Una delle differenze principali tra le ideologie cosiddette
moderne e l’islam è che le prime si concentrano sulle questioni materiali
mentre l’islam è un giusto connubio tra materia e spirito. Secondo l’opinione
comune, sarebbero i fattori economici o militari a garantire il primato; ma se
analizziamo un punto di vista basato sui valori umanitari, allora comprendiamo
che il controllo dell’economia è poca cosa rispetto al controllo dei cuori.
Riportiamo di seguito un articolo pubblicato sul sito dell’agenzia iraniana
Fars, che parla del discorso tenuto da Hasan Abbasi, intellettuale iraniano,
riguardo all’importanza del “soft power” rispetto al “hard power”. Questa è una
traduzione dal persiano. Vista la lunghezza dell’articolo, il brano sarà
suddiviso in alcune parti.
Agenzia Fars: in un meeting tenutosi all’Università Shahid
Beheshti di Tehran, Hasan Abbasi, direttore del” Centro di studi dottrinali”
(un centro di studi strategici gestito da privati, ndr), ha posto l’accento
sull’idea di primato nella dottrina islamica. Egli ha detto: “per il punto di
vista islamico, il primato appartiene a chi ha più timore di Dio e achi si
conforma ai Suoi comandamenti”. Abbasi ha sottolineato che “il primato mondano
garantisce il controllo dell’economia, spesso attraverso la conquista territoriale
dei mercati e delle nazioni, mentre nell’islam ciò che conta sono i cuori, non
i territori”. “La scienza della strategia, riguarda lo studio dei fattori che
possono protrarre l’esistenza di una civiltà. Per lo sviluppo di una civiltà e
per evitare che essa si estingua sono necessari due fattori: il “soft power” e un
potenziale difensivo asimmetrico.” Abbasi ha continuato dicendo: “L’essere
umano in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento storico produce potenza. Quando
una persona riesce a imporsi a se stesso, alla natura o agli altri esseri
viventi, allora sta producendo potenza. Questa potenza può a sua volta essere
suddivisa in tre tipi: hard power, semi-hard power, soft power. Il primo tipo
corrisponde alla forza bruta, che per i governi e le nazioni si traduce in
capacità militare. Il secondo tipo è riconducibile alla diplomazia e all’economia
mentre il terzo (soft), rappresenta la possibilità di assoggettare in modo
pacifico e non violento i cuori e le menti.
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