Benvenuti nella "zona liberata" di Aleppo


Benvenuti nella "zona liberata" di Aleppo

 http://europeanphoenix.it/component/content/article/8-internazionale-/463-benvenuti-nella-dzona-liberatad-di-aleppo
di Thierry Meyssan
Con il sostegno logistico della Francia, la nuova autorità della "zona liberata" di Aleppo sta instaurando una dittatura religiosa ispirata al modello saudita. La realtà è ben lontana dai discorsi dei presidenti Sarkozy e Hollande sulla difesa della libertà e della promozione della democrazia. Il governo francese assicura di essere in costante contatto con i rappresentanti delle "zone liberate" in Siria e di fornire supporto logistico, dichiarando inoltre di operare affinché la rivoluzione non sia presa in mano dagli islamisti.
Tuttavia la Coalizione Nazionale, che è stata riconosciuta come rappresentante sia dall'opposizione all'estero che in Siria, è stata respinta dal Comitato Rivoluzionario di Aleppo, che ha instaurato un governo islamico nella "zona liberata".
Il governo francese non ha chiarito la sua posizione. Non ha affermato di aver sospeso il suo sostegno logistico (sia umanitario, sia militare "non letale") alla "zona liberata" di Aleppo, anche se è chiaramente nelle mani degli islamisti, che hanno denunciato la democrazia come "un complotto dell'Occidente». Ricordiamo che la Francia ha sostenuto l'Emirato Islamico di Baba Amr e che François Hollande ha ricevuto in pompa magna molti dei suoi leader in fuga, il 6 luglio 2012 a Parigi.
È difficile avere una chiara idea di ciò che sta accadendo ad Aleppo, dove tre quartieri periferici (non la città stessa) sono ora sotto il controllo di gruppi armati. A differenza di Baba Amr (Homs), dove la popolazione è fuggita quando è stato proclamato un emirato islamico, una parte della popolazione sarebbe rimasta in loco e sosterrebbe la nuova autorità. La scelta sembra aver avuto uno sfondo etnico, dal momento che le persone che hanno scelto di rimanere sono principalmente di etnia turkmena. In seguito quelli che sono considerati eretici (sufi sunniti, sciiti, drusi, alawiti e ismailiti) e infedeli (cristiani) sono stati espulsi e le loro proprietà sono state confiscate. In una settimana, si è cominciata ad organizzare una nuova vita. 
In ogni caso, le autorità "rivoluzionarie" hanno appena istituito un comitato per ordinare il bene e vietare gli atti empi [al-amr bi-l-ma‘rūf wa al-nahy ‘an al-munkar], e il 22 novembre, hanno pubblicato il loro primo atto legislativo, qui in traduzione integrale:

"In nome di Dio, Clemente e Misericordioso,
I disordini che scuotono la nostra nazione islamica non devono sorprenderci. Essa infatti affronta i dilemmi e le difficoltà che la circondano. Ogni notte è più scura di quella precedente. I tempi sono critici. Il momento è difficile. Vediamo alcuni dei nostri fratelli dirigersi alla cieca nel buio. Sembra che essi si affrettino verso la loro rovina, cadendo in ginocchio davanti all'Occidente senza pensare, correndo verso il vuoto, pensando che lo stile di vita degli infedeli sia il massimo della cultura, i loro costumi il fondamento dello sviluppo, le loro idee fonte di luce, e tutto ciò senza il minimo studio o indagine.
La sharia e i fatti dimostrano che questo punto di vista è illegittimo e impuro. Delle fatwa sono state emanate al riguardo dai più importanti shaykh della nostra nazione: sua santità Abd al-Aziz ibn Abd Allah ibn Baaz[1], ‘Abdul-‘Aziz ibn ‘Abdullah Aal ash-Shaikh[2], Muhammad ibn al ‘Uthaymin[3], ‘Abdullah Ibn Jibrin[4], Saleh al Fawzan[5], Abu Zayd Bakr[6], ‘Abdullah bin Ghaylan e molti altri.
Ad esempio, quante donne virtuose sono state disonorate? E quante giovani ragazze liberate [dall'Islam] sono state offese nella loro dignità durante incidenti stradali? L'una contrattando sul suo onore, l'altra approfittando della sua debolezza, la terza giocando con le sue emozioni… soprattutto quando si sa che la povera ragazza è imbarazzata dalla situazione e non vuole che il marito o il suo tutore siano informati di ciò.
Per questo motivo il Consiglio militare e civile provvisorio di Aleppo ha dato queste spiegazioni al popolo di Aleppo e ha deciso che è vietato alle donne di guidare. Chiunque contravviene sarà punito fino a quando non desiste, se necessario con l'uso della forza. Il Comitato per ordinare il bene e vietare gli atti empi è incaricato dell'attuazione della presente".
Prendiamo atto che la decisione è motivata esclusivamente in riferimento agli interpreti sauditi del Corano. Anche se il 24 novembre è in Francia un giorno contro la violenza nei confronti delle donne, il ministro francese dei diritti della donna, Najat Belkacem-Vallaud, non ha commentato questo importante passo avanti "rivoluzionario".
Inoltre, il Comitato per ordinare il bene e vietare gli atti empi ha attuato una politica che consiste nel chiamare alla preghiera gli abitanti di Aleppo e nel punire coloro che non ci vanno.
In un video diffuso sul web, si vede uno di questi ‘poliziotti’ che ricorda agli abitanti i loro doveri di buoni musulmani.


Fonte: “Reseau Voltaire”, 27 novembre 2012 (Traduzione di Europeanphoenix.it©)




[1] Abd al-Aziz ibn ‘Abd Allah ibn Baaz (1910-1999), ex Gran Mufti dell'Arabia Saudita. Fu egli a decretare la fatwa che vieta alle donne di guidare in Arabia Saudita. Egli ha inoltre autorizzato il dispiegamento di truppe "infedeli" nella penisola arabica durante "Desert Storm". È celebre anche per aver insegnato che il sole gira intorno alla terra e non il contrario. Tuttavia, cambiò idea quando il principe Sultan bin Salman si comprò un posto nel volo dello Space Shuttle Discovery (di passaggio, non riesco a resistere al piacere di ricordarvi che il principe Sultan si lamentò del fatto che durante il volo non fosse possibile posizionarsi stabilmente in direzione della Mecca).
[2] ‘Abdul-‘Aziz ibn ‘Abdullah Aal ash-Shaykh è l'attuale Gran Mufti dell'Arabia Saudita. È stato lui ad ordinare la distruzione della Cupola Verde (la sepoltura del Profeta Muhammad), così come tutte le antiche chiese di Arabia, con la motivazione che questi monumenti sono oggetto di culto idolatrico.
[3] Muhammad ibn al ‘Uthaymin (1925-2001) è stato uno dei principali insegnanti salafiti di Arabia Saudita.
[4] ‘Abdullah Ibn Jibreen (1933-2009), shaykh saudita. Egli considerava gli sciiti eretici e chiedeva la loro espulsione dalle terre dell'Islam.
[5] Saleh al Fawzan è l'ex presidente della Corte Suprema di Giustizia dell'Arabia Saudita.
[6] Bakr Abu Zayd è l'ex procuratore generale dell'Arabia Saudita. È morto nel 2008.

Commenti