Il ruolo internazionale dell'Iraq del governo Maliki

Oggi è iniziato il viaggio di due giorni del premier iracheno Noori Maliki a Tehran; l'importanza di questo viaggio può essere analizzata da diversi punti di vista. Innanzi tutto l'Iraq si conferma un'attore regionale importantissimo in funzione di un'alleanza con l'Iran e qualsiasi rafforzamento dell'Iran è un indebolimento degli USA e viceversa. Poi le vicende riguardanti la Siria hanno avvicinato molto i governi di Tehran e Baghdad; infatti Maliki ha più volte ribadito la sua contrarietà a chiedere le dimissioni del presidente siriano Assad, facebdo arrabbiare molto Obama e i suoi alleati regionali, principalmente Turchia, Arabia e Qatar. La vicenda del vicepresidente iracheno Hashemi, scappato dal suo Paese doveva rischiava l'arresto per attività terroristiche e rifugiatosi ora in Turchia, ha alzato la tensione tra Maliki e il premier turco Erdogan, chiarendo ancora di più il consolidamento di due fronti mediorientali, uno filoamericano, formato da Turchia, Arabia Saudita e Qatar (dietro le quinte c'è anche Israele, che intrattiene relazioni palesi con la Turchia, con l'Egitto e con la Giordania, e ha relazioni di intelligence anche col Qatar e gli Emirati Arabi Uniti) e dall'altra parte l'Iraq di Maliki, la Siria di Assad, il Libano di Hezbollah, la resistenza palestinese con epicentro la Striscia di Gaza, tutti alleati dell'Iran, l'avversario principale dell'imperialismo americano nel mondo.
Le rivolte in atto, dalla Penisola araba al Nordafrica, fanno si che l'egemonia americana nella principale regione petrolifera del mondo, ovvero il medioriente, vacilli vistosamente. Questo ha scatenato una guerra, alcune volte esplicita, come in Siria, alcune volte "fredda", come in Egitto, dove USA e Iran si affrontano, sempre per interposta persona, mai direttamente, come avveniva ai tempi del mondo bipolare (USA vs. URSS).
Il ruolo iracheno in tutto ciò è fondamentale, per via della posizione geopolitica dell'antica mesopotamia, centro di gravità di una zona ricca di materie prime e di idrocarburi che va dall'Iraq all'Asia centrale, passando dalla Penisola araba, dal Golfo persico, dall'Iran e dal Caucaso. Gli USA sono costretti a dominare questa regione, altrimenti la loro gigantesca macchina burocratico-finanziario-militare rischia di crollare da un momento all'altro.

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