La volatilità di Gas, Geopolitica e Grande Medio Oriente


5901C-Afghanistan-pakistan
Intervista con il Maggiore Agha H. Amin 
Christof Lehmann Nsnbc 30 gennaio 2013

http://aurorasito.wordpress.com/2013/03/15/la-volatilita-di-gas-geopolitica-e-grande-medio-oriente/

Il Maggiore Agha H. Amin è un ex ufficiale pakistano e autore di vari libri, tra cui “Sviluppo delle fazioni taliban in Afghanistan“, “La guerra dei taliban in Afghanistan” e “Storia dell’esercito del  Pakistan“. Ha studiato presso il Forman Christian College e la Pakistan Military Academy di Kalkul. Agha H. Amin ha lavorato come Assistant Editor del Defensee Journal, Executive Editor del Globe, e come Editor del Journal of Afghanistan Studies. E’ un membro attivo del think tank ORBAT e dell’Alexandrian Defense Group e lavora come consulente per la gestione della sicurezza. Agha H. Amin ha lavorato come consulente in diversi progetti su petrolio, gas ed  energia in Asia centrale,  Afghanistan e Pakistan, tra cui i gasdotti TAPI, CASA 100, la linea Uzbekistan-Afghanistan- Pakistan e la linea Turkmenistan-Mazar Sharif. È un esperto di sicurezza nazionale e regionale,  sicurezza energetica e geopolitica. Ciò che segue è il testo integrale di un’intervista di Christof Lehmann al Maggiore Agha H. Amin del 30 gennaio 2013.
CL: Non molto tempo fa abbiamo discusso della situazione in Siria, e del fatto che la causa principale della sovversione in Siria sia il progetto del gasdotto PARS da 10 miliardi di dollari, che porterà gas dall’Iran, attraverso l’Iraq e la Siria al Mediterraneo orientale, tra i più importanti fattori vi è l’influenza politica che l’Iran acquisirebbe se, insieme alla Russia, fornisse più del 40% del gas consumato dall’UE nei prossimi 100-120 anni, e un tentativo degli Stati Uniti e del Regno Unito per sabotare l’ulteriore integrazione delle economie e dell’energia nazionali dell’Europa continentale e della Russia. Sia i vertici del Partito dei Lavoratori che ex- alti ufficiali della Turchia accusano il governo dell’AKP del primo ministro R. Tayyip Erdogan di essere coinvolto nella realizzazione del progetto del Grande Medio Oriente, sviluppato dalla RAND Corporation per il dipartimento della Difesa USA nel 1996. Il piano prevede la “balcanizzazione” della Turchia in Staterelli. Abbiamo discusso di un possibile piano per creare un corridoio della NATO dalla Turchia all’India. Nella nostra discussione, lei ha detto: “Vorrei aggiungere che l’istituzione del corridoio nel Kurdistan  potrebbe modificare sensibilmente le dinamiche di sicurezza del gasdotto russo South Stream, che rientra tra le cause della guerra alla Siria.” Può informarci sui fattori più importanti riguardo la dinamica della sicurezza del gasdotto russo South Stream?
AHA: L’idea strategica della NATO, è diretta ad assicurare i confini settentrionali d’Israele contro Hezbollah e le frontiere meridionali contro Hamas, e ad eliminare la base navale russa nel Mediterraneo orientale, nella città siriana di Tartous. La NATO sta progettando di creare un corridoio strategico occidentale per garantirsi la sicurezza energetica nel caso in cui le forniture di petrolio attraverso lo Stretto di Hormuz siano interrotte a causa di una guerra con l’Iran, o per altra causa. Uno dei primi passi verso l’attuazione del piano strategico a lungo termine, è la spartizione della Turchia con la creazione di distinte aree curde, fornendo in tal modo alla NATO un accesso diretto al ventre molle della Russia, il Caucaso. Questo può idealmente essere usato per controllare il petrolio caucasico, nonché per sostenere i ceceni contro la Russia in un conflitto a bassa intensità. Inoltre, creando uno Stato curdo indipendente, si avrebbe bisogno di un accesso al mare. Questo può essere ottenuto sulle coste meridionali della Turchia e quelle settentrionali della Siria. Se un soldato governativo siriano o un ‘pazzo’ islamista siriano ci restano secchi, va sempre ugualmente bene per gli USA/NATO.
L’idea cardine strategica è interiorizzare la guerra nel mondo islamico, in modo che l’Europa e gli Stati Uniti siano più sicuri, mentre i nemici della civiltà occidentale si distruggono a vicenda. La NATO è un club di lupi e la Turchia è il lupo più strano della NATO. Una volta che i lupi hanno mangiato la Siria, mangeranno lo strano lupo turco. Sì, la Turchia ottiene enormi fondi dall’Arabia Saudita, in particolare i pagliacci islamisti del Partito della Libertà e Giustizia. I pagliacci del partito islamista corrompono la laicità della Turchia. D’altra parte, la Turchia gioca al meglio il ruolo di attrezzo della NATO. Per usare un paragone storico, quando Hitler iniziò a mangiarsi gli agnelli d’Europa, come i Sudeti della Cecoslovacchia e l’Austria, il mondo lo tollerò. Il limite fu raggiunto nel 1939. E’ paragonabile alla NATO, guidata dagli Stati Uniti, che mangia agnelli dal 1991. In primo luogo la Serbia è stata distrutta, poi è toccato al Kosovo, e quindi ad Afghanistan, Iraq e  Libia. Penso e spero che la Siria sia il punto di svolta. Con la Libia è iniziata la pessima pratica di usare i cani rabbiosi islamisti come ascari. Al-Qaida e altri gruppi islamisti fanatici sono stati usati in Libia e ora di nuovo in Siria. La NATO sta scatenando gli stessi selvaggi che pretende di combattere in Afghanistan, contro Stati laici come la Libia e la Siria. Se la Russia non si fosse affermata, i lupi avrebbero attaccato la Siria oggi. Questi lupi hanno paura solo delle armi di distruzione di massa, le ADM, e ogni Stato che non avrà ADM sarà fatto a pezzi e divorato dai lupi. Speriamo che Putin si riveli come un nuovo Mosè che sfida i lupi dalle anime pagane.
CL: Considerando la volatilità della situazione in Siria, e che un conflitto del genere è facilmente in grado di sviluppare una dinamica propria, una dinamica che non é né prevista né voluta dalle parti interessate, e considerando che l’aggravarsi della crisi in una guerra regionale che coinvolga Iran, Iraq, Siria, Israele, Libano, Giordania, Stati arabi del Golfo, Turchia, Paesi della NATO e Russia potrebbe avere conseguenze catastrofiche e, inoltre, considerato che la situazione è tale che non sembra che i soggetti interessati possano vincere, ma che tutti possono perdere, quali iniziative  diplomatiche, politiche ed economiche sarebbero necessarie e possibili per risolvere la crisi?
AHA. “Ci stiamo muovendo verso una grande guerra mondiale e la suprema anarchia strategicamente eterodiretta“. Questo è accaduto, perché i piloti che avrebbero dovuto regolare la politica e il corso della storia, non hanno il talento per esercitare tale ruolo assegnatogli dalla Storia! Costoro in realtà indossano le uniformi dei piloti, ma hanno il calibro degli assistenti di volo! Tra loro vi sono Obama, Yusuf Raza Gillani, Man Mohan Singh e il re saudita. Ciò ci ha portato a una situazione tipo Sarajevo, in cui gli eventi hanno cominciato a muovere i responsabili, piuttosto che i responsabili a decidere gli eventi. Fino al 2008, gli Stati Uniti erano guidati da un pilota irruento dal  basso quoziente intellettivo, ma dalla definita risolutezza strategica. Un uomo dall’intelletto limitato, ma che poteva prendere decisioni strategiche. Dopo il 2008, gli Stati Uniti sono divenuti  un arrampicatore sociale che appare all’esterno intelligente e brillante, ma che non è uno statista e ha una visione strategica nulla. Così in Afghanistan, dopo il 2008, è passato da una relativa calma all’anarchia, lontano dal sud preoccupante.
Il Pakistan ha fatto di peggio. E’ stato guidato da un opportunista che ha tentato di soddisfare tutte le parti, compresi statunitensi, islamisti, liberali, pakistani e indiani. In Pakistan di conseguenza si è  sviluppato la fatale “confusione del principio” che ha fratturato l’intera società pakistana fin nelle sue più profonde fondamenta. Questo militare opportunista, a sua volta, ha fatto la pace con i politici corrotti per prolungare il suo governo. Successivamente, l’intero edificio politico del Pakistan è stato infranto. L’esercito pakistano è stato attaccato dagli islamisti con l’accusa di essere in combutta con le potenze cristiane. L’esercito pakistano ha perso la sua intera credibilità quando è emerso come il principale partito del controverso accordo NRO che legittimava la corruzione dei passati politici del Pakistan, che l’esercito aveva perseguito con zelo nel 1999-2002. Il Pakistan è stato inghiottito da due grandi insurrezioni. Quella degli islamisti e quella in Baluchistan. Entrambi hanno il potenziale di destabilizzare e persino di distruggere il Pakistan.
Gli Stati Uniti non hanno una strategia in Afghanistan e si trovano in una situazione da comma 22, a meno che non decidano di adottare la strategia dell’azione decisiva. Mentre i responsabili politici degli Stati Uniti vedono il Pakistan come centro di gravità degli islamisti, tra cui i taliban afghani, gli Stati Uniti non riescono ad elaborare una strategia determinante per affrontare il Pakistan. Le risorse nucleari del Pakistan, il supporto cinese e il sempre più crescente supporto russo, sono gli ostacoli principali che si trovano ad affrontare gli Stati Uniti nella formulazione di una strategia  decisiva contro il Pakistan. Sia l’Iran che il Pakistan restano due cactus strategici per gli Stati Uniti,  che vengono costantemente innaffiati da Cina e Russia. Il raid contro Usama bin Ladin e l’incidente di Salala hanno forzato le élite militare e politica del Pakistan a chiudere le linee dei rifornimenti della NATO in Afghanistan. Lo scandalo del memogate ha anche aumentato il divario tra civili e militari in Pakistan, ma questo sembra essere più una manovra degli Stati Uniti per dividere e indebolire il Pakistan. Le tendenze strategiche fondamentali in questo scenario sono le seguenti: Il ritiro degli Stati Uniti, totale o parziale, rafforzerebbe gli islamisti in Afghanistan che vedranno la sconfitta, totale o parziale, degli Stati Uniti come una grande vittoria per l’Islam. Ciò destabilizzerà il Pakistan e aumenterà le possibilità di una guerra tra India e Pakistan. Lo scudo missilistico degli USA ha definitivamente alienato la Russia, una Russia che si riafferma e prende l’iniziativa di aiutare tutte le forze anti-americane.
Il fallimento degli Stati Uniti nell’affrontare correttamente l’Iran e il Pakistan destabilizza ulteriormente la situazione. Le risorse nucleari pakistane dissuadono gli Stati Uniti da qualsiasi grande avventura contro il Pakistan. Le possibilità di un colpo di stato interno pro-Stati Uniti in Pakistan, da parte del PPP, sono diventate alte la settimana dopo l’incidente di Usama bin Ladin e l’incidente di Salala. Le probabilità di un colpo di stato militare in Pakistan diventerà più forte se la situazione si muove e se il piano dell’ISI pakistana (Intelligence Inter-Servizi) di avere un governo nazionale guidato da Imran Khan avrà esito negativo. L’India percepisce ancora il Pakistan come una grave minaccia strategica e resta preoccupata dalle armi nucleari strategiche del Pakistan. Questo farà sì che gli indiani continueranno ad alimentare la guerra a bassa intensità in Pakistan. Gli Stati Uniti cercano di seguire una politica che riduca il Pakistan a una dimensione secondaria e confini le armi nucleari del Pakistan in Punjab. Nel caso del Baluchistan, non sarà difficile per gli Stati Uniti balcanizzare il Pakistan se decideranno di sostenere i secessionisti baluci. Karachi rimane un asset strategico per gli Stati Uniti con il MQM e altri elementi che possono paralizzare Karachi con poche ore di preavviso.
La politica degli Stati Uniti sarà difficile da formulare ed eseguire. Nessuno Stato nucleare è mai stato denuclearizzato con la guerra. La politica che gli Stati Uniti seguiranno sarà destabilizzare il Pakistan e presentarlo come un pericolo per la pace mondiale, come la Repubblica Popolare Democratica della Corea. Nel processo, anche un piccolo incidente può avviare un grande terremoto strategico. Dio aiuti gli Stati Uniti, il Pakistan, l’India e il mondo.
CL: La guerra degli USA in Afghanistan dura ormai da più di dieci anni. Dopo il 25° vertice della NATO a Chicago, nel 2012, è emerso che la NATO manterrà una presenza in Afghanistan almeno fino al 2014, e molto probabilmente fino al 2025 e oltre. La NATO e i media mainstream occidentali continuano a spacciare l’argomento secondo cui la presenza della NATO è necessaria per combattere “i taliban” e al-Qaida in Afghanistan. Inoltre, le aggressioni degli Stati Uniti in Pakistan, prevalentemente sotto forma dell’aumento degli attacchi dei droni, vengono anch’essi spacciati con lo slogan della lotta contro i “taliban”. La prego di aiutarci a decostruire il racconto sui “taliban” e a sollecitare cosa s’intende con “taliban”, di quali sfumature dovremmo essere a conoscenza. Sembra che gli Stati Uniti, per molti aspetti, combattano un nemico che creano.
AHA: Per rispondere alle vostre domande, vorrei fare riferimento alla mia valutazione del 2008. “Si noti che Obama è solo un arrampicatore sociale intelligente, un meticcio spedito a calci verso l’alto, un presidente senza alcun controllo su nulla.” Gli obiettivi non sono al-Qaida, i taliban e bin Ladin. Gli obiettivi sono attaccare l’Iran, il ventre molle russo degli Stati petroliferi dell’Asia centrale, destabilizzare la provincia cinese del Sinkiang con un’insurrezione islamista, denuclearizzare il Pakistan e consolidare l’asse Stati Uniti – India contro la Cina, dopo che il Pakistan sarà balcanizzato. Gli obiettivi sul terreno non sono al-Qaida, i taliban e bin Ladin. I droni continuano a sparare su obiettivi a caso per convincere l’opinione pubblica e dare ai ricchi amici nell’industria della difesa altri appalti per la fornitura di equipaggiamenti e munizioni. Le truppe statunitensi consolidano il traffico petroliero sulla strada Kandahar-Herat. Non c’è una vera e propria offensiva lanciata contro i taliban. Sono la ragione per cui gli Stati Uniti sono in Afghanistan, quindi perché gli USA/NATO dovrebbero eliminarli. I politici degli Stati Uniti  fanno pressione sul Pakistan per mezzo degli attacchi con i droni, costringendolo ad intraprendere un’azione militare nel FATA allo scopo di destabilizzare il Pakistan, in modo che le motivazioni ultime per la denuclearizzazione del Pakistan siano create.
Gli strumenti degli Stati Uniti in questo esercizio, sono i contractor statunitensi in Pakistan e Afghanistan, le società di sicurezza britanniche e statunitensi in Pakistan, i banchieri e i dirigenti d’azienda statunitensi o ex-statunitensi in Pakistan, che possono avere influenza negativa sui vertici civili e militari. Con le elezioni del 2008, gli Stati Uniti hanno già ottenuto un cambiamento di regime politico in Pakistan, mentre l’esercito pakistano e la salvaguardia delle risorse nucleari del Pakistan, sono il prossimo obiettivo. L’obiettivo di attaccare l’Iran e il ventre molle della Russia nell’Asia centrale ricca di petrolio, è stato finora un miserabile fallimento, con i fantocci degli USA che non possono controllare l’Asia centrale, l’Iran e la Cina. Tuttavia, l’addestramento segreto degli ascari avviene nelle basi statunitensi in Afghanistan. L’obiettivo di destabilizzare la provincia cinese del Xinjiang con un’insurrezione islamista è un obiettivo logico, ma c’è la volontà indipendente del nemico, sostenuta dalle ADM. La Cina “non è” l’Iraq.
La denuclearizzazione del Pakistan sta procedendo ad un buon ritmo, anche se nessun grande successo è stato raggiunto. Il governo civile pakistano è completamente sul libro paga degli Stati Uniti, mentre potrebbero essere necessari 2 – 5 anni prima che l’esercito pakistano diventi un attrezzo completo degli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’obiettivo di consolidare l’asse Stati Uniti – India, dopo la balcanizzazione del Pakistan, il programma include la balcanizzazione nello Stato Baluchi, nel Pashtunistan, nello Stato della città di Karachi, nel Sindhu Desh. Un Pakistan denuclearizzato sarà costituito solo dal Punjab e dalle zone settentrionali controllate dalla Cina. Ciò richiederà da cinque a dieci anni. Con il Pakistan balcanizzato, gli Stati Uniti e l’India avranno una completa contiguità contro la Cina e la Russia.
L’analisi
L’attuale posizione strategica degli Stati Uniti è la silenziosa registrazione degli obiettivi in Pakistan, Iran, Sinkiang cinese e Asia centrale dominata dai russi. Cercando base logistiche negli Stati ex-societici dell’Asia centrale, gli Stati Uniti cercano di apportare vantaggi economici all’Asia centrale, in modo che la presa russa sia indebolita. Tuttavia, la Russia è convinta che gli Stati Uniti devono fallire in Afghanistan e compie notevoli sforzi per aiutare le forze contrarie agli USA in Afghanistan, attraverso l’Iran e le Repubbliche dell’Asia centrale. Le forze USA non saranno in grado di controllare l’Afghanistan, a meno che il Pakistan venga balcanizzato e questo accadrebbe in almeno 3-5 anni.
Il primo Stato a secedere con il sostegno degli Stati Uniti sarebbe il Baluchistan. Questo perché la base della lotta contro le forze USA in Afghanistan è nel Baluchistan pakistano, e la Russia, l’Iran e la Cina hanno un comune interesse a scacciare gli USA dall’Afghanistan tramite gli ascari dei pakistani noti come taliban. Quando il Pakistan aiuta i taliban in Afghanistan, in realtà difende se stesso. La manovra degli Stati Uniti per risolvere la situazione sarebbe una guerra manipolata dagli Stati Uniti tra India e Pakistan, che lascerebbe il Pakistan e l’India gravemente danneggiati, seguita dalla denuclearizzazione del Pakistan. Cina, Russia e Iran sono gli avversari degli Stati Uniti, hanno il potenziale per sventare i piani degli Stati Uniti. C’è l’imprevisto del Fattore X.
Sembra che ci sia un forte consenso negli Stati Uniti così come nei suoi alleati della NATO, che il Pakistan sia il centro di gravità degli islamisti, nella cosiddetta guerra al terrore. L’idea ha ricevuto consenso nei vari alti circoli politici e thin tank degli Stati Uniti intorno al 1987-1989, e poi ha assunto forma solida nel decennio 1990 – 2000. Dopo do che è stata politicamente adottata e una concreta anche se top-secret pianificazione è stata avviata riguardo il Pakistan, che ai massimi livelli viene visto come parte del problema, piuttosto che come soluzione. Vorrei anche fare riferimento a una valutazione del 2006 ancora valida: una breve valutazione strategica della presenza degli Stati Uniti in Afghanistan del settembre 2005, di Agha Amin. La distinzione tra islamico e non islamico viene rapidamente trasformata nella lotta tra USA e forze anti-USA. L’Afghanistan può rivelarsi zona di convergenza strategica per islamisti, Cina, Russia e persino Pakistan e Iran, che sono logicamente gli obiettivi statunitensi della fase due. E’ ingenuo pensare che gli Stati Uniti siano venuti in Afghanistan per affrontare i taliban.
Le scelte degli USA: gli Stati Uniti hanno diverse scelte. Sono in grado di affrontare soltanto l’Afghanistan e consolidarsi. Questo non sarebbe conveniente per gli USA. L’investimento fatto è troppo grande. Si potrebbe allargare il fronte nella fase due, il Pakistan e l’Iran. La terza fase può essere il Sinkiang cinese e la fase quattro le repubbliche dell’Asia centrale. Gli Stati Uniti potranno scegliere di ritirarsi dall’Afghanistan pur mantenendo una posizione centrale, colpendo qualsiasi bersaglio nella zona. Forse creando uno Stato indipendente baluchi, separato da Iran e Pakistan, in un primo momento, e un Baluchistan pakistano, in seguito.
Le scelte di Cina e Russia: la Cina e la Russia possono consentire agli Stati Uniti un soggiorno non contestato e rischiare una rivolta musulmana nello Xinjiang entro i prossimi dieci anni, e il dominio degli Stati Uniti sulle Repubbliche dell’Asia centrale. O possono aiutare le forze anti-USA, usando attori non statali in Pakistan e attori statali in altre zone, e possono rafforzare le alleanze con gli Stati iraniano e pakistano.
Le scelte di Pakistan e Iran: Pakistan e Iran possono accettare il dominio degli Stati Uniti e rottamare i loro programmi di ADM, o rafforzare le alleanze con la Cina e la Russia, e aiutare le forze anti-USA in Afghanistan con la benedizione di cinesi e russi. Gli attori principali: Le forze anti-americane sono divise in due, attori statali e non statali. Le basi principali degli attori non statali sono in Pakistan, Iran e Medio Oriente. Gli Stati pakistano e iraniano sono gli Stati direttamente confinanti con l’Afghanistan, coinvolti nel gioco afghano attraverso attori statali e non statali. Le principali tendenze strategiche: un Pakistan attivo, essendo l’arsenale di ADM pakistano futuro obiettivo degli Stati Uniti, avrà l’Afghanistan come base. L’azione di Cina e Russia per la salvezza strategica risiede nel favoreggiamento dei gruppi anti-statunitensi, in particolare in Afghanistan. Lo sviluppo del Pakistan come migliore base per i gruppi anti-USA che operano in Afghanistan, e ancor più per gli attori non statali. Per far fronte agli attori non statali, gli Stati Uniti ad un certo punto dovranno fare i conti sia con il Pakistan che con l’Iran.
Gli Stati Uniti sembrano strategicamente incapaci e giocano di rimessa. Il tempo è la chiave. Le forze anti-USA possono aspettare dieci anni, ma ogni secondo gli USA perdono denaro. Gli Stati Uniti devono raggiungere un obiettivo strategico tangibile. Sia la Cina che la Russia utilizzano la carta islamica, mentre gli Stati Uniti usarono l’Afghanistan dal 1979 al 1989. Militarmente, una guerra contro gli Stati Uniti in Afghanistan, aiutata da Cina e Russia, si dimostrerebbe essere un’ulcerazione degli USA. Le forze anti-statunitensi in Afghanistan, Pakistan e Iran sono intatte e possono modificare l’equilibrio strategico. La presenza degli USA in Afghanistan si limita solo alle città chiave. La mafia della droga è un avversario importante degli Stati Uniti e può sostenere le forze anti-USA in Afghanistan. Gli islamisti hanno capito che devono avere la Cina e la Russia come alleati. La stessa considerazione si ha in Cina e Russia. Pertanto, si pone una convergenza di interessi. Le opzioni strategiche degli Stati Uniti sono le seguenti: creare una mafia della droga alternativa  che sia pashtun e che possa creare nuovi Stati alleati degli Stati Uniti, come il Baluchistan, il Kurdistan. Forse gli Stati Uniti potrebbero anche lavorare a creare uno Stato non pashtun nel nord dell’Afghanistan.
CL: In una delle nostre discussioni ha detto che c’è un notevole divario tra le aree in cui gli Stati Uniti schierano i droni e dove i cosiddetti “taliban” attaccano le truppe degli USA. Ha anche affermato che molti degli attacchi dei droni sono effettuati in aree in cui il controllo dei militari pakistani e la sicurezza della frontiera Af-Pak è assai scarsa, se nessun attacco dei droni vi venisse  svolto, avrebbe effettivamente senso. Potrebbe descrivere questo spiegando in dettaglio i piani strategici più importanti, nonché le implicazioni politiche?
AHA. Il 90% degli attacchi dei droni viene effettuato nelle due agenzie del Nord e Sud Waziristan e nel sotto-distretto di Datta Khel. Hanno come obiettivo il gruppo Haqqani, considerato uno strumento dell’ISI dagli Stati Uniti. Uno dei principali obiettivi dei droni è anche aiutare i contractor coinvolti in questi attacchi su tutti i livelli, dall’intelligence alla fornitura di munizioni e droni. Un’altra idea importante è demoralizzare i pashtun, in modo che qualsiasi guerra contro gli Stati Uniti porterebbe a una redistribuzione a cui non sarebbero in grado di rispondere o anche di gestire.
CL: Lei ha affermato che l’Iran ha un interesse significativo nel sud-ovest dell’Afghanistan. Sentiamo molto poco di ciò nei media occidentali e non sono stato in grado di trovare una qualsiasi analisi dettagliata nei media iraniani. La prego di darci la sua posizione sul ruolo giocato dall’Iran in Afghanistan.
AHA: L’Iran è attivo nell’Afghanistan occidentale, così come nell’Afghanistan centrale. L’Iran è il sostenitore più importante della Alleanza del Nord dopo la Russia e l’India. L’Iran vede i taliban come una minaccia esistenziale. E per quanto riguarda i non pashtun, nonché i pashtun moderati, li considera suoi alleati.
CL: Ci sono pochi dubbi tra gli analisti che gli Stati Uniti e alcuni Paesi membri della NATO stiano cercando di “balcanizzare” il Pakistan in piccole nazioni. Osserviamo l’aumento delle attività delle ONG finanziate da Soros e delle agenzie delle Nazioni Unite, in particolare nel nord del Pakistan, indicando un tentativo di giocare la carta etnica. Si tratta di una strategia standard usata dall’occidente in Jugoslavia, in particolare in Bosnia-Erzegovina, la strategia è in corso di attuazione in Nepal e in Myanmar, nel tentativo di creare la cosiddetta violenza inter-comunale nello Stato Rakhine del Myanmar. Ci può dare il suo punto di vista in merito ai tentativi di distruggere lo Stato-nazione Pakistan?
AHA: Vorrei anche qui riferirmi ad una precedente valutazione, che ho fatto nell’aprile 2009. Ogni movimento nella storia ha una direzione, un quantum, un modus operandi. Secondo il padre della filosofia della guerra Carl Von Clausewitz, nella strategia tutto si muove lentamente, impercettibilmente, in modo sottile, un po’ misteriosamente e a volte in modo invisibile. La grandezza di un comandante militare o di uno statista sta nel valutare questi movimenti strategici. Gli Stati Uniti hanno ereditato una situazione storica in formazione, l’11 settembre 2001. In quel momento non si stava facendo la storia, se siamo d’accordo che il 9/11 è stata opera di al-Qaida su cui, finora, gli Stati Uniti non sono riusciti a fornire alcuna prova solida.
Dopo il 9/11, quando gli Stati Uniti hanno attaccato l’Afghanistan, i leader e i principali comandanti militari degli Stati Uniti stavano facendo la storia. Avevano un certo piano in mente. Gli obiettivi dichiarati di questo piano era l’eliminazione di al-Qaida. L’obiettivo non dichiarato era la denuclearizzazione del Pakistan. Questo autore ha continuamente tenuto questa posizione, l’ha regolarmente esposta in articoli pubblicati sul Nation dal settembre 2001, e di seguito dal 2002 fino al 2009. Il piano strategico degli Stati Uniti ha seguito le seguenti fasi:
- Una manovra iniziale per occupare l’Afghanistan nel 2001.
- Stabilire e consolidare basi militari vicino al confine con l’Afghanistan, in Pakistan. Le più importanti sono Khost, Jalalabad, Sharan e Kunar. Alcune basi militari come Dasht-i-Margo nel Nimroz e tre altre basi a Kandahar, Badakhshan e Logar sono così segrete che la loro costruzione non è stata nemmeno pubblicizzata. Anche nel caso delle aree sensibili, i contratti sono stati aggiudicati alla Shaw Inc. di proprietà del governo degli Stati Uniti e allaDyncorps Corporation, creatura della CIA. I patrioti afgani addestrati in URSS sono stati rimossi dai servizi segreti, perché non avrebbero accettato di essere parte del gioco sporco degli USA, tra il 2001 e il 2007. Egualmente, molti ufficiali patriottici afgani addestrati in Unione Sovietica sono stati rimossi dalla struttura militare afghana.
- Coltivare le varie tribù dei gruppi etnici al confine con il Pakistan-Afghanistan concedendogli redditizi contratti edili e logistici.
- Forzare l’esercito pakistano ad agire contro le tribù nel FATA, destabilizzando così il nord-ovest del Pakistan, vicino al cuore strategico di Peshawar-Islamabad-Lahore, dove si trova il centro politico e militare del Pakistan.
- Creazione di una situazione in cui misteriose insurrezioni scoppiano in varie parti del Pakistan tra cui nel FATA, Swat e Baluchistan.
- Sostenere il terrorismo urbano in Punjab tramite vari ascari. Ora sembra che il piano strategico stia entrando nella sua fase finale, per lanciare il colpo di grazia strategico al Pakistan.
Questo può essere valutato così:
- Un dispiegamento militare degli Stati Uniti in Afghanistan e il lancio di un’offensiva contro i taliban, con l’obiettivo di spingerli in Pakistan.
- Contemporaneamente spingere l’esercito del Pakistan a lanciare un’operazione in Waziristan. Così che l’esercito del Pakistan sia gravemente impantanato e centinaia di migliaia di profughi del Pakistan entrino nelle province della NWFP e del Baluchistan. Infiltrando una quinta colonna tra questa grande confusa massa in movimento. – Dal 2001 gli Stati Uniti hanno speso una fortuna nella raccolta di informazioni sulle attività nucleari strategiche del Pakistan. Sembra che dal 2009 abbiano dati sufficienti per lanciare un’operazione segreta. L’operazione segreta nucleare potrebbe avere una parte militare e una civile. La parte civile comporterebbe l’attacco ai reattori nucleari civili del Pakistan, come Chashma e KANUPP. L’operazione militare segreta potrebbe comportare un attacco a uno dei gruppi strategici nucleari del Pakistan. Una volta che questo tipo di attacco è compiuto, gli Stati Uniti e i loro lacchè della NATO come la Gran Bretagna, la Francia e la Germania manovrerebbero alle Nazioni Unite  una risoluzione internazionale, chiedendo la denuclearizzazione del Pakistan. L’opinione pubblica internazionale sarebbe così forte che il governo del Pakistan capitolerebbe.
- Una volta che il Pakistan è denuclearizzato, gli Stati Uniti incoraggerebbero la balcanizzazione del Pakistan in un Baluchistan satellitare agli USA, una città-stato del MQM a Karachi, un Pashtunistan gravemente danneggiato dai bombardamenti e a brandelli, e un Punjab privo di potenziale nucleare e preso a calci dall’India. Una repubblica nell’area del Nord ridotta a lacchè degli Stati Uniti, a meno che la Cina decida di vedere il bluff degli Stati Uniti, occupando la regione.
CL: Quindi, mi ricordo che lei ha affermato che il diritto internazionale è irrilevante, in quanto non è cambiato nulla dai tempi di Alessandro Magno. Sono d’accordo che, per esempio, la Corte penale internazionale abbia più a che fare con la giustizia del vincitore che con il diritto internazionale. Vediamo negli ultimi dieci anni il grave danno del diritto internazionale fino alla sua stessa radice. Le Convenzioni di Ginevra sono aggirate attraverso la creazione di costrutti artificiali come i combattenti illegali, dai metodi di interrogatorio, dall’uso dei “contractor”, come se fossero dei lavoratori assoldati per costruire scuole e ospedali, dispiegati per effettuare compiti militari, le  deportazioni speciali, solo per citare alcuni dei problemi più evidenti. Come uomo di formazione militare, quali rischi vede nel deterioramento del diritto internazionale?
AHA: Andiamo verso un nuovo ordine internazionale in cui il potere dello Stato sarà totalmente nelle mani di una mafia corrotta, che usurpa i diritti umani col pretesto di controllare il terrorismo. Ciò si tradurrebbe in una grande anarchia strategica e anche nella balcanizzazione degli Stati Uniti. Il boomerang tornerà e come si suol dire, la ruota gira!
Intervista al Maggiore Agha H. Amin di Christof Lehmann
Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora

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