Presso il mausoleo di Seyedeh Zeinab a Damasco, uno dei principali luoghi di pellegrinaggio del Medio Oriente per la componente islamica sciita, una folla di fedeli ha chiesto l'aiuto del clero iracheno e iraniano contro la pulizia etnica in atto in Siria contro le minoranze.
In particolare ci sono stati slogan a favore di Ali Khamenei, Ali Sistani e del martire Seyed Hasan Nasrallah.
Dalla salita al potere della banda terroristica di Al Jolani (ex Al Qaeda), la Siria vede una escalation delle diatribe etniche e confessionali.
I fronti caldi sono al momento soprattutto quello curdo a est, druso a sud, alawita e sciita rispettivamente sulla costa occidentale e presso Homs.
In particolare a Latakia e Tartous si sono formati gruppi armati per difendere la gente dai terroristi che hanno occupato Damasco. In queste zone gli scontri non si placano. Inoltre a Homs vicino al confine libanese i terroristi hanno preso di mira le zone sciite; intanto sui social network iraniani girano notizie riguardo alla nascita di nuovi gruppi armati nati per difendere la Siria dal "colonialismo israeliano". Al momento non sappiamo se queste rivendicazioni possano essere vere.
Inoltre si parla di un certo movimento presso le basi russe sul Mediterraneo. Sempre sui social iraniani si parla del possibile rientro in Siria di elementi legati al governo di Assad con l'intento di promuovere una sorta di resistenza.
Intanto il governo di Al Jolani cerca di accreditarsi nei confronti della comunità internazionale. Oggi vi è stata la volta di una delegazione italiana attiva nel settore dell'energia elettrica e le nuove autorità siriane hanno anche avuto incontri con emissari sauditi.
La Siria, nonostante la caduta di Assad, è ancora l'epicentro delle evoluzioni politiche del Medio Oriente....
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