I salafiti egiziani protestano contro l'Iran



Nuove tensioni al Cairo dove un centinaio di manifestanti, appartenenti a due gruppi salafiti, hanno cercato di entrare con la forza nella residenza del responsabile per gli affari iraniani.
A contrapporre i gruppi salafiti dell’Egitto all’Iran è ancora apparentemente la visione settaria di questi gruppi reazionari egiziani. La protesta, in cui non sono mancati momenti di violenza, è contro la ripresa delle relazioni fra i due Paesi dopo l’ascesa al potere del primo presidente dei Fratelli Musulmani Morsi.
“L’Egitto è un Paese musulmano e sunnita e gli sciiti non possono entrare perché sono un insulto al Profeta e ai Califfi”, dice un salafita che promette “se entreranno li uccideremo”.
A dividere le due superpotenze mediorientali c‘è anche la crisi siriana. Il governo di Téhéran sostiene il presidente Bashar al-Assad.
“Il riavvicinamento dei due Paesi dopo anni di ostilità sta facendo insorgere gli estremisti islamici in Egitto”, secondo Mohammed Shaikhibrahim, corrispondente di euronews al Cairo. 

Le preoccupazioni concernenti la ripresa delle relazioni tra Egitto e Iran accomunano Israele e i salafiti, nemici comuni della Repubblica Islamica dell'Iran. 

L'ascesa dei salafiti in Egitto è inoltre fonte di preoccupazione per i cristiani del paese mediorientale. 

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