Considerazioni a margine di quanto avviene in Siria


Considerazioni a margine di quanto avviene in Siria

Renato Maffei








Uno degli aspetti forse meno appariscenti, ma che invece a lungo andare lasceranno, sempre più maggiormente il segno, nella mentalità dell'uomo occidentale e purtroppo non solo, degli ultimi avvenimenti in Siria è l'introiezione da parte delle persone di determinate parole d'ordine, di tutta una serie di assiomi mental-ideologici che, come gocce di un piccolo ruscello (piano, piano...), vanno però a scavare una buca, creare un nuovo alveo. Non che questi "principi assiomatici" (1) nascano ora, sorgano solo adesso (anzi...), però secondo noi l'attuale crisi siriana li sta, quasi, mettendoli fenomenologicamente a nudo, in luce. Se noi pensiamo come tutta la stampa, tutti i politici occidentali (a parte rarissime eccezioni) sta trattando la vicenda dei 43 pellegrini iranini rapiti dai terroristi o dei svariati attentati compiuti contro civili innocenti o soldati di leva (molto spesso si tratta, appunto, di ragazzi di 18-20 anni di età che stan prestando il servizio militare) forse il lettore intuirà quanto vogliamo in seguito dire.

La prima di queste idee-ordine, che naturalmente non viene sbandierata ai quattro venti, appalesata in maniera chiara, ma che invece si denota prestando attenzione a come vengono riportate le notizie (es. uso dei verbi, degli aggettivi, di determinati sostantivi ecc.) è la seguente: il nemico dell'occidente - in questo caso il legittimo governo siriano, l'esercito e tutta la popolazione che lo appoggia - non è composto da uomini; l'occidente non sta facendo la guerra a uomini, ma a "entità" a cui è stata tolta la patente di essere umani e che può essere sterminata, massacrata, fatta oggetto di attentati senza che si abbia da parte dell'occidente buonista, diritto-umanista la benchè minima esecrazione. D'altronde non stanno venendo assassinate persone ma "milizie al soldo di Assad", i pellegrini iraniani son divenuti "appartenenti ai famigerati pasdaran", il popolo che sta con Assad "appartenenti al clan alawita" ecc. La riduzione del nemico a qualcosa di subumano d'altronde è tipica della cultura protestante e della cultura che fonda le proprie radici nella lettura letteralista del Vecchio Testamento.

A differenza della cultura cattolica che in qualche modo arriva addirittura a dire di amare il nemico, la cultura protestante, si fonda invece sul presupposto che verso il nemico, l'avversario non bisogna provare nessuna compassione, nessuna briciola d'umanità, non essendo più egli una persona come noi, ma schierata dalla parte avversa, ma solamente un agente, una entità al servizio del male. Se il nemico, dunque è ipostasi terrena del male, contro di lui tutto può essere fatto, compiuto.

Vediamo come questo "état d'eprit" (2) sia presente ora nella forma mentis dell'uomo medio europeo. Il ridurre l'altro da noi a una categoria non umana è presente ad esempio in quasi tutta la cinematografia staunitense (3) ove solitamente abbiamo l'eroe protagonista il quale ammazza, uccide i vari nemici che incontra senza quasi mai provare la minima pietas, un minimo risentimento, una minima comprensione delle ragioni altrui, un minimo dispiacere. No, egli è una sorta di angelo sterminatore, che non prova la minima pietà per le centinaia di persone che ha ammazzato...Ha lo stesso atteggiamento di colui il quale - in queste giornate estive - ammazza gli insetti che magari lo stanno infastidendo.



Non penso che nessuno fra i lettori nel momento in cui uccide un insetto si ponga il dubbio se questo insetto avrà sofferto o se avrà provato dolore. L'insetto viene ucciso e basta, senza ulteriori problemi, in quanto, appunto, non è un uomo, non è un essere umano, ma solamente un animaletto fastidioso. Questa attitudine verso gli insetti è la stessa identica attitudine che prova il protagonista dei film statunitensi verso le sue vittime e ahimè fa parte ora della forma mentis dell'uomo europeo attuale il quale non ha certo formato la sua weltaschauung sugli insegnamenti di Gesù Cristo, ma sui dettami di Hollywood. A persone che ormai da 40 anni si abbeverano alla putrida e fangosa acqua della cinematografia statunitense è un gioco da ragazzi far credere che appunto il nemico, anche nella realtà, non ha nulla di umano. Più in generale possiamo dire che la riduzione dell'altro a nemico irriducibile o a entità non umane, viene usata ormai da circa dieci anni verso le persone di fede musulmana tutte, anche verso coloro i quali sembrano stare con l'occidente. Nell'immaginario collettivo il musulmano è il terrorista, il fanatico, un qualcosa altro da noi, che, comunque prima o poi bisognerà combattere. Ripeto, questa riduzione alla categoria animale vale comunque per tutti musulmani (d'altronde vi sono anche animali buoni...) e per tutti i governi, anche quelli che oggi son con l'occidente, ma che un domani...Sono nostri alleati (dell'occidente), ma comunque, non sono composti di esseri umani come noi, sono un qualcosa d'altro. Oggi ci servono, sono nostri alleati, ma non sono umani...

Dunque la prima fra le due idee guida che volevamo sottolineare l'abbiamo per cosi dire analizata: la riduzione del nemico non più ad essere umano ma entità subumana contro cui tutto è lecito. Una volta ridotto il nemico alla categoria dell'insetto, contro di lui tutto sarà lecito, non vi saranno i cortei inneggianti alla pace biasimanti le migliaia di persone che verranno uccise, in quanto dall'altra parte non vi saranno più persone, ma entità malefiche. Ed appunto, contro tali soggetti non umani sarà giusto anche usare la bomba atomica o ridurre l'economia europea sempre più sul lastrico onde finanziare guerre in nome della sopravvivenza dell'umanità (occidente) contro il male. Non a caso si parla di Asse del Male...

La seconda parola d'ordine che traspare sempre più dalla crisi siriana e dalle primavere arabe è la distruzione del principio di autorità. Assistiamo ad una messa all'indice di qualsiasi governate, autocratico o meno, in un minestrone ideologico che va ad accumunare tutti coloro i quali hanno o detengono del potere. Si va dalle "ville di Gheddafi", alle sue "presunte stravaganze", ai "miliardi depositati nelle varie banche europee" da parte di quest'ultimo, alla stessa accusa rivolta anche contro Mubarak e Ben Alì (che l'accusa contro questi ultimi due sia giusta è un altro discorso...), sino ad arrivare agli "shopping milionari della moglie di Assad a Londra mentre il popolo viene strerminato, bombardato, massacrato dall'infame dittatore". E' tutto un valzer di accuse, che fan leva solamente sull'aspetto sentimentale dell'essere umano, non certo su quello razionale. D'altronde, agli occhi dell'europeo medio, chiunque governi nel vicino, o nel medio oriente è, sempre sia che stia con l'occidente o contro, una specie di belva (subumana appunto) assetata di sangue e potere.

Anche in questo caso ci è d'aiuto la cinematografia hollywoodiana (e anche quella europea...): l'eroe dei vari film, il buono, oltre a combattere contro il nemico, di solito deve anche far fronte ai suoi superiori i quali nel novanta per cento dei casi o sono corrotti, o sono inetti, incapaci o addirittura tramano con il nemico stesso.

D'altronde come stupirsi di questo se l'Europa moderna, a partire dal Rinascimento, ha dichiatrato guerra all'unico e vero principio d'autorità: Dio. Tutta la storia in Occidente - con la generazione formatasi nel '68 anche nell'insegnamento, nelle università ecc. – è spiegata come una continua lotta dell'uomo contro la superstizione incarnanata prima dai sacerdoti delle varie religioni antiche e poi dalla Chiesa cattolica. L'uomo in questa narrazione che di storico ha nulla, viene visto come un essere che progressivamente si deve sempre più liberare dalle catene di qualsiasi autorità, in primo luogo da Dio e da  tutte le istituzioni che agiscono nel nome dell'Essere Supremo. Da lì la discesa poi è breve: prima bisogna eliminare l'autorità di Dio (pensiamo al fango che in Occidente da secoli si lancia sulla Chiesa cattolica...) poi quella di qualsiasi governo (basta ascoltare o vedere un qualsiasi documentario per vedere come sono presentati i cesari, gli imperatori ecc), poi i governanti attuali. In Occidente bisogna far posto ai tecnici, nelle altre nazioni far posto a pseudo governi democratici o a satrapi i quali, comunque, potranno rimanere al potere solo quando rispetteranno quanto l'Occidente chiede loro, o fino a quando non renderanno i rispettivi stati abbastanza forti e potenti onde poter costituire anche solo una piccola e potenziale minaccia economica, militare, ideologica all'Occidente stesso.



Utilizzando ancora un esempio cinematografico risulta semplice far credere a persone educate alla scuola hollywoodiana che, ad esempio, Assad è una sorta di quei personaggi cattivi dei film i quali non fanno altro che ammazzare, spargere sangue - in mezzo a lussi vari -, ma che poi quando arriva l'eroe buono (il quale - en passant - avrà massacrato come minimo centinaia di persone) sotto sotto si dimostra un codardo e un pavido. Far accettare questo a masse, non più popoli, quasi analfabete (l'analfabetismo di ritorno in Italia è a un livello altissimo..) la cui unica finestra sulla realtà è la Tv è un gioco da ragazzi...d'altronde anche nel sentire comune traspare una sorta di idiosincrasia verso qualsiasi autorità, sia essa religiosa, politica (4) ecc. Il governante è sempre visto (non ci importi qui,in questo articolo, se ciò sia vero o meno, ci importa spiegare il concetto mentale che si viene formando nell'immaginario collettivo) o come un ladro, o come un corrotto, o come una persona amante del lusso, della bella vita ecc. Questo, lo ripetiamo, grazie a quella sorta di connubbio Hollywood e ideologia sessantottina che ha progressivamente esautorato di qualsiasi legittimità chiunque abbia un minimo di potere.

Questo vale sia per i personggi della storia secondo una vulgata marxista d'accatto e, per tornare all'attualità, ai vari governanti arabi. Non ci sono distinzioni: son tutti ladri, reietti, massacratori del proprio popolo, corrotti, malvagi.

Ricapitolando, quanto sta avvenendo in Siria ha appalesato, in maniera subdola, viscida, non certo in modo diretto, queste due parole d'ordine: la riduzione del nemico a un qualcosa di non umano, di sub umano, e la progressiva distruzione del principio d'autorità.




NOTE

1) Usiamo la parola principi per convenzione essendo, in verità, solamente Uno il Principio...

2) Con eéat d'esprit intendiamo la creazione di uno stato d'animo, di idee guida che formano l'immagginario collettivo delle persone che progressivamente vanno a cambiare al mentalità delle persone stesse. État d'esprit contemporanei sono i "diritti umani", "democrazia", "libertà" ecc. état d'esprit sono, naturalmente, i due concetti che questo articolo cerca di analizzare.

3) Per quanto riguarda la storia della cinematografia staunitense e quali forze la muovono si vedano le opere di Gianantonio Valli.

4) Usiamo anche in questo caso la parola autorità per convenzione, onde farci capire, essendo l'unica vera autorità quella proveniente da Dio, quella spirituale. Per quanto riguarda questo argomento si vedano le opere di René Guénon.


http://europeanphoenix.it/component/content/article/3-societa/360-articolo-renato-maffei

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