L'asse Bielorussia-Iran




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In un discorso ampiamente riportato in Bielorussia qualche mese fa, il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha invitato Teheran ad espandere i propri investimenti nella ex Repubblica sovietica. Lukashenko ha detto che Bielorussia e Iran "condividono un’identica visione del mondo." "Per quanto riguarda le nostre relazioni politiche con l'Iran, noi non abbiamo assolutamente nessun problema ... Entrambi abbiamo attivamente sostenuto il multilateralismo e la non interferenza negli affari interni"; Lukashenko ha detto ciò in dichiarazioni rilasciate sul suo sito ufficiale a seguito di un incontro con l'ambasciatore iraniano in Bielorussia, Seyyed Abdollah Hosseini. Minsk quindi continua a esprimere il suo sostegno inequivocabile per la Repubblica islamica, e ci sono preoccupazioni in Israele e negli Stati Uniti che la Bielorussia potrebbe aiutare l'Iran ad aggirare le sanzioni sempre più severe e che Minsk potrebbe essere disposto ad agire come un tramite per portare le armi e tecnologie russe verso Teheran. In un rapporto pubblicato dagli americani, l'ex ufficiale del Pentagono Michael Rubin ha osservato che anche se la Bielorussia è un paese relativamente piccolo, l'Iran ha inviato numerose delegazioni militari e commerciali lì. Recentemente è stato a Minsk il capo della camera di commercio iraniana, Yahya Al-e Eshagh. Eshagh, secondo Rubin, è "spesso l'uomo di punta degli iraniani per convincere i mercati emergenti e i paesi in via di sviluppo per collaborazioni con Teheran." Il volume degli scambi tra la Bielorussia e l'Iran suggerisce che Minsk potrebbe essere aperta alla persuasione. L'Ambasciatore iraniano a Minsk, Hosseini, ha detto che nel corso degli ultimi cinque anni, gli scambi reciproci tra i due stati è aumentato esponenzialmente. "Gli investimenti iraniani in Bielorussia erano pari a quasi 6 milioni di euro quando sono venuto qui nel settembre 2008. Nel dicembre 2010 siamo arrivati a 960 milioni", ha osservato Hosseini. Un rapporto del quotidiano italiano La Stampa ha affermato che le banche iraniane, molte delle quali detengono un capitale in Bielorussia, stavano usando la Repubblica ex sovietica per aggirare severe sanzioni bancarie dell'UE tramite la collaborazione di Minsk. La Stampa ha citato anonime fonti di intelligence occidentali. L'Iran gestisce un sistema analogo in Russia, a Mosca, dove la "Business Bank" è utilizzata come canale per uomini d'affari iraniani. Questa banca era in origine una filiale della Bank Melli, una delle principali banche iraniane. Gli analisti hanno anche avvertito che l'Iran sta cercando di procurarsi tecnologia militare e armi attraverso la Bielorussia, che secondo il ministro della difesa russo Anatoly Serdyukov, è al primo posto tra i paesi dell'ex URSS, in termini di importazioni di armi dalla Russia. Come l'Iran, la Bielorussia è un paese molto osteggiato dagli occidentali. Minsk è stato anche accusato di violare un regolamento del Consiglio di sicurezza dell'ONU, riguardante la vendita di armi al governo siriano di Bashar Assad, principale alleato regionale dell'Iran. Secondo un rapporto del marzo 2012, la Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), ha rivelato che la Bielorussia è stato il secondo più grande fornitore di armi alla Siria nel periodo 2007-2011. Rubin ha avvertito che la disponibilità di Minsk a vendere armi alla Siria, "suggerisce la volontà di Minsk di agire come una succursale della Russia in Medio Oriente." L'Iran è particolarmente desideroso di acquisire il sistema missilistico russo S-300, sviluppato per difendersi da attacchi aerei e missilistici. Nel 2007, l'Iran ha firmato un accordo con Mosca per acquistare il sistema, ma la vendita è stata annullata nel 2010, quando l'allora presidente russo Dmitry Medvedev ha firmato un decreto che vieta la vendita di armi russe all'Iran a seguito di un embargo sulle armi. La vicenda è ora seguita da un arbitrato internazionale. Con l'acquisto di armi russe via Minsk, Teheran avrebbe avuto un percorso alternativo di fornitura di armi e di tecnologia, mentre Mosca manterrebbe ufficialmente una posizione di neutralità. Secondo fonti israeliane ci sarebbero già state indicazioni che Minsk è disposto a fornire all'Iran il sistema S-300. Nel mese di settembre, l'Iran ha annunciato che sta aggiornando i suoi S-200. Il Brig.-Gen. Farzad Esmaili, comandante di una Base di Difesa Aerea, ha detto che il sistema subirà ampie modifiche sistemiche e strutturali. Anche quest'anno, l'Iran ha affermato di aver costruito quasi il 30 per cento del Bavar-373, un sistema nazionale costruito su imitazione del sistema SAM, destinato a sostituire il russo S-300. In tutto ciò la collaborazione con la Bielorussia è fondamentale per Teheran.

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