Non solo salafiti e dirittumanisti contro Assad in Italia

"Un vero processo rivoluzionario sta accadendo in Siria,  il popolo è spinto, sotto il vento delle rivoluzioni arabe, da un spirito di vendetta causato da anni di oppressione del regime e dai gerarchi del regime. 
La violenza della tirannia siriana che da un anno, oramai,  reprime nel sangue la voglia di cambiamento del popolo, non si ferma davanti a niente. Sono migliaia le persone che sono state uccise in Siria da quando è esplosa la rivolta contro il regime di Bashar al Assad. Secondo i media fra le vittime ci sono molti donne e bambini. Non contento di questa mattanza, il despota siriano avrebbe piazzato mine anti-uomo lungo i confini di Libano e Turchia, ovvero nei pressi delle principali vie di fuga per i rifugiati."


Queste frasi non sono pronunciate da qualche ultraislamista salafita o qualche dirittumanista di professione. Sono le "nobili" parole di alcuni comunisti nostrani, in particolare, tratte da un manifesto del Partito Comunista dei Lavoratori, che sul proprio sito, non si capisce bene per quale motivo, elogia il "popolo siriano", anche se tutti sanno che il 95 % dei ribelli è straniero, tra l'altro persone queste riconducibili ad un'ideologia ultra-religiosa e massimalista, che in teoria dovrebbe essere bollata come reazionaria da parte di gente che si autodefinisce trotzkista. A dimostrazione di come, per l'ennesima volta, ciò che distingue i campi e le varie alleanze non siano le ideologie, quanto meno nel senso generico del termine, ma la sete degli uomini liberi per la giustizia o magari errori di calcolo di persone che sono anche in buona fede. Infatti  contro il governo rivoluzionario della Siria, almeno in Italia, notiamo la sinergia tra forze che, in modo dozzinale e forse inappropriato, possiamo definire di destra, di sinistra e anche forze religiose, visto che vi sono cattolici o islamici che aderiscono a questa campagna di diffamazione contro il governo siriano. D'altronde, una galassia eterogenea sostiene il governo e il popolo siriano. Quindi, analisi strettamente ideologiche della crisi siriana, come di altre questioni, sembrano al momento fuori luogo. 

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