nei giorni scorsi i media turchi e quella del resto del mondo si sono scatenati nel rivelare gli ultimi sviluppi, le indiscrezioni trapelate, le notizie delle dimissioni ed il coinvolgimento di politici, dei loro figli, di capi della polizia e delle forze dell'ordine in uno scandalo di corruzione ma forse nessuno si e' chiesto come sia nato tutto questo.
La fonte di tutte le informazioni che hanno fatto scattare l'inchiesta, insomma il "Di Pietro" della questione, se vogliamo fare un paragone con Tangentopoli, e' il teologo Fath Allah Gulen, un docente dell'Universita' della Pensylvania che e' noto per le sue relazioni "speciali" con i pezzi grossi della Casabianca e della leadership americana. Gulen era stato uno dei fermi sostenitori del partito Giustizia e Sviluppo ed uno dei segreti del successo di questo partito nelle ultime tre elezioni.

Gli Usa contro Erdogan, ma perche'?

Ora pero' Gulen e' in aperto scontro con Erdogan ma cio' e' di importanza secondaria soprattutto se si apprende che e' impossibile credere che un personaggio cosi' vicino all'amministrazione americana stia agendo di testa sua, e che prima di diffondere le notizie sulla corruzione dei membri del governo Erdogan non si sia prima consultato con gli amici della Casabianca; l'altra notizia, non confermata, e' che molte "informazioni" diffuse da Gulen sono talmente sensibili che probabilmente gli sono state trasmesse direttamente dalla Cia e dai servizi americani. Certo quest'ultima dinamica e' da confermare, ma in ogni caso ora bisogna chiedersi perche' Gulen, ma soprattutto gli Stati Uniti, abbiano dato la loro "benedizione" allo scandalo ed all'indagine che indebolisce Erdogan.
Erdogan non si e' messo contro molti paesi della regione per sostenere la politica occidentale in Siria, che voleva il sostegno militare ai gruppi di militanti e terroristi anti-governativi? Cosa ha fatto Erdogan per meritarsi tutto questo?

Usa, Arabia Saudita e mondo islamico

Secondo alcuni esperti, che hanno cercato di dare una risposta a questa domanda, sono molteplici i motivi che hanno portato gli Stati Uniti a sacrificare la Turchia. Per prima cosa la preoccupazione degli americani e come vedremo, non solo la loro, e' che la Turchia stia divenendo troppo grande con Erdogan e che sia meglio introdurre un po' l'ingrediente dell'instabilita' politica per fermare la corsa di Ankara anche nel settore economico.
La corsa turca fa' paura soprattutto all'Arabia Saudita che vuole ribadire nel mondo sunnita il suo titolo di guida e che pretende addirittura di essere "califfo" di tutta la comunita' musulmana. I sauditi, in piu', non hanno assolutamente gradito il sostegno dato da Erdogan ai Fratelli Musulmani in Egitto dove invece l'Arabia Saudita preferisce il regime laico ed oppressivo dei militari.
E cosi' a chiedere la testa di Erdogan agli americani sono stati i sauditi e probabilmente gli Usa hanno accettato anche perche' nel 2013 hanno suscitato con l'accordo di Ginevra con l'Iran, l'ira degli alleati di Riyadh, che vedono nella Repubblica Islamica un'altro grande rivale.

Erdogan ce la fara'?

In questo scenario il futuro di Erdogan e' decisamente incerto. Non si sa fino a dove andra' avanti lo scandalo ma soprattutto dopo il cambio di fronte di Ghoulan, non si sa se Giustizia e Sviluppo riuscira' a vincere pure le prossime elezioni. Erdogan non e' in una situazione molto favorevole. I suoi alleati pare lo abbiano abbandonato.

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