I nemici dell’Islam: il pensiero dell’imam Khomeini




“I Musulmani non debbono essere disturbati dal fastidioso brusio, dai tamburi della propaganda e dalle trombe dei mezzi di comunicazione, poiché i castelli del potere politico e militare dell’imperialismo ottenebrato stanno per infrangersi al pari della tela del ragno. I Musulmani debbono condizionare ed orientare i mercenari che sono a capo di alcuni stati, mediante ammonimento o intimidazione, e destarli dal profondo sonno che sta distruggendo loro stessi e gli interessi dei paesi islamici. Questi docili ostaggi debbono essere messi in costante stato di allerta. Il popolo deve essere consapevole del pericolo rappresentato dagli ipocriti e dai vassalli dell’imperialismo mondiale e non deve guardare con distacco ed indifferenza la liquidazione dell’Islam, la devastazione delle risorse dei Musulmani e la profanazione dei suoi sacri valori”.
Queste parole furono pronunciate dall’imam Khomeini, guida della Rivoluzione islamica dell’Iran, nel 1987, in occasione del messaggio ai pellegrini per il Hajj (pellegrinaggio a Mecca e Medina). A circa venticinque anni da quei giorni, vediamo come questo grande leader, non solo per i musulmani, ma per tutta l’umanità, abbia focalizzato la sua attenzione sui tentativi dell’imperialismo di dividere la comunità islamica, facendo leva su alcuni leader politici corrotti tra i paesi a maggioranza musulmana. Il discorso dell’imam Khomeini potrebbe riguardare anche i giorni nostri, e ciò dimostra ancora una volta la bontà e la lungimiranza di questa figura, unica ed ineguagliabile. Sempre nella stessa occasione l’imam ebbe modo di dire:
“Questi empi pseudorivoluzionari hanno svenduto la loro stessa causa e col pretesto della liberazione di Gerusalemme confidano nella buona volontà degli Stati Uniti e di Israele. E’ sorprendente che col progredire del genocidio e dell’usurpazione della Palestina, aumenti di giorno in giorno il silenzio dei governi dei paesi islamici e la loro complicità con l’infame usurpatore Israele. Quanto alla liberazione di Gerusalemme, costoro si astengono non solo dal metterla in atto, ma perfino dal farne menzione nei loro menzogneri proclami. Se un governo, ad esempio quello iraniano, per quanto in istato di guerra difensiva e sotto embargo commerciale, si schiera a sostegno del popolo oppresso della Palestina, viene immediatamente condannato”.
E ancora:
“Sembra che taluni immaginino che il trascorrere del tempo abbia mutato il carattere nefasto e cancerogeno di Israele e del sionismo e che i sanguinari lupi sionisti abbiano rinunciato al disegno di impadronirsi del territorio dell’Islam, dal Nilo all’Eufrate”.
Anche in questi passaggi notiamo come l’imam Khomeini riesca a capire e analizzare a fondo alcuni mali della società islamica; anche queste frasi sembrano riferirsi non solo all’epoca, ma ai giorni nostri, dove certi pseudosapienti del mondo islamico, invece di rivolgere l’attenzione ai veri nemici dell’Islam, vogliono in qualche modo fare il gioco dell’imperialismo, individuando nemici inventati di sana pianta. 

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