tratto da "Dal Medio Oriente"
Le
evoluzioni in Siria e la posizione della R. I. dell’ Iran
Sin dall’
inizio delle attuali vicende siriane la R. I. dell’ Iran in qualità di membro
attivo ed impegnato della comunità internazionale nonchè Paese amico della
Siria ha cercato di svolgere un ruolo costruttivo per trovare una soluzione
alla crisi attraverso un atteggiamento dinamico nelle relazioni bilaterali e
una stretta collaborazione con i protagonisti regionali e internazionali. L’
Iran in questo lasso di tempo ha sempre sostenuto le iniziative dell’ ONU e in
particolare le proposte di Kofi Annan e di Lakhtar Brahimi ed ha partecipato
attivamente in ambito regionale insieme a Egitto Turchia ed Arabia Saudita ai
colloqui quadrilaterali del Cairo finalizzati al raggiungimento di un cessate
il fuoco e della stabilità della Siria.
Nel corso
della riunione del Cairo l ‘ Iran ha suggerito l’ adesione di altri Paesi e di
Lakhtar Brahimi al Comitato Quadrilaterale per la Siria e ha sollecitato
consultazioni dell’ inviato speciale ONU per la Siria con detto Comitato per
dare attuazione alla proposta iraniana rivolta a tutte e quattro le parti di
presentare un’ iniziativa politica da valutare poi successivamente
Per la R. I.
dell’ Iran la soluzione della crisi in Siria deve essere politica e Ali Akbar
Salehi, Ministro degli Affari Esteri iraniano, a margine dell’ Assemblea
Generale ONU a New York ha presentato la proposta dell’ Iran al Comitato
quadrilaterale e a Lakhtar Brahimi. Il piano iraniano ha per punti cardine la
cessazione delle violenze , la soluzione politica negoziale e la fine del
sostegno esterno ai gruppi radicali e terroristici. L’ Iran ritiene che il
problema siriano possa essere risolto per via politica, ma a condizione di un
immediato cessate il fuoco e della fine delle azioni armate e violente. Successivamente
e attraverso il dialogo tra i rappresentanti del governo siriano ed i gruppi di
opposizione, si potrà arrivare ad un periodo di transizione in grado di
condurre il Paese verso le elezioni parlamentari , che significherà per i
siriani la possibilità di decidere del proprio futuro senza interferenze
esterne.
L’ obiettivo
è quello di aprire un dialogo tra le parti coinvolte senza ingerenze straniere;
l’ Iran nei suoi contatti con i gruppi di opposizione , mai prescindendo dal
proposito primario di porre fine alle sofferenze, ha sottolineato il proprio
sostegno al popolo siriano e alle riforme avviate dal Presidente Bashar Assad.
Lakhtar Brahimi ha accolto favorevolmente l’ iniziativa di Teheran portandoLa
al cospetto del governo siriano.
Attualmente
Tehran è in attesa di ricevere le proposte complementari da parte dell’ Inviato
speciale dell’ ONU per la Siria, nonchè di Damasco, Egitto, Arabia Saudita,
Turchia e porta avanti consultazioni con l’Iraq attraverso il Presidente di
turno della Lega Araba e con il Venezuela attraverso il membro della Troika del
Movimento dei Non Allineati.
Le posizioni
di principio del’ Iran nei confronti degli eventi siriani
La R. I
dell’ Iran nutre pieno rispetto per le legittime aspirazioni del popolo siriano
e ritiene che solo i siriani debbano decidere circa il proprio futuro. Per
uscire dall’ attuale crisi in Siria è necessario continuare e completare il
processo delle riforme avviate dal Governo del Presidente Assad , porre fine
alle ingerenze straniere e controllare le frontiere del paese medio orientale per
contrastare l’ arrivo di armi e di terroristi dall’ estero. Senza tenere in
seria considerazione quanto segue è assai improbabile riuscire a porre fine al
conflitto in atto in Siria:
- La soluzione per la Siria è
esclusivamente politica e qualsiasi sostegno ad azioni violente porterà ad
ulteriori complicazioni .
- Qualsiasi azione unilaterale
causerebbe indesiderate conseguenze in quanto la via di uscita non potrà essere
mono dimensionale.
- Pe uscire dalla crisi in Siria bisogna
tenere in considerazione Governo, opposizione e popolo siriano.
- L’ ultima proposta iraniana di
cambiare il formato quadrilaterale in 3+2 includendo il Pakistan e l’ Indonesia
va letta in questa ottica.
- L’ Iran auspica il successo della
missione di Lakhtar Brahimi simile a quanto già affidato a Kofi Annan. La
proposta non ufficiale ( non paper) dell’ Iran è stata consegnata a Btahimi
durante la sua visita a Teheran unitamente alla raccomandazione di adottare una
posizione imparziale e rispettosa delle idee di ambedue le parti .
- La R. I. dell’ Iran pone l’ accento
sull’ importanza dell’ atteggiamento siriano di apertura ed accoglienza verso i
piani dell’ ONU a partire da quanto proposto da Kofi Annan. L’ adesione del
governo siriano ( e inizialmente e unilateralmnete dell’ esercito siriano) alla
proposta di Brahimi di cessare il fuoco durante la festa del sacrificio è stato
un segnale importante e qualsiasi ulteriore passo necessiterà del sostegno
regionale e internazionale.
- L’ Iran ritiene che le proposte dell’
Inviato Speciale ONU per avere successo dovrebbero contemplare alcune questioni
importanti qui di seguito meglio specificate, come era stato affermato in
precedenza anche a proposito del piano di Kofi Annan :
A) la fine
della campagna di propaganda e la conseguente disinformazione relativa a ciò
che realmnete accade in Siria
B) la fine
del sostegno finanziario e dell’ aiuto logistico e militare ai gruppi armati
attivi in Siria
C)
l’armonica realizzazione del piano di pace senza preclusioni e pregiudiziali
D) la revoca
delle sanzioni contro la Siria che colpisce inanzittutto la popolazione ed è in
palese contrasto con i diritti legittimi dei popoli
E) il
sostegno al governo siriano per la realizzazione delle riforme promesse
- La R.I.
dell’ Iran crede fortemente che l’ aggravarsi delle condizioni di instabilità e
insicurezza in Siria renderà il quadro regionale incandescente ed instabile ;
qualsiasi intervento esterno in considerazione delle esperienze maturate in
Iraq o in Libia , non solo danneggerebbe la credibilità degli organismi
internazionali, ma creerebbe un altro precedente pericoloso per la sicurezza
mondiale.
- La pratica
del doppio standard da parte dell’ Occidente relativo ai diritti umani , l’
atteggiamneto ostile nei cofronti della Siria ma l’ indifferenza verso le gravi
violazioni dei diritti dell’ Uomo in alcuni paesi della Regione, trova la sua
peggiore espressione nel sostegno ad alcuni gruppi terroristici che operano
contro la popolazione civile in Siria.
- La
proposta della Russia di avviare il dialogo tra Opposizione e Governo siriano è
stata accolta con favore dall’ Iran che la ritiene un acceleratore del processo
delle riforme avviate nel paese.
- L’ attuale
situazione in Siria è il frutto di pressioni ed interferenze straniere che
hanno generato la crisi nel paese e la sua persistenza può frustrare le
aspirazioni dei popoli della regione per l’ autodeterminazione e mettere a
repentaglio la sicurezza e la stabilità dell’ intera area. L’ indifferenza
verso la crescita del radicalismo in Siria trascinerà la regione verso il
baratro dell’ insicurezza e l’ ammissione dell’ Amministrazione USA che il
fronte Al -Nusra sia un gruppo terroristico legato ad Al Qaeda è ulteriore
prova dell’ errore strategico dell’ Occidente nei confronti della Siria.
PROPOSTA IN
SEI PUNTI PER UNA SOLUZIONE DELLA CRISI SIRIANA
La
Repubblica islamica dell’ Iran nella ferma convinzione della necessità di
pervenire ad una soluzione pacifica delle situazioni di crisi e con l’
obiettivo di costruire una strada adeguata per superare la crisi attuale in
Siria, ha presentato alle parti coinvolte una proposta basata sulle realtà
siriane e principalmente nel quadro di altri progetti proposti in passato da
alcuni paesi e da organizzazioni regionali e internazionali.
La proposta
iraniana , che può essere descritta attraverso i seguenti sei punti
fondamentali , insiste in particolare sulla necessità di rispettare il diritto
esclusivo del popolo siriano di determinare le sorti e il futuro politico del
proprio paese attraverso un processo democratico :
1. Arresto immediato di tutte le azioni
violente e armate sotto la supervisione dell’ ONU. In questa fase il governo e
tutti i gruppi armati di opposizione dovrebbero immediatamente porre fine alle
loro azioni militari specie nelle zone abitate e collaborare con il
rappresentante dell’ ONU e del Comitato da lui diretto per stabilizzare la
situazione e far cessare le ostilità.
2. Successivamente alla cessazione degli
scontri , dovrebbe immediatamente e senza discriminazione alcuna, iniziare la
distribuzione degli aiuti umanitari al popolo siriano in tutte le zone colpite
; a garanzia di ciò sarebbe necessario sospendere le sanzioni economiche
imposte alla Siria e creare i presupposti per il ritorno di tutti gli sfollati
nei rispettivi luoghi di provenienza.
3. Contemporaneamente agli sforzi verso la
stabilizzazione , un dialogo nazionale comprensivo avente l’ obiettivo di
formare un comitato di riconciliazione nazionale con la partecipazione dei
rappresentanti dei diversi gruppi di varia estrazione sociale e politica e del
governo siriano. Questo dialogo a sua volta dovrebbe poter creare l’ alveo
adatto alla formazione di un governo di transizione riconosciuto da tutti , i
cui compiti principali saranno indire libere elezioni per la scelta del nuovo
Parlamento e per la costituzione di un Assemblea Costituente per la redazione
della Carta costituzionale, nonchè per lo svolgimento nella data stabilita di
elezioni presidenziali.
4. Le persone arrestate solo per le loro
pacifiche attività politiche , di qualsiasi provenienza politica o sociale,
dovrebbero essere rilasciate al più presto sia dal governo sia dai gruppi
combattenti. Saranno invece i Tribunali preposti e competenti in materia a
sottoporre a giudizio equo e giusto quanti sono accusati di azioni criminose.
5. Le campagna di informazione scorretta e
fuorviante sugli accadimenti siriani dovrebbe cessare al più presto. Tutti i
media dovrebbero avere la stessa possibilità di lavorare in Siria in sicurezza
al fine di essere in grado di informare correttamente l’ opinione pubblica
mondiale prendendo in considerazione in modo imparziale e completo la pluralità
delle voci e posizioni esistenti nel Paese.
6. Dovrebbe essere istituito un comitato
per la valutazione dei danni e dei costi della Ricostruzione; obiettivi
prioritari del comitato dovrebbero essere innanzitutto la definizione delle
modalità più corrette per attirare aiuti stranieri per progetti di
ricostruzione, in un secondo momento determinare le priorità del processo di
ricostruzione nel paese e infine stabilire modalità e caratteristiche della
partecipazione di organizzazioni e paesi amici nel suddetto processo .
Infine , si
ribadisce che l’ obiettivo fondamentale è il ritorno alla stabilità e ad un
clima di pace che pongano fine alle sofferenze del popolo siriano. Ovviamente
questo progetto come qualsiasi altro volto al beneficio della collettività
potrà realizzarsi solo allorquando esisterà una convergenza di fondo e una
costruttiva interazione tra i gruppi politici siriani e le parti regionali e
internazionali coinvolte in grado di esercitare efficacemente una positiva
influenza.
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