Con questo breve articolo vogliamo mettere in luce a distanza
di più di due lustri dagli avvenimenti dell’undici settembre 2001 le
conseguenze che hanno avuto i suddetti attacchi terroristici(1) sia nel campo
prettamente politico,ma anchein quello che
possiamo definire immaginario colletivo dell’occidentale medio,nelle nuove
legislazioni successive e in quella che
potemmo chiamare fenomenologia degli aspetti
prettamente culturali o pseudo tali ,psicologici dell’occidente.Effettivamente
l’11 settembre segna uno spartiacque ,una sorta di anno domini fra un pre e un
post.Essendo noi tutti immersi nel divenire nel mondo dei fenomeni, i quali ci
assorbono, impedendoci a volte di vedere al di la del fenomeno stesso,ciò
comporta che spesso non ci accorgiamo dei piccoli cambiamenti che piano,piano
,anno dopo anno avvengono intorno a noi e che essendo quasi impercettibili
paiono insignificanti ,a che invece sono ,per usare una metafora le classiche
gocce d’acqua che formano un mare o un lago.Ovvero in altri termini:questi camnbiamenti della nostra
realtà quotidiana non vengono percepiti, accolti nella loro effettiva consistenza:ci
vuole uno sguardo dall’ alto onde accorgersi di essi(2). Più semplicemente
bisogna fare mente locale e cercare di ricordarsi come era la realtà, gli
atteggiamenti culturali e psicologici prima dell’11 settembre e
vedere,osservare invece come sono oggi:occorre dunque sedersi e rifettere onde
poter essere come colui il quale guarda dall’alto di una montagna la valle
sottostante notandone i cambiamenti, cosa difficile invece per chi si trova
a vivere immerso nel fondavalle…
Il primo esempio che vogliamo portare alla luce(ci si
perdoni l’immodestia…) è di tipo prettamente politico:il più semplice da
scorgere-non occorre essere geni onde scorgerlo:ovvero la perdita di sovranità
d a parte di quasi tutti gli stati i quali si trovano sotto la spada di damocle
di una possibile invasione occidentale come se fosse la cosa più normale del
mondo.(Russia e Cina hanno capito questo
con la situazione in siria e stanno ponendo un freno alla deriva interventista
e guerrafondaia dell’occidente).
Il limitare la libertà di uno stato e la possibilità che
esso possa essere invaso è all’ordine del giorno nelle discussione politiche
dell’occidente:in questo vediamo come Bark Obama non abbia fatto altro che
seguire la scia già tracciata da tutti i suoi predecessori repubblicani o
democratici che fossero.
L’intervento di una coalizione armata negli affari interni
di un altro paese viene ad essere contemplata come una normale ,ordinaria pratica
facente parte della politica estera
degli stati occidentali:è una soluzione fra le altre.
L’invasione di una nazione,il bombardarla veniva considerato
fino a prima dell’11 settembre come un evento straordinario,un qualcosa di
eccezionale che andava al di là della normale dialettica politica e/o dei
normali rapporti fra stati.Quanto meno possiamo dire non era oggetto di discussione
pubblica come se fosse la cosa una ipotesi di politica estera fra tante
altre.L’interventismo occidentale-non solo americano-di questi ultimi due ,tre
anni in Libia,in siria,nel centro africa
viene percepito dalle masse europee come se fosse una prassi normale di
politica estera.Il sequestro e la prigionia di vari capi di stato presso i
tribunali internazionali vengono ad essere i normali rapporti fra capi di stato che ,magari hanmo opinioni differenti
e/o interessi commerciali antagonisti.Per dirla
con semplicità:l’occidente è in preda ad un delirio imperialistico come
mai si è avuto nella storia.E vediamo come oggi,a parte qualche frizione secondo
noi più appariscente che reale,come l’europa sia schierata tout court a fianco ,supportandoli,degli
interventi militari degli stati Uniti d’America:non voi sono più ,per usare
un linguaggio desunto dal lessico marxista contraddizioni all’interno del campo
imperialistico.Veramente quando sentiamo parlare di democrazia ,liberà diritti
umani vuol dire che stanno rullando i tamburi di guerra…
Lo schema è molto semplice:
1)Uno stato non europeo
o non occidentale(3) difende la
sua sovranità,il suo libero diritto ad esistere.
2)parte l’accusa di violazione dei diritti umani o se in
quello stato si sono svolte elezioni ove il vincente non asseconda gli interessi
dell’occidente l’europa le ong(amnesty international in primiss),gli stati
uniti d’america gridano contro i presunti brogli.
3)se lo stato è debole militarmente viene attaccato senza
problemi in un batter d’occhio.esempio tipico di questo gli interventi francesi
in Africa.SE invece lo stato in questione risulta essere abbastanza forte si
cerca di armare una –pacifica o magari inesistente sino ad allora opposizione-per poi successivamente
attaccarlo con o senza la copertura di
quell’istitzione prefigurante il governo mondiale chiamata onu .altro metodo(questo ha una durata maggiore…)in
nome della pace,del pacifico scambio commerciale si cerca di disarmare
attraverso la diplomazia lo stato in
questione,per poi dopo qualche anno-quando la” nazione cattiva” è
pressoche disarmata-attaccarlo.Naturalmente,molto spesso queste due ultime
ipotesi ,”metodi di lavoro” sono utilizzate dall’occidente insieme:tipico è il
caso di Iraq e libia.Queste due nazioni prima attraverso la diplomazia furono
in qualche modo disarmate,per poi essere oggetto di attacchi sia interni che
esterni.
Quello che però è uopo sottolineare è come questi metodi
tipici di gangster e/o di organizzazioni criminali passino oggi come una
normale prassi politica:assistiamo veramente alla riduzione degli stati occidentali
in animali predatori che sbranano e si accaniscono sulle loro vittime.il dato
più inquietante è come nelle popolazione europee non vi siano moti di
ribellione,di disgusto ,di ribrezzo,di orrorre di fronte a questi crimini.
L’assassinio dl colonnello Gheddafi avvenuto il 20 ottobre
del 2011 non ha visto un’indignazione generale in occidente dopo che costui era
stato in visita nelle principali capitali europee,vezzeggiato,accolto in maniera
principesca… vediamo la politica diventare -piano,piano senza che noi ce ne
accorgiamo- prassi criminale.
Questo è il primo aspetto,quello più prettamente politico
dei cambiamenti che ha provocato in seno all’europa e agli stati uniti l’11
settembre.
Vediamo di analizzare ora invece come a livello culturale l’attacco alle torri
gemelle abbia inciso nell’immaginario politico occidentale.
Fondamentalmente possiamo dire che il musulmano, da allora
in poi verrà ad essere visto come una sorta di criminale e di terrorista e quegli stati musulmani o
meno che si opponevano e si oppongono alle politiche aggressive occidentali non
degni di stare fra le nazioni civili.il musulmano è l’incivile per eccelenza e
quegli stati che in qualche modo vogliono avere una loro indipendenza come stati
terroristici e/o stati canglia,facenti parte dell’asse del male ecc.Chiunque
oggi osi criticare l’espansionismo occidentale o lo stato sionista vien visto
–nell’immaginario dell’occidentale medio- come una amico,un simpatizzante dei
terroristi.Secondo noi questo è il più grande regalo che gli avvenimenti
dell’11 settembre hanno fatto agli stati uniti d’america e allo stato d’israele.Chiunque
oggi,pubblicamente osi,difendee ad esempio le ragioni del popolo palestinese
viene ad essere redarguito dallo zelota
di turno che lo ammonisca dicendogli di
essere una sorta di Bin Laden redidivo… Questo
cambiamento epocale nella cultura dell’europa,è il riflesso culturale e poitico
dell l’11 settembre..
Se noi pensaimo che fino a qualche decennio fa la lotta
armata del popolo palestinese veniva giustificata da illustri uomini politici
italiani di primo pino quali Craxi,Andreotti ,Moro vediamo come l’11 settembre
ha inciso profondamente nelle categorie
concettuali e culturali del dibattito politico occidentale.
L’ultima considearzione che vogliamo qui svolgere quale
lascito dell’11 settembre nella vita di tutti i giorni è il clima di paura che
si è instaurato in occidente e che ha come controaltere la crescita spasmodiaca
di leggi liberticide le quali non vanno a colpire un ipotetico reato,ma vanno a colpire le opinioni
facendo passere queste ultime non più come legittime espressioni politiche ma come
idee che in qualche modo portano acqua al mulino , supportano i criminali i
terroristi.La paura dell’altro(l’espressione
cellule dormienti è emblematica in quanto sta significare come chiunque ne possa far
parte…la paura elevata sistema di vita)porta
dunque all’accettazione passiva di tutta una serie di controlli nella vita
privata delle persone, di cui,ad esempio, le intercettazioni
telefoniche sono il caso più emblematico.Ormai l’idea che tutti noi siamo
controllati-come se fosse una cosa normale-è accettata dalle moltitudini.Pochissimi
sono coloro i quali si indignano di fronte all’intrusione dello stato leviatano nella vita privata delle
persone:in nome della sicurezza tutto viene ad essere giustificato!
Ci vengono in mente a questo punto le parole dell’apocalisse
ove la bestia tutto controllerà e tutto sarà a lei assoggetato,,gli scritti esctologici
dell’Islam sciita che descrivono il
mondo prima della parusia dell’Imam Mahdi ,o le tradizione religiosie di
tutti i popoli quando decrivono la
situazione del mondo alla fine dei tempi
.Un governo mondiale,che avrà la menzogna come suo tratto
caratteristico :non li sentire sempre parlare di pace mentre sterminano interi
popoli…,non li sentite parlare di libertà quando il cittadino è vessato e
controllato in tutte le sue espressioni…non li sentite parlare di libero commercio quando impongono
tassazioni assurde,distruggono la proprietà privata , pongono in essere
embarghi economici contro quei popoli non ancora assoggettati alla diabolica
impostura…non li sentite parlare di democrazia quando il volere del popolo è
quotidianamente villipeso?
Ma come scritto nelle
Sacre scritture sia musulmane che cristiane e di tutte le tradizioni il dominio
della bestia sarà di breve durata e più e appariscente che reale: essa mai potrà scalfire la suprema magnificenza della potenza Divina!
1)utilizziamo questa espressione nel suo significato
letterale:attacchi che portano terrore…2)Naturalmente questa è una mera metafora :non siamo certo
noi quelli che stanno in alto…3 :"per occidentale non intendiamo un luogo geografico,ma diamo a questo termine una connotazione politica.per occidentali intendiamo tutti quegli stati appartenenti ala NATo ,più i loro alleati"
RENATO MAFFEI
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