Israele ammette di essere sotto assedio

 Il ministro della difesa di Israele ha affermato che Israele è sotto assedio ed è circondato da sette nemici: Gaza, Cisgiordania, Libano, Siria, Iraq, Yemen e Iran. 

Queste affermazioni sono in netto contrasto con le idee di chi fino a poco tempo fa affermava che Israele era in una situazione di stabilità mai vista prima in Medio Oriente. 

Le dichiarazioni del ministro della difesa di Israele dimostrano come lo stato ebraico continua a essere una entità estranea alla regione mediorientale e che senza il sostegno militare americano Tel Aviv non potrebbe resistere un istante in quella regione. 

È vero che alcuni governi mediorientali hanno buoni rapporti con Israele (Egitto, Giordania, Turchia, Emirati, Qatar, Arabia saudita ecc.), ma le popolazioni di questi paesi di certo non la pensano come i governi.

Di fatto Israele è la dimostrazione di come concetti "occidentali" come i diritti umani, la democrazia e l'autodeterminazione dei popoli siano aria fritta di fronte al sistema reale delle relazioni internazionali. Nonostante L'Onu e gli organismi internazionali, la forza bruta continua a essere l'unico principio che regola le relazioni tra le nazioni. La pulizia etnica in corso a Gaza ne è la dimostrazione e l'impotenza dell' Onu e la complicità delle grandi potenze (USA in primis) sono tutte nozioni volte a tenere in vita artificialmente una realtà come quella israeliana che in Medio Oriente nessuno vuole. 

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