Il grande business Global Terminator




"...Prima la «paura» agitata era quella dell’Urss, poi fu Saddam (le sue famose armi di distruzione di massa), poi «AQIKEW» (Al Qaeda in the Entire World) poi l’Iran «nucleare». Ma il pericolo cinese è sempre stato tenuto di vista almeno come spauracchio di riserva.
John Laughland, saggista inglese e giornalista dello Spectator di Londra, ha ricordato che il 19 aprile 2001 ha partecipato ad un seminario sulla Cina durante il quale un «esperto di alto livello, direttore di uno dei think tanks più celebri di Washington nonché membro di gruppi consulenti del Pentagono» raccomandava un attacco preventivo (first strike) contro la Cina. Laughland gli parlò a quattr’occhi in margine al seminario, e gli disse con umorismo britannico: ma avete pensato che col vostro attacco potete ammazzare uno o due milioni di cinesi, ma ne resterebbero comunque 998 o 999? Al che il personaggio, senza affatto cogliere l’humor, aveva risposto con mortale serietà: «John, se lanciamo un attacco nucleare contro la Cina, ne liquidiamo molte centinaia di milioni, mica uno o due»....
...La nuova dottrina bellica, ora che le «guerre» sono esclusivamente contro sub-avversari sub-statali e infinitamente meno armati, che subiscono una superiorità assoluta del nemico, è quella dei «zero morti dalla nostra parte, più morti possibile dall’altra»: che rivela in sé una psicologia da assassino più che da soldato. Cina, Russia e il resto del mondo con lo sguardo lucido (non noi europei, dunque), l’hanno vista all’opera nel trattamento dell’Iraq «liberato da Saddam»: gli americani l’hanno raso al suolo. Tutto, metodicamente: centrali elettriche, depuratori d’acqua, ponti, porti ed aeroporti, ospedali, officine meccaniche, fattorie d’allevamento, siti archeologici e musei, ed en passant, tutte le Convenzioni internazionali che fissavano qualche limite alla barbarie della guerra.Questa criminalità come metodo è diventata parte legittima del business americano. Impiega migliaia di addetti e paga migliaia di salari, l’assassinio è oggi una specialità professionale ed un’attività quotata in Borsa...."
"In Usa, l’uccisione è diventata una solida branca del terziario avanzato, la fornitura dei servizi di «termination» mirati o a pacchetti, con tutti i servizi ausiliari connessi: addestramento di irregolari o satelliti, affiancamento e rinforzo di milizie qaediste o altrimenti impresentabili, conduzione di affari sporchi di sangue in cui è inopportuno che il governo appaia ufficialmente, trame nell’ombra, putsch da terzo mondo, logistica, security, gestione di campi di prigionia eccetera. Un florido terziario letale in perfetta consonanza con gli strumenti simmetrici innovativi forniti dal complesso militare-industriale per i nuovi conflitti asimmetrici contro inermi, che richiamano fin dal nome il delitto: droni «furtivi», droni predator, droni «reapers», cioè falciatori; spesso, il software è quello stesso dei videogames, con la differenza che qui i cadaveri di donne e bambini sono veri...."
«I videogames sono il mezzo di propaganda ideale», ha scritto Foreign Policy, la rivista del Council on Foreign Relations, nel maggio scorso: «i consumatori americani hanno speso in videogames 25 miliardi di dollari nel 2010, mentre i giocatori nel mondo hanno giocato per 3 miliardi di ore a settimana». Ammazzando e spiaccicando cattivi, sempre barbuti o nazisti. (Couch of duty)
Michel Bauch di Lew Rockwell.com li definisce «la preziosa macchina lava-cervelli del governo, come già è avvenuto per l’industria del cinema. Il tipico scolaro americano va a scuola dove ogni mattina impara come è grande ed eroica l’America e quanto è pericoloso il resto del mondo, poi torna a casa e passa ore davanti al video impegnato in giochi come “Strategy 2012” (uno dei tanti giochi di guerra) che veicola ai vostri figli le informazioni che il governo vuole imprimergli»."

Tratto da "Il grande business Global Terminator" (M.Blondet 19-01-13)

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