Ma Assad non doveva essere già caduto?






Sono passati due anni dall'inizio dell'aggressione criminale del terrorismo settario filo-NATO e filosionista contro la Siria; molti avevano frettolosamente giudicato il governo siriano sull'orlo del collasso, ma in due anni l'unico risultato ottenuto dalle forze controrivoluzionarie è stato quello di smascherare alcuni finti amici della nazione siriana. 

Di seguito riportiamo alcuni commenti dell'ultimo anno sulla crisi siriana; errate previsioni di molti tra analisti, giornalisti e uomini politici.







Ogni giorno, fuori dalla Siria, qualcuno dice che il tempo di Bashar è scaduto. Giovedì lo ha dichiarato il primo ministro turco Erdogan che poi è volato a Londra all'inaugurazione delle Olimpiadi. Ieri è stato il generale Robert Mood, ex comandante degli ossservatori Onu, ad affermare che Assad è finito: «Presto o tardi il regime cadrà, è soltanto una questione di tempo».

Alberto Negri - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/BDRF6

luglio 2012

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-07-28/generale-mood-caduta-assad-081347.shtml?uuid=AbS5gPFG

 E sulla crisi siriana è intervenuto il premier turco: «Presto o tardi questo tiranno sanguinario se ne andrà e il popolo siriano gli chiederà conto delle stragi che ha commesso». Lo ha detto Recep Tayyip Erdogan, definendo le ultime vicende in Siria come «il rumore dei passi di un regime che se ne va». «Non ci sono più parole per descrivere quello che accade in Siria - ha detto Erdogan durante un congresso provinciale di partito a Kocaeli - Questi massacri crudeli e tentativi di genocidio, questa brutalità disumana non sono altro che il rumore dei passi di un regime che se ne va». «Abbiamo visto la stessa situazione con il regime di Saddam in Iraq, con quello di Gheddafi in Libia e con quello di Mubarak in Egitto - ha proseguito - Chi punta le armi contro il suo popolo per la sua personale ambizione e per mantenere il suo porto si sta solo preparando alla sua fine». «Per decenni il regime siriano autocratico non ha sparato un solo colpo per difendere la terra sotto occupazione - ha detto riferendosi alle alture del Golan, occupate da Israele - Questo regime dittatoriale non ha avuto il coraggio di sparare una sola pallottola ai veicoli militari armati nel suo territorio, nel suo spazio aereo o nelle sue acque. Ha solo potuto attaccare un aereo non armato nelle acque internazionali». Un riferimento all'aereo turco abbattuto dalla Siria il 22 giugno. Erdogan ha quindi paragonato le recenti stragi, tra cui quella di Tremseh, nella provincia di Hama, a quella che il padre e predecessore di Assad, Hafez al-Assad, ha compiuto nel 1982 sempre a Hama. «Sfortunatamente allora il mondo non alzò la voce contro quello che accade - ha proseguito - Ma oggi non c'è più una Turchia debole e muta che volta le spalle ai fratelli e vicini della regione».

http://www.corriere.it/esteri/12_luglio_16/siria-blindati-nel-centro-di-damasco_7c701e86-cf3e-11e1-8c66-2d335d06386b.shtml

luglio 2012

Sostanzialmente il conflitto siriano contrappone la maggioranza arabo-sunnita (70 per cento) del Paese, priva dei diritti civili ed elettorali, alla privilegiata minoranza alawita (12 per cento) di Assad. Se si aggiunge l'aiuto dei volontari islamisti stranieri e quello di alcuni Paesi sunniti (Turchia, Arabia Saudita, Qatar), il regime sarà condannato a crollare.

agosto 2012

http://it.danielpipes.org/11858/assad-cadra-basta-aspettare



I crimini di guerra perpetrati dal regime siriano cadente ai danni della popolazione civile stanno raggiungendo un culmine di crudeltà difficilmente concepibile. I morti si contano ormai a decine di migliaia. Uccidere i bambini è divenuto il messaggio di chi vuole seminare il terrore. Trova così tristemente conferma la centralità della vicenda siriana negli equilibri del futuro Medio Oriente, con ripercussioni dal Mediterraneo al Golfo. Ormai è chiaro che Assad non potrà resistere a lungo. Anche l’alleato russo lo sta mollando, e presto l’Iran e gli Hezbollah libanesi dovranno studiare una exit strategy che prescinda dal ruolo fin qui delegato al rais di Damasco.

dicembre 2012

http://www.gadlerner.it/2012/12/26/2013-cadra-il-criminale-assad-e-travolgera-il-medio-oriente

Intervistato da Popoli.info, padre Dall’Oglio ha osservato che il regime di Assad prima o poi cadrà, ma quello che preoccupa è il «poi», perché il «prima» è stato troppo lungo. Il «poi» è già in qualche modo compromesso. «Non bisogna rassegnarsi, però. Ora bisogna evitare i massacri, le vendette e lavorare per la ricucitura del tessuto nazionale. Se alcuni strappi saranno inevitabili, che siano meno cruenti possibili». I siriani nella grande maggioranza hanno una cultura della riconciliazione e della pace, ma le derive violente che si sono accumulate in questi mesi, non solo con connotazioni islamiste, ma contrassegnate da odio intercomunitario che coinvolge tutti gli schieramenti, rischiano di essere ingestibili.

dicembre 2012

http://www.popoli.info/EasyNe2/Primo_piano/Paolo_Dall_Oglio_Assad_cadra_ma_le_ferite_della_Siria_sono_profonde.aspx



“Il regime di Assad cadrà entro sei mesi”, scrive il 17 gennaio la stampa turca, riportando le indiscrezioni trapelate dai colloqui dei diplomatici di Ankara ed esponenti dell’amministrazione di Obama. A confermare che la fine del presidente siriano Bashar al Assad è vicina sono i dati forniti dagli interlocutori americani: l’80 per cento del paese sarebbe nelle mani dei ribelli, come anche il 40 per cento della capitale Damasco.

gennaio 2013

http://www.lasestina.unimi.it/lasestina/posts/siria-stati-uniti-certi-assad-cadra-entro-sei-mesi/



Il regime siriano di Bashar al Assad “cadrà di colpo e il suo crollo sarà clamoroso”. E’ questa la previsione dell’ex premier libanese, Saad Hariri, lanciata durante un comizio tenuto ieri sera a Beirut, in occasione dell’anniversario della morte del padre, Rafiq Hariri, ucciso in un attentato nel 2005. “Questo crollo del regime siriano – ha aggiunto Hariri – non sarà questa volta motivo di scontro tra i libanesi”. A proposito, invece, dei problemi interni il leader dell’opposizione libanese ha affermato: "Il problema della detenzione di armi illegali in Libano da parte di tutte le fazioni e sette, da parte di molte famiglie e dei jihadisti è enorme nel paese. Tutti sanno del divieto di possedere armi da quando c’è stata la guerra civile. I libanesi sanno che Hezbollah possiede un arsenale di missili e armi pesanti che è superiore a quello dello stato”.

febbraio 2013

http://www.agenzianova.com/a/511deb158f2534.86537759/700929/2013-02-15/siria-ex-premier-libanese-hariri-regime-assad-cadra-e-crollo-sara-clamoroso

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