"Lettera a Malik Ashtar"





Il seguente brano è tratto da "Lettera a Malik Ashtar": 

"Non includere tra i tuoi consiglieri una persona avara che ti tratterrebbe dall’essere generoso e ti ammonirebbe onde non aiutare il povero, né un codardo che ti renderebbe debole nei tuoi affari, né un avido che vorrebbe farti apparire desiderabile l’accumulo di ricchezza con mezzi illeciti. Invero l’avarizia, la codardia e l’avidità sono caratteristiche differenti ma hanno in comune una distorta visione di Allāh. Invero il peggiore dei tuoi ministri è colui che è stato [già] ministro presso le persone malvagie e ha con loro condiviso i peccati; non gli conferire [dunque] un incarico presso di te, poiché essi sono gli ausili del peccato e i fratelli dell’oppressione. Puoi trovare dei [buoni] sostituti a loro simili nelle opinioni e sul da farsi, ma diversi per quanto concerne i vizi, le pecche e i peccati; coloro che non abbiano aiutato alcun oppressore nella sua oppressione e nessun peccatore nel suo peccato. Costoro ti daranno il minimo problema e il miglior sostegno; essi ti terranno in ottima considerazione e saranno i meno disponibili nei confronti di altri. Fanne [perciò] la tua élite sia in privato che in pubblico. Poi, il migliore tra loro deve essere il migliore ad affermare la verità e colui che meno ti aiuta in ciò che compi ma che Allāh detesta che venga compiuto dai suoi intimi [amici], foss’anche ciò che è conforme ai tuoi desideri. Associati alla gente del timor divino e della veracità, educali affinché non ti assecondino né gioiscano per un’ azione che non hai compiuto.
Invero l’eccesso nell’assecondare produce alterigia e ti avvicina alla vanagloria.
Il benefattore e il malfattore non devono avere innanzi a te la stessa posizione poiché invero ciò allontana i benevolenti dalla benevolenza e mantiene i malvolenti nella malevolenza.
Assegna [dunque] a ognuno la posizione che gli è consona. Sappi che non vi è niente di meglio per i sudditi, affinché abbiano una buona impressione del sovrano, della benevolenza nei loro confronti, dell’alleggerirgli le difficoltà e dell’evitare di sottoporli a durezze che non possono sostenere. In questo modo a te spetta avere una buona impressione sui tuoi sudditi poiché avere una buona impressione ti eviterà tante preoccupazioni, e invero il più degno di avere una buona impressione di te sarà colui verso il quale ti sarai indirizzato con bontà, mentre il più degno di avere una cattiva impressione di te sarà colui verso il quale ti sarai indirizzato con cattiveria.
Non cancellare le buone abitudini a cui è stata abituata questa comunità e in virtù delle quali vi è stata unità e i sudditi hanno prosperato. Non introdurre nessuna nuova abitudine che violi le abitudini passate altrimenti vi sarà profitto per chi le stabilì mentre su di te cadrà il fardello per averle violate."

Per informazioni vedi http://www.irfanedizioni.it/

Commenti