L'idiozia di taluni supera spesso l'inverosimile. Mi riferisco in questo caso a certi siti controrivoluzionari iraniani, che hanno diffuso sul web, la notizia della morte del giornalista iraniano in Siria, Hassan Shemshadi.
I toni della notizia erano evidentemente trionfalistici; questi individui, ormai frustrati nelle loro aspirazioni politiche, si accontentano della morte di un giornalista. Evidentemente dobbiamo dire che l'inviato della TV pubblica iraniana in Siria, Hassan Shemshadi, è vivo e sta bene, come ha confermato lui stesso sui social network.
Dall'inizio della crisi siriana abbiamo potuto verificare la sinergia tra i controrivoluzionari iraniani e quelli siriani, alleati di fatto dei terroristi islamici e di Al Qaida, contro il popolo e il governo rivoluzionario e progressista di Damasco.
I toni della notizia erano evidentemente trionfalistici; questi individui, ormai frustrati nelle loro aspirazioni politiche, si accontentano della morte di un giornalista. Evidentemente dobbiamo dire che l'inviato della TV pubblica iraniana in Siria, Hassan Shemshadi, è vivo e sta bene, come ha confermato lui stesso sui social network.
Dall'inizio della crisi siriana abbiamo potuto verificare la sinergia tra i controrivoluzionari iraniani e quelli siriani, alleati di fatto dei terroristi islamici e di Al Qaida, contro il popolo e il governo rivoluzionario e progressista di Damasco.
Hassan Shemshadi, l'uomo a sinistra, in compagnia dei comitati rivoluzionari siriani (filogovernativi), al femminile. |
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