Ultime dal fronte siriano


Ultime dal fronte siriano





In base a quanto riferiscono fonti iraniane, oggi, l'esercito rivoluzionario siriano, ha inferto un duro colpo ai terroristi sostenuti dalle forze reazionarie internazionali. In alcune operazioni di peace-keeping, l'esercito siriano, ha ucciso circa 400 terroristi.
Questa è una delle principali operazioni anti-terrorismo dall'inizio del conflitto, circa due anni fa. Inoltre il misistro degli esteri russo ha detto: "Bashar al-Assad non vuole saperne di dimettersi e non dara' retta a chi lo consiglia in qusto senso". Il capo della diplomzia di Mosca ha invitato chi insiste a chiedere un passo indietro del presidente siriano o di negoziare sul suo futuro, a trattare solo con il diretto interessato. "Alcuni affermano: 'Offriamo ad Assad un accordo'", osserva il capo della diplomazia di Mosca, intervistato dalla tv tedesca Ard' per un documentario sulla crisi in Siria. "Va bene, se qualcuno glielo vuole offrire, lo faccia direttamente con Assad". "Se poi qualcuno sostiene che non si puo' intavolare un dialogo se lui non rassegna le dimissioni", ha proseguito Lavrov, "deve capire che Assad non intende farsi da parte. E non perche' siamo noi che cerchiamo di dissuaderlo, ma perche' e' lui che non si e' rassegnato. Assad le sue intenzioni le ha annunciate pubblicamente, e non ascoltera' ne' noi", ammonisce, riferendosi alla tradizionale alleanza tra la Russia e il regime di Damasco, " ne' la Cina o l'Iran, o chiunque altro ancora. Lui ha detto: sono siriano, sono nato qui, difendo il mio popolo e moriro' in Siria", rievoca il ministro.





"Tutti coloro che lo hanno incontrato", ha ricordato Lavrov, "compresi Lakhdar Brahimi e Kofi Annan", cioe' l'attuale inviato speciale congiunto di Onu e Lega Araba, e il suo predecessore, "hanno confermato che non lascera'. Quindi, chi sostiene che se ne deve andare prima che accada qualcosa si deve rendere conto della responsabilita' che si assume per le vite di un gran numero di cittadini siriani, giacche' la guerra", avverte, "continuera'". La Russia, conclude Lavrov, non sta proteggendo il leader di Damasco: "Proprio per niente", assicura. "A voler essere onesti, non ci interessano le singole personalita', bensi' il futuro del popolo siriano", conclude.

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