MUSSOLINI, CRAXI, ANDREOTTI…
Renato Maffei
Sinceramente non volevamo scrivere niente ,nulla riguardo la
morte avvenuta Lunedi 6 maggio 2013 di Giulio Andreotti la cui persona non ha certo bisogno certo di presentazioni… non ci
volevamo accingere a quell’impresa essendo a noi la suddetta figura
antropologica non antipatica,anzi istintivamente simpatica al di là di
qualsiasi giudizio politico…probabilmente abbiamo simpatia per tutto ciò che è
cultura e intelligenza…
Dunque,perché dedicare un articolo a quello che un film di
second’ordine ha soprannominato “Divo Giulio?”
Non vogliamo contraddirci con quanto appena riportato al
primo capoverso :queste brevi note più che sulla storia,la vita ,l’esperienza
politica del Presidente Andreotti vogliono porre in luce un aspetto-forse uno
dei peggiori del popolo italiano…anzi questo aspetto ,che tenteremo,con le
nostre modeste forze di descrivere,abbozzare, fa sì che che non si possa
parlare nel caso italiano di popolo ma
solo di ggggente (con 3 g….)
Ieri sera assistevamo alla partita di calcio Roma Chievo e
abbiamo notato,sentito come tutto lo stadio abbia subissato di fischi il minuto
di silenzio in onore del senatore,il quale peraltro era grandissimo tifoso
della Roma:è stato per,quanto ci riguarda uno spettacolo veramente indecente…la
nostra persona si è chiesta:solo ora da morto costoro hanno il coraggio ,di
fischiare una persona così importante?si è così,solo una volta che il potente
viene disarcionato o addirittura muore le plebi hanno il coraggio di opporsi ad
esso…
Ci è subito venuta in mente una vignetta del compianto
Guareschi in cui si assiste alla scenetta ove un MUsssolini con tanto di ali si
trova al cospetto del Padre eterno il quale chiede al Duce come era possibile
che egli avesse governato con 45 milioni di antifascisti al che Mussolini
rispondeva dicendo che in verità anche lui era un antifascista…ci sono venute
in mente le vicende storiche di un Savonarola,di Un masaniello,di unCola di rienzo,tutti
personaggi storici osannati esaltati sino allo sproloquio e poi abbandonati,infangati nel momento in cui la loro stella incomiciava
a perdere luminosità a non brillare…
Come non pensare a questo punto all’infame e immondo spettacolo
di Piazzale Loreto ove probabilmente le stesse persone che acclamavano
,esaltavano colui era definito infallibile (Il duce ha sempre ragione era uno
degli slogan più usati nel ventennio…)ora ne deturpavano il cadavere, lo
esponevano al pubblico ludibrio.Affermiamo,quasi con certezza,che a parte
rarissimi casi,furono coloro i quali durante il Regime Fascista appoggiarono in
modo pappagallesco Mussolini ricevendone in cambio prebende e/o vantaggi fu i
che poi msggiormente,onde rifarsi una verginità politica esistenziale e morale
ne attaccavano la di lui politica e ne sfregiarono la storia…Quanti furono i
dipendenti pubblici che servirono in modo canino il cosidetto Regima Fascista e
che poi seguirono Mussolini nell’ultima avventura a Salò?Pochissimi! dove erano
le moltitudini urlanti quando Mussolini il Duce d’Italai venva sequestrato il 25
Luglio presso l’abitazione del Re?e ancora aggiungiamo noi,chi liberò lo stesso
Duce?Italiani?no furono le truppe tedesche che liberarono il “dittatore “
romagnolo…
“Non temeremo di
capovolgere la tesi di un certo antifascismo per affermare che non fù il
fascismo ad agire negativamente sul popolo italiano italiano,sulla “razza
italiana” ma viceversa:fù questo popolo,questa “razza” ad agire
negativamente sul fascismo,cioè sul
tentativo fascista,in quanto dimostrò di non saper fornire un numero sufficiente
di uomini che fossero all’altezza di
cderte alte esigenze e di certi simoboli,elementi sani e capaci di promuovere
delle potenzialità positive che potevano essere contenute nel sistema.Tale
carenza va considerata anche nei
riguardi di uomini veramente liberi che potesero operare non al di fuori del fascismo e contro di esso,ma al suo
interno:mancavano uomini che senza paura fossero capaci di dire chiaramente a
Mussolini qual che andava detto,di fargli conoscere ciò che era bene egli
conoscesse invece di illuderlo nel senso dei suoi desideri(un caso particolare
è quel che si fece credere a
Mussolinicirca le effettive possibilità
industriali emilitari dell’Italia per l’entrata in guerra)(…)Più in generale
,che cosa si deve pensare delle basi su
cui in parte poggiave il fascismo,del materiale che aveva a disposizione,quando
si è vista la facilità con cui le masse popolari deliranti al mutar del vento
si sono disolte come neve al sole,e quando si considera il numero degli
ex-fascisti che,di conseguenza,oggi non
esitano a dichiarare che nel precedente
periodo essi erano in malafede ,agivano per mero conformismoo opportunismo o
avevano la mente ottenebrata?”(1)
A questo punto sarbbe uopo,dunque chiedersi se esiste
oggettivamente quello che si può chiamare popolo italiano,anche se forse ciò
rappresenta un argomento che va ben oltre le intenzioni e l’argomento del presente aticolo:no ,secondo noi non
esiste un popolo italiano,una nazione italiana omogenea ed avente dei tratti in comune.Possiamo dire,senza temi di smentita
,che la quello che si ciama stato italiano unitario nell’epoca contemporanea fu
il prodotto dell’imperialismo di uno stato ,quello sabaudo ,il quale coadiuvato
da mercenari (i quali ci ricordano i ribelli libici o siriani)unificò forzatamente
popolazioni distinte e diseguali che non avevano nessuna voglia e ragione per
unirsi.Naturalmenre il Piemontre era una pedina ,soprattutto il Cavour,degli interessi inglesi nel
mediterraneo,istanze antagoniste all’impero astroungariico nel nord e di
borbobi al sud,e dello stato del Vaticano al centro.questi 3 ultimi stati ,nei
loro confini di allora rappresentano molto meglio dello stato unitario le 3
grandi aeee geografiche in cui è suddiviso il belpaese.
Possiamo addiritura dire che anche all’interno di queste 3
zone geografiche le differenze sono notevoli:basti pensare alla varietà dei
dialetti che è tipica solamente dell’Italia.Nelle vallate alpine ad esempio
basta fare cento kilometri e si hanno parlate,dialetti completamente differenti…nel
sud dello stivale abbiamo differenze simili.fra i dialetti calabresi e quelli
pugliesi sono molto più le differenze che le similitidini…(2)oggettivamente l’italia
presenta caratteristiche di tipo balcanico :zone montane ,vallate impenetrabli
,lingue e storie differenti:la vera e inoppugnabile diversoità rispetto ai
balcani è che in Italia lo stato pontificio e/o,la religione cattolica –sebbene
con riti diversi(a Milano vige il rito ambrosiano)-ha rappresentato una sorta
di collante a differenza della Jugoslavia(noi continuiamo a chiamarla così!)
dove invece avevamo popolazioni diverse con anche religioni differenti:l’ortodossia
in Serbia,il cattolicesimo in Croazia e Slovenia,l’islam in bosnia e in
Kossovo.La jugoslavia rimase unita sotto sotto la guida del comandante Tito fino
a quando queste sue componenti all’interno di un sistema di tipo federale
vennero ad essere armonizzate.Alla morte del fondatore dello stato jugoslavo
possiamo affermare che la componente serba incominciò a
predominare sulle altre…ma questo è un altro discorso…
Questo nostro accenno alla storia italiana ci consete di
spiegare il perché questo coacervo di popoli si dimostri sempre servile verso il potere costituito
salvo poi a scatenare la propria furia
selvaggia ,incivile contro lo stesso potere una volta che quest’ultimo viene meno
e rivendicare addirittura una propria verginità politica e/o morale.Unpopolo
che non è mai esistito come entità unitaria non potrà che esprimer
comportamenti simili…Un popolo abituato a servire il dominatore e/o straniero
di turno avrà sempre comportamenti simili,servili…
Ci viene in mente un detto ,una frase che serpeggiava fra le
truppe borboniche che combattevano contro i garibaldini:”non combattere in
maniera feroce contro il tuo nemico di oggi in quanto potrebbe essere il tuo
padrone di domani…”o altrimenti quanto pensavano i lanzechinecchi fautori del
sacco di Roma i quali affermavano essere quello che loro chiamavano popolo
italiano “popolo di coltello e non di spada” essendo il coltello un’arma atta a
ferire non in combattimento,ma in agguati,
imboscate ,l’arma tipica del traditore .
Un’altra frase che ci ritorna in mente è quanto pensavano gli antichi romani(popolo
indoeuropeo,di cui oggi in Italai non vi è più traccia) dei cartaginesi(popolo
semitico le cui genti schiavizzate fecondarono prolificando il suolo italiano…)
:”vili in battaglia e crudeli nella vittoria…”
Per tornate invece a tempi più recenti vogliamo invece omaggiare i nostri lettori di una frase di Leo
Longanesi il quale all’indomani della sconfitta italiana nella seconda
guerra mondiale chiedeva di porre come
frase all’interno dl tricolore la seguente frase che esprime secondo noi meglio
di aogbni qualsias voglia considerazione il motto dell’italiota medio”Tengo famiglia..”
Questa è l’Italia ,cari lettori,la cui espressione massima
sono le monetine all’Hotel Raphael contro Craxi,probabilmente da parte di
coloro i quali fino a qualche anno prima avevano chiesto lui favori e/o lo trattavano
servilmente e umilmente si piegavamo la suo cospetto.Il fatto che questo uomo
politico non abbia voluto essere sepolto in Italia dovrebbe farci capire tutto…
La stessa cosa noi l’abbiamo notata nei sonori fischi durante il minutio di
silenzio per la scomparsa del senatore Andreotti:i fischi dei servi che
finalmente potevano sfogare la loro nullità!
“(…)Devesi ben riconoscere che da noi esiste ,ed è
ipertrofica,una razza borghese del corpo e dell’anima ,che,come il fascismo
l’ha distintamente avvertito è il vero
pericolo per il futuro della nostra gente.Questa razza è propriamente
l’antirazza,è una poltiglia e una
segatura etnica e sociale,tanto inafferrabile quanto ingombrante,perché non vi
è posto ove da noi non la si trovi a
soffoccare tutto con la sua mediocrità ,il suo opportunismo,il suo convenzionalismo,il
suo anore per la vita comoda,il suo ostruzionismo e indiffeentismo”(3)Prosegue
ancora Evola :”L’uomo mediterraneo sarebbe disposto a costituirsi difensore di
sé stesso,nella misura in cui l’uomo nordico sarebbe invece incline ad erigersi
a giudice di se stesso(…)così come il precetto
di essere duri con sé stessi,cordiasli e comprensivi di fronte agli altri,fa parte,in sede di razza
dell’anima di ogni etica virile,cosrtuttiva ,aristocratica”(4).
Non possiamo a questo punto che affermare che l’Italia è la
suprema espressione di quell’antirazza di cui l’uomo mediterraneo, per dirla con Evola (siamo il
paese di pulcinella,della pizza,del sole del mare…) è il massimo esempio…
NOTE
1)Julius Evola “IL fascismo visto dalla destra” Edizioni
Settimo Sigillo Roma 1989 pagg. 117-118
2)Gli antichi romani facevano iniziare la Gallia Cisalpina a
partire dal fiume Rubicone il quale si trova circa all’altezza di Rimini…
3)Julius Evola “Sintesi di dottrina della razza” Edizioni di
Ar Padova 1978 pagg.238-239
4)Ibidem pagg 246
QUESTO ARTICOLO NON RAPPRESENTA NECESSARIAMENTE LA LINEA EDITORIALE DI QUESTO BLOG
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