CONSIDERAZIONI SULL’IMMIGRAZIONE E L'ISLAM IN EUROPA

di Paolo Rada



L'Islam che non vogliamo... 


I recenti avvenimenti di cronaca nera legati ad episodi di criminalità compiuti da persone non europee ci hanno indotto a fare alcune considerazioni e ad affrontare un tema che molto spesso dagli   europei convertiti alla Santa religione Islamica è stato  sottovalutato e di cui si è avuto una sorta di inconsapevole paura di affrontare.

Il tema di cui vogliamo occuparci ,avrete capito,è quello dell'immigrazione da parte  di milioni di individui provenienti dalle più svariate parti del mondo nel continente europeo.

E' d'uopo chiederci in modo preliminare se l'immigrazione incominciata in modo massiccio dopo la caduta del muro di Berlino è un fenomeno strutturale, endogeno o invece indotto, promosso e favorito dall’esterno, o per dirla in altre parole capire se i flussi immigratori siano un qualcosa legato a condizioni socio-economiche oggettive o se invece siano stati promossi in vista di un determinato e preciso scopo.

Come mai l'immigrazione incomincia in modo massiccio dopo la caduta del muro di Berlino? Dopo la fine dell'esperienza politica comunista? Guarda caso l'ondata di milioni di disperati verso l'Europa inizia quando la medesima Europa stessa avrebbe potuto - essendo terminata l'egemonia sovietica nell’Europa dell’Est - unirsi e porre fine al patto atlantico e all'egemonia americana  sull'Europa dell'Ovest. L'Europa avrebbe potuto dunque, o quanto potevano sussistere le premesse, ricreare una sua unità continentale ritrovando una sua coesione e, magari una sua indipendenza, visto che il patto atlantico nato in funzione anti-comunista non avrebbe più avuto ragione di esistere.

Interessante notare, che la maggior parte di coloro i quali arrivarono in  Europa durante i primi anni novanta provenivano dal continente africano e non come doveva essere logico dalle zone dell'est Europa (anche se arrivarono qui persone provenienti da quelle zone) che “finalmente liberi “potevano agognare ad un posto a tavola nel mondo consumistico-capitalista.

Ci chiediamo dunque: "la condizioni economiche  dell'Africa erano diverse negli anni ottanta rispetto che ai primi anni novanta?" ”Perchè milioni di persone si catapultarono dall'Africa verso l'Europa solamente dopo la caduta del muro di Berlino e non prima?”; e ancora ci domandiamo: ”non è che dunque l'immigrazione è stato un fenomeno promosso, supportato e spalleggiato da chi non voleva che l'Europa potesse riavere un suo ruolo nel mondo dopo 50 anni di occupazione americana dell’Europa Occidentale?”


Il riversarsi in Europa di masse di disperati avrebbe solamente creato, così come si è puntualmente verificato, una situazione sociale insostenibile la quale avrebbe minato anche solo un qualsiasi ipotetico tentativo di ripresa della propria autonomia e della propria indipendenza  del vecchio continente.

A chi giovò allora il massiccio arrivo di immigrati sul nostro continente?

Naturalmente se - per quanto riguarda una sorta di regia geopolitica (ovvero, a cui prodest?) - possiamo individuare una mano statunitense dietro i fenomeni immigratori, probabilmente con l’utilizzo come sempre fatto dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti di elementi della criminalità organizzata (da Francis Drake a Lucky Luciano tali paesi vantano ottimi precedenti…) non possiamo non vedere invece nell’ideologia libertaria, antirazzista, pacifista propria della deriva libertario-nichilista del marxismo, alleata in questa battaglia per la creazione di un uomo nuovo senza patria e senza razza, con l’umanitarismo di stampo massonico (cittadini del mondo) e con il nuovo corso mondialista, universalista verso il basso della chiesa cattolica, le basi ideologico culturali di questo fenomeno, che ripetiamo, non è strutturale, autonomo, ma è invece un fenomeno indotto.

Nel frattempo – sono passati circa 25 anni ... - dai primi sbarchi si è aggiunto quale promotore e sostenitore del fenomeno immigratorio un altro attore importante il quale ha una sua propria ideologia e un suo proprio stato di riferimento. Vogliamo parlare dell’ideologia islamico-wahabita la quale ha nell’Arabia Saudita il proprio promotore e finanziatore. Non crediamo di fare del complottismo di bassa lega se affermiamo che avendo il wahabismo come proprio credo quello di creare uno stato islamico (usiamo questo aggettivo per comodità visto che pensiamo che il wahabismo non ha nulla di islamico…) mondiale esso si serva dei milioni di africani e asiatici che negli ultimi 25 anni hanno invaso il nostro continente quali teste di ponte  e/o quinte colonne del proprio progetto in Europa onde wahabizzare il vecchio continente in una riedizione  a contrariis delle crociate. 

Oggettivamente ora sul territorio europeo abbiamo milioni di immigrati musulmani i quali essendo stai indottrinati  a dovere hanno fatto propria la visione islamica del wahabismo e si considerano impegnati in una  sorta di guerra volta a far si che il continente europeo si wahabizzi sempre più.

Sono migliaia le moschee finanziate dall’Arabia saudita in Europa e che diffondono solamente l’odio verso la cultura europea in senso lato e le altre scuole islamiche islamiche (sciiti e sufi in primiis). Non è un caso che migliaia di immigrati abitanti in Europa siano andati prima in Libia a combattere sotto egida NATO il laico e nazionalista Gheddafi per poi essere stati trasferiti (magari su aerei NATO…) in Siria a combattere l’eretico sciita alawita Assad e magari successivamente  spostati in Iraq onde creare lo Stato Islamico e combattere  il governo sciita iraqeno. Naturalmente è solo un caso (siamo complottisti…) che Siria e Iraq abbiano governi sciiti e siano alleati dell’Iran…

Per tornare agli immigrati musulmani che abitano il nostro continente dobbiamo specificare che se non tutti possono essere definiti quali wahabiti militanti, dobbiamo però affermare che purtroppo fra la maggior parte di costoro il wahabismo gode quanto meno di una tolleranza se non di aperta simpatia. 

L’atteggiamento della maggior parte degli immigrati musulmani che abitano in Europa non è di aperta condanna al wahabismo: ci ricorda l’atteggiamento ipocrita e compiacente di molti militanti del Partito Comunista Italiano verso coloro i quali appartenevano ai vari gruppi dell’estremismo armato di sinistra.

Non abbiamo mai una aperta e franca condanna del wahabismo e del terrorismo di stampo fondamentalista da parte degli esponenti della maggior parte dei centri islamici sunniti. Vi è al massimo una condanna, ma sempre con determinati distinguo…

Quanto dicevamo prima riguardo alla creazione di un ipotetico califfato mondiale wahabita, questa idea fa parte purtroppo nell’inconscio collettivo della maggior parte dei musulmani immigrati: costoro vorrebbero vedere tutto il mondo,  sottomesso, anche con la forza all‘interpretazione  wahabita-fondamentalista dell’Islam.

Ricordiamo per fare una breve digressione storica che è importantissimo sottolineare che le guerre di conquista compiute dai Califfi delle varie dinastie islamiche (Omayadi, Abbassidi, Ottomani) che usurparono il potere dopo la morte del Profeta dell’Islam Muhammad (Maometto) non videro mai la partecipazione degli sciiti. 

Anzi essi erano costantemente perseguitati e massacrati!

Un Islam conciliabile con la civiltà... 



Le prime guerre imperialiste in nome dell’Islam compiute dai primi 3 califfi usurpatori non videro la partecipazione di Ali cugino e genero di Maometto a cui si rifanno gli sciiti e quando quest’ultimo prese il potere non compì nessuna guerra di conquista! L’ideologia wahabita-Salafita più che rifarsi a Maometto si rifà invece nella sua attitudine imperialista ai primi 3 califfi dell’Islam ed in particolare al califfo Omar.

Vediamo, per tornare all’attualità, una sorta di piano wahabita di  conquista lenta dell’Europa non più con le armi come facevano i loro predecessori, ma attraverso  una lenta, ma inesorabile predicazione che incominciata all’inizio degli anni novanta vede oggi purtroppo germogliare i suoi malefici frutti. I Centri islamici sunniti oggi presenti in Europa  sono controllati nella stragrande maggioranza dall’Arabia Saudita e sono oggettivamente la testa di ponte nella loro folle ideologia volta alla  conquista e alla progressiva wahabizzazione dell’Europa stessa.

L’immigrazione risulta essere dunque un fatto strumentale, o per meglio dire il cavallo di Troia di quelle forze che puntano alla distruzione di quel poco che ancora rimane di quella che potremmo chiamare identità europea.

Queste forze lo ribadiamo sono (senza che per forza abbaino un piano comune-sono forze singole che però hanno il medesimo fine) nell’ordine:

1) Gli Stati Uniti d’America i quali una volta caduto il muro di Berlino hanno favorito l’immigrazione onde creare sconvolgimenti razziali e sociali in Europa e  di cui vediamo oggi le conseguenze. L’Europa Occidentale che anche solo ipoteticamente si poteva affrancare dal dominio a stelle e strisce è sempre più in preda a kaos, disordini, criminalità dilagante fenomeni provocati nella stragrande maggioranza da immigrati.

2) L’umanitarismo massonico il quale volto  a creare una Repubblica Universale composta di “cittadini del mondo” promuove la distruzione attraverso gli sconvolgimenti etnici delle identità nazionali e/o continentali.

3) Il nichilismo post-marxista il quale nella sua utopia libertaria ricalca estremizzandoli in senso antirazzista pacifista i dettami propri dell’umanitarismo di stampo massonico unendoli ad una visione del mondo antireligiosa e anticristiana. 

4) Un certo tipo di cristianesimo post-conciliare che vede nell’immigrato, nel clandestino una sorta di uomo nuovo, di un essere umano puro, bravo a prescindere, contrapposto all’europeo che viene visto sempre come un essere spregevole, ricco, colonialista, razzista ecc. Questo cristianesimo post-conciliare, che potremmo definire “cattolicesimo protestantizzato” è fodamentalmente anticristiano, è il cavallo di Troia nella Chiesa cattolica dell’ideologia unversalistico-mondialista promotrice di un unico governo mondiale.(1)

5) L’ideologia wahabita propria dell’Arabia Saudita  che vede gli immigrati quali testa di ponte  in vista di una lenta ,ma inesorabile conquista dell’Europa.

Notiamo come tutte queste 5 forze abbiano in odio la civiltà Europea, abbiano in odio Roma imperiale, la Grecia Classica, la splendida civiltà cristiana medioevale forgiata dall’unione dell’elemento etnico franco germanico con il diritto romano e la religione cristiana, l’Europa delle grandi Monarchie, l’Europa delle rivoluzioni Nazionali, l’Europa di Platone, di Cesare, di Dante, di Metternich, di De Maistre…

Ciò che queste forze vogliono è la fine dell’Europa o quanto rimane di essa rimane, della sua  millenaria civiltà e l’immigrazione è uno degli strumenti da esse utilizzate onde avvenire al loro malefico scopo.
                                                                                 


1)       E’ interessante notare come queste 5 forze promuovono tutte un unico governo mondiale: gli Stati Uniti con la visione di un mondo ci cui loro sono la superpotenza egemone; l’umanitarismo massonico che promuove una Repubblica mondiale di cittadini del mondo; il postmarxismo che vede negli stati e nelle singole identità nazionali delle sovrastrutture da abbattere; il cristianesimo post-conciliare che vorrebbe il mondo retto in nome dell’umanitarismo antirazzista da una sorta di Onu Umanitaria…; il wahabismo che vorrebbe la creazione di unico Califfato Mondiale.

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