La giustizia sociale nel mondo e l'Imam Khomeini




L’imam Khomeini, la grande guida della Rivoluzione islamica dell’Iran, colui che ha donato la speranza agli iraniani, ai musulmani e a tutti gli oppressi del mondo, il fondatore della Repubblica islamica dell’Iran, baluardo dell’antimperialismo e della difesa della giustizia in tutto il mondo, in una delle sue memorabili affermazioni disse:

“La nostra guerra, è la guerra del nostro pensiero contro tutte le ingiustizie. Questa è una guerra che non conosce armi. Questa è una guerra che non conosce confini. Questa guerra, è la guerra del pensiero.”

Ma cosa è questo pensiero di cui parla l’imam Khomeini? Discutere del pensiero che vuole presentare al mondo l’imam, ci porterebbe a una lunghissima trattazione, non adatta a questa sede. Qui basterà dire questo: l’imam passò tutta la sua vita a propagare l’idea in base alla quale i popoli oppressi del mondo, a prescindere dalla loro razza, lingua, religione ecc., non solo possono, ma hanno il dovere morale di ribellarsi alle prevaricazioni e alle ingiustizie. Oggi, nel mondo, la principale ingiustizia è che un pugno di “capitalisti divoratori del globo”, per usare un gergo caro all’imam Khomeini, sta depredando l’intero pianeta, facendo morire di fame  e non solo, una parte consistente degli abitanti del mondo. La FAO ha dichiarato: “Sono quasi 870 milioni le persone - vale a dire una su otto - che nel biennio 2010-2012 hanno sofferto di malnutrizione cronica.” Per non dire delle altri gravi ingiustizie nel mondo. Chi è la causa di tutto ciò? In prevalenza sono gli stessi che scatenano guerre, invadono paesi, violentano i popoli. Queste entità sono prevalentemente economiche, legate al grande capitale internazionale, che si arricchiscono sulla pelle degli altri. Ma queste entità senza la collaborazione dei governi non andrebbero da nessuna parte. Il governo nel mondo più colluso con questi gruppi di potere economici è quello nordamericano. Un sito qualche tempo fa rivelava: “Nel 2008 le prime 100 multinazionali del mondo hanno avuto un fatturato complessivo pari a 12.000 miliardi di dollari, che corrisponde ad un quinto del prodotto lordo mondiale. Considerato che le multinazionali in tutto sono circa 80 mila si intuisce quanto sia ampia la parte di produzione che ricade sotto il loro controllo. Mettendo a confronto PIL e fatturato si scopre che delle prime 100 economie mondiali 47 sono multinazionali.” Tra le prime 20 multinazionali del mondo 15 sono di Paesi occidentali e 7 quelle nordamericane. Il governo nordamericano e il suo braccio armato, la NATO, hanno una grossa responsabilità nel saccheggio economico del mondo. L’imam Khomeini, tra le altre cose, invitava i popoli del mondo a ribellarsi a queste ingiustizie. Chi rimane in silenzio dinnanzi a questo scempio, non è collaboratore dei saccheggiatori, ma ha comunque una responsabilità. La “guerra ideologica” e di “pensiero” è anche spendere delle parole di condanna riguardo a questo ingiusto ordine mondiale. Anche noi, come i nordamericani quindi, auspichiamo un “nuovo ordine mondiale”, ma, al loro contrario, ciò deve essere basato sul rispetto dei popoli e sull’estirpazione delle ingiustizie. Imam Khomeini docet.  

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