"Moscio" attacco israeliano presso la Regione di Isfahan

 Un attacco - definito dallo stesso Itamar Ben Gevir, membro del governo israeliano, come "moscio" - con droni presso la Regione di Isfahan nell' Iran centrale, senza fare danni di rilievo, è la "risposta" israeliana all'attacco iraniano di qualche giorno fa contro Israele che a sua volta era stato provocato da un attacco sionista contro il consolato iraniano a Damasco. 

Tale attacco "moscio" dimostra come Israele ha ricevuto il messaggio dell' Alba del 14 aprile. Il regime sionista vista la defezione americana da un conflitto regionale ampio ha desistito dall'alzare il tiro. Questo regime selvaggio comprende solo la forza bruta. 

È noto infatti che le provocazioni sioniste come quella del consolato a Damasco sono finalizzate a costringere L'Iran a una reazione pesante (cosa avvenuta il 14 aprile) che a sua volta convinca gli americani a scendere in guerra aperta contro la Repubblica Islamica (cosa alla quale gli americani hanno detto "no"; gli americani non vogliono la guerra All'Iran visto l'impegno in Ucraina e il fronte interno israeliano non risolto - Gaza e sud Libano - per non parlare della situazione yemenita ecc. Insomma gli americani hanno abbastanza problemi e non vogliono complicare la situazione internazionale per sé stessi). E gli israeliani non hanno la forza di condurre una guerra da soli contro L'Iran. Tale assunto è confermato dai fatti del 14 aprile. Con l'appoggio difensivo americano, inglese, francese, giordano e saudita, gli americani hanno confermato che 9 missili balistici hanno colpito Israele. Cosa sarebbe successo se Israele avesse voluto difendere il proprio territorio da solo? 

Gli israeliani devono mettersi l'anima in pace. Senza l'America non sono nulla. Al massimo possono tenere testa a donne e bambini inermi a Gaza.

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