CONOSCERE L’IRAN



(Questo articolo non rappresenta necessariamente la linea editoriale di questo blog, ma è solo uno spunto per la riflessione) 





CONOSCERE L’IRAN di Stelvio  Dal Piaz

Ritengo di poter interpretare il pensiero di tutti i componenti la delegazione dei “socialisti nazionali” che sono stati ricevuti ufficialmente dal Consigliere Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran, Dottor Gh. Ali Pourmarjan e dai suoi collaboratori, affermando di avere molto apprezzato la sincera cordialità ed il calore umano che hanno caratterizzato questo primo incontro con l’Istituto Culturale dell’Ambasciata. Oltre due ore intense di colloquio sono state l’occasione per approfondire la reciproca conoscenza, per esaminare la situazione dei rapporti tra la sovrana Repubblica Islamica e l’Italia ufficiale (quella che non ci rappresenta, tanto per intenderci!) e per fissare un calendario di iniziative comuni tese a documentare verità che vengono puntualmente occultate o distorte dalle istituzioni italiane e dai media di regime.   Nei commenti e nelle riflessioni che ci siamo scambiati fra di noi dopo l’interessante incontro, sono riemerse alcune vecchie rimembranze scolastiche o eventi che hanno caratterizzato la vita di questa importante e nobile nazione in tempi relativamente recenti. Il nome “IRAN” è la forma moderna del medio-persiano “eran” che si richiama agli antichi “ARI”, indicanti così se stessi nel senso di “buoni”, “nobili”, in contrapposizione a ciò che era straniero. Caratteristico del territorio iranico è il contrasto tra l’enorme estensione dell’altipiano interno e la relativa esiguità dei cercini rilevati che lo delimitano da ogni parte. Un vivo sentimento nazionale ha sempre animato la popolazione e tale sentimento ha trovato un’espressione significativa proprio nell’assunzione della denominazione “IRAN”,  nel cui nome si abbracciano tutte le regioni legate alla storia ed alla civiltà “iranica”.
E come non ricordare lo “scià di Persia” ? La maggior parte degli italiani sicuramente hanno dimenticato tutto, ma gli iraniani lo ricordano ancora bene. Ricordano come, nel 1953, gli Stati Uniti (sempre loro ! ) con il sostegno britannico ( e come potevano mancare !), deposero il Primo Ministro Mohammed Mossadeq – eletto dal popolo – e portarono al potere lo scià.
Mossadeq  aveva osato nazionalizzare l’industria petrolifera iraniana (reato gravissimo per i padroni del mondo !), che era allora di proprietà della Anglo-Iranian Oil Corporation, poi ribattezzata British Petroleum. Gli inglesi, che lucravano l’85% dei profitti petroliferi iraniani, contavano ovviamente sull’intervento statunitense. Il presidente Eisenhower, noto criminale di guerra per il trattamento riservato ai prigionieri dell’esercito germanico, inviò alcuni noti predatori americani a fare il lavoro sporco a favore delle multinazionali del petrolio: Kermit Roosevelt, il nipote di Teddy, fu l’agente della CIA che pagò le folle perché assaltassero la residenza del primo ministro, un evento che costò la vita a centinaia di iraniani.
Norman Schwarzkopf sr., padre di Stormin’ Norman, il generale statunitense che condusse la Guerra del Golfo del 1991, era un esperto in affari iraniani e fece pressione sullo scià affinché emanasse un decreto per licenziare il primo ministro, cosa per cui allo scià mancava l’autorità legale in base alle leggi in vigore nell’Iran.  Kermit Roosevelt, carico di dollari e armi, impiegò circa tre settimane per rovesciare la leadership democratica dell’Iran, dopo di che fu riportato in Iran dagli Stati Uniti lo scià Muhammad Reza Pahlavi, fuggito alcuni giorni prima dal paese.
Ci vollero venticinque anni perché la ferra repressione della SAVAK, la polizia segreta dello scià sostenuta  e addestrata dagli USA, generasse la Rivoluzione Islamica del 1979 che condusse al potere l’ayatollah Ruhollah Khomeini e lasciò logicamente, nella popolazione iraniana, un giustificato sentimento antiamericano. Poi Henry Kissinger ( altro noto criminale statunitense ! ) gettò altra benzina sul fuoco. Nel 1979 indusse l’allora presidente Jimmy Carter a permettere al suo buon amico, lo scià ammalato, di recarsi negli Stati Uniti per farsi curare. Gli studenti iraniani sfogarono il loro timore assaltando l’ambasciata statunitense a Teheran e prendendo in ostaggio il personale. Temevano che gli Stati Uniti riportassero al potere il loro uomo, lo scià, in una crudele replica del 1953.
Nei successivi resoconti  dell’occupazione dell’ambasciata, ben di rado i media americani come pure quelli degli stati-colonia europei (tra cui l’Italia!), menzionarono il colpo di stato del1953. In uno scandalo divenuto successivamente noto come la “sorpresa di ottobre” fu rivelato in seguito  che funzionari della campagna presidenziale di Ronald Reagan nel 1980, compreso Kissinger ovviamente, avevano stipulato un accordo segreto  con gli iraniani che prevedeva il rilascio degli ostaggi in cambio di “aiuti”.
l patto garantiva  che i 52 ostaggi statunitensi restassero in mano agli iraniani  fin dopo le elezioni, contribuendo così ad umiliare e sconfiggere Carter. Gli ostaggi furono liberati in ottime condizioni di salute il 20 gennaio 1981, giorno dell’insediamento di Ronald Reagan.
“Quando rovesciammo un governo democratico  in Iran, cinquant’anni fa, inviammo  un messaggio non soltanto a quel paese, ma all’intero Medio Oriente” ha spiegato a “democracy Now” Stephen Kinzer, autore di “All the Shah’s Men: An American Coup and the Roots of Middle East Terror” ( Tutti gli uomini dello scià: un colpo di Stato americano  e le radici del terrorismo mediorientale). “Quel messaggio era che gli Stati Uniti non appoggiano governi democratici  e preferiscono uomini forti che ci garantiscano l’accesso al petrolio…….Un sacco di gente in Medio Oriente ha recepito il messaggio” ( vedi Arabia Saudita e sceiccati del golfo !).
Alla luce di quanto ricordato sopra, meglio si comprendono adesso le dure sanzioni  che sono state imposte alla Repubblica Iraniana con il pretesto ingiustificato ed arbitrario  della costruzione di un ordigno nucleare.  La sua particolare posizione geo-politica e strategica, nonché la ricchezza delle sue fonti energetiche, l’hanno sottoposta e la sottopongono  a continui pesanti tentativi di ingerenze di potenze straniere, in particolare Stati Uniti e Israele, con il codazzo delle nazioni-colonia europee, ed anche per tutto ciò – noi socialisti nazionali – esprimiamo tutta la nostra solidarietà e amicizia.
Siamo certi, comunque, che il fiero popolo iraniano riuscirà a superare l’assedio economico e politico  cui è ingiustamente e pretestuosamente sottoposto in questo momento ricorrendo alla forza della saggezza popolare ed ai valori della sua antica civiltà.
http://socialismonazionale.wordpress.com/2012/03/15/conoscere-liran/

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