Le relazioni amorose in Iran






Qualche tempo fa leggevo su uno di questi soliti siti di propaganda anti-iraniana in lingua italiana, un articolo abbastanza grottesco, riguardante le relazioni amorose in Iran. Il redattore diceva sostanzialmente che in Iran per i fidanzatini sarebbe vietato andare in giro per le città magari tenendosi per mano, e che gli incontri amorosi dovevano avvenire in gran segreto, magari in qualche sorta di catacomba, per sfuggire al controllo scrupoloso della polizia religiosa, una sorta di SS islamica. Chi ha scritto queste cose, può appartenere solo a due categorie di persone: o non è mai stato in Iran, oppure c’è stato ma ha fatto finta di non vedere la società iraniana. In Iran, e soprattutto nella capitale Tehran, per strada è pieno di coppiette, e dubito profondamente che siano tutti sposati, che si tengono per mano, normalmente, come in tutti i luoghi del mondo; i ristoranti e i caffè sono pieni zeppi di coppiette, giovani ragazzi e ragazze, e anche questi, di certo non sono tutti sposati. E tutto avviene nella società, nella città, non nelle catacombe. Qualsiasi persona sia stata a Tehran avrà notato tutto ciò, in modo evidente: questa città a me sembra tutto, fuorché “repressa” dalle SS islamiche, soprattutto per questioni come quelle elencate nell’articolo di questo sito. Evidentemente la morale sessuale nella cultura iraniana è diversa dalla morale sessuale occidentale, e questo, a dire il vero, di per se non può essere considerato un male; di recente sui siti circolava la notizia per cui negli USA ci sono circa 110 milioni di persone con malattie connesse ad uno stile di vita libertino, ovvero un terzo della popolazione. Una delle bontà dell’Islam, soprattutto in un’area geografica compresa tra Medio Oriente e Africa, è proprio quello di aver evitato la diffusione di malattie come l’AIDS, male molto diffuso ad esempio nelle zone di questa macroarea non legate alla religione islamica. Qualsiasi statistica si consulti, ciò è evidenziato in modo chiaro. In generale comunque, le farneticazioni concernenti la vita sentimentale in Iran, “repressa” e “mortificata”, è assolutamente una balla colossale, uno dei tanti temi propagandistici contro l’Iran e la Repubblica Islamica. La vita sentimentale e la libertà in questo ambito era molto più repressa al tempo della monarchia Pahlavi; allora, solo i ricchi potevano permettersi certe cose, come anche la tanto propagandata libertà, mentre oggi certi stili di vita, a prescindere che siano condivisibili o meno dal punto di vista etico, sono molto più diffusi, ma allora nessuno parlava di queste cose. A quei tempi, sotto il regime Pahlavi, una ragazza iraniana non poteva nemmeno azzardarsi a dire di no al suo promesso sposo impostogli dalla famiglia, mentre oggi il concetto di matrimonio combinato è quasi estinto, almeno a Tehran e nei grandi centri. Però gli ayatollah sono brutti e cattivi, e lo Shah era buono. Ma perché? Ve lo dico io il perché? Gli ayatollah non regalano più il petrolio agli occidentali, al contrario dello Shah. Punto. Il resto sono storielle.   

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