Volley, l'Iran ribalta le carte: "Ghoncheh col volley non c'entra"

Mohammad Reza Davarzani, presidente della Federazione iraniana. AFP
 
 
 
Con la federazione iraniana collaborano molte donne-giornaliste, quel 20 giugno in World League, c’erano donne che lavoravano al palazzetto, come spiega che non possano esserci donne a vedere le partite?

"Questa domanda dimostra la nostra sincerità: ripeto le donne in Iran possono assistere alle partite. Se noi avessimo uno palazzetto con 50 mila posti lo riempiremmo. Per la nostra religione è necessario proteggere la dignità delle donne, all’uscita della palestra verrebbero a contatto con gli uomini. Chiediamo al mondo occidentale di rispettare la nostra legge".
 
Pensa che l’Iran avrà mai una Nazionale femminile forte come quella maschile?
"Sì certamente, ma su questo dobbiamo lavorare molto sulle infrastrutture. Per arrivare al primo livello mondiale al maschile abbiamo lavorato per 20 anni. Purtroppo con la pallavolo femminile siamo stati lontani dalla tornei internazionali per 38 anni. Recentemente (quasi 5 anni fa) abbiamo iniziato a partecipare alle competizioni in Asia. Lo sport delle donne per noi è molto importante, ora nel volley abbiamo una Superlega e altre due categorie. Per arrivare al primo livello mondiale bisognerebbe avere una programma a lungo termine: abbiamo molti buoni programmi e speriamo di riuscire a realizzarli".
 

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