Qualche anno fa (2007), Vladimir
Putin, si recò in Iran, per parlare con le autorità iraniane di vari argomenti
importanti, sia per ciò che concerne le relazioni bilaterali tra Mosca e
Tehran, sia le questioni regionali, sia le varie dinamiche globali che
riguardano questi due importanti Paesi sullo scacchiere internazionale. Il
viaggio era carico di molti significati, ma se volessimo citarne uno in
particolare, di stampo prettamente geopolitico, potremmo dire che era un vero e
proprio schiaffo a certe teorie nordamericane, volte a dividere Iran e Russia,
per evitare una saldatura che potrebbe delinearsi fatale per le mire egemoniche
atlantiste non solo in Eurasia, ma in tutto il mondo. Non a caso Brzezinski
negli anni ’90 aveva apertamente messo in guardia la dirigenza del suo Paese dal
pericolo rappresentato da un eventuale eccessivo avvicinamento tra Mosca e
Tehran. Ma qui noi vogliamo valutare un'altra cosa, ovvero l’opinione che si
fece Vladimir Putin della dirigenza iraniana e soprattutto del Capo di Stato
iraniano, l’ayatollah Ali Khamenei. Partendo da questo presupposto: Putin non è
di religione islamica, ne tantomeno sciita duodecimano, e nemmeno ha qualche
legame spirituale con la Guida, come potrebbe essere per il fedele sciita che
abbia scelto l’ayatollah Khamenei come propria “fonte di ispirazione” (marjae
taqlid), massima carica religiosa alla quale si può ambire in seno al “clero”
sciita. Putin non è nemmeno una persona che crede nel principio della tutela
del giurisperito islamico (velaiate faqih), istituto peculiare della
Costituzione iraniana, e teoria politica e giuridica “rispolverata” dall’imam
Khomeini nel XX secolo, in base al quale, detto in modo un po’ dozzinale, il
vertice dello Stato è di competenza di un sapiente e giurista islamico in grado
di “circoscrivere” l’operato dei tre poteri dello Stato, se questi dovessero
ledere i valori islamici, attraverso una sorta di potere di veto. Detto questo,
riportiamo di seguito la traduzione di un articolo su un blog iraniano, che
descrive l’opinione di Putin riguardo alla Guida.
Tratto da http://drfarhad.persianblog.ir/page/leader
- la notizia è stata riportata dal sito del giornale iraniano Hamshahri http://hamshahrionline.ir/details/34159
Durante il viaggio di Vladimir Putin, ex
presidente della Federazione Russa, nella Repubblica islamica dell’Iran, un
dirigente di spicco della delegazione russa, parlò a Putin di cosa fosse il
principio della tutela o governo del giurisperito islamico e del ruolo della
Guida nelle istituzioni iraniane. Putin rimase colpito e continuava a chiedere
informazioni al riguardo, chiedendo ai suoi collaboratori come doveva
comportarsi quando avesse incontrato l’ayatollah Khamenei. Addirittura Putin
disse che se era necessario, come da usanza iraniana, avrebbe tolto le scarpe
per entrare nella umile sala dove doveva avvenire l’incontro (la stanza dove l’ayatollah
Khamenei riceve gli ospiti, sia iraniani che stranieri, in confronto a quelle
dei palazzi dei Paesi occidentali, può essere considerata una catapecchia, a
sottolineare l’austerità nella quale dovrebbe vivere un leader religioso, non
come altri che noi conosciamo bene, n. d. t.). Come sappiamo, Vladimir Putin è
un laico, dal punto di vista politico, ma subito dopo l’incontro con la Guida
dice le seguenti parole: “In base ai miei studi sulla figura di Gesù Cristo, l’ayatollah
Khamenei rappresenta nell’epoca attuale quella persona che più di altri
assomiglia a Gesù”. Egli ha continuato: “In
Iran c’è un grande saggio, e non mi aspettavo di incontrare una persona dal
rango così elevato. Egli è un saggio e un sapiente, che gestisce tutte le
dinamiche e le politiche generali dell’Iran. Egli ha una intelligenza fuori dal
normale, e il suo ruolo garantisce all’Iran una grande invulnerabilità. Quando
ci siamo visti, ho capito concretamente il significato del principio della
tutela del giurisperito islamico nella Costituzione della Repubblica islamica
dell’Iran. Ho capito inoltre il ruolo fondamentale delle guide religiose, di
cui avevo sentito parlare in passato.” Putin è stato molto colpito dalla figura
della Guida della Rivoluzione. Il presidente russo ha inoltre ammesso che la
Guida iraniana era informatissima riguardo alle vicende interne russe, destando
molta sorpresa tra la delegazione di Mosca. Addirittura Putin, una volta uscito
dal luogo dell’incontro con la Guida, ha deciso di salire sull’auto di scorta
del presidente iraniano Ahmadinejad, presumibilmente per poter parlare col capo
del governo iraniano dell’ayatollah Khamenei e del suo carisma. Da notare
inoltre che il presidente Putin nella cena successiva al meeting con la Guida,
è andato a parlare con uno dei collaboratori dell’ayatollah Khamenei, l’hujjatulislam
Golpaiegani, e gli ha detto: “Oggi l’incontro con la Guida è stato per me
illuminante”.
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