Il messaggio di Sua Eccellenza Ayatullah Makarem Shirazi per la Conferenza “Giustizia, Solidarietà e Sviluppo dal punto di vista delle tre grandi religioni abramitiche”

Il messaggio di Sua Eccellenza Ayatullah Makarem Shirazi per la Conferenza

“Giustizia, Solidarietà e Sviluppo dal punto di vista delle tre grandi religioni abramitiche”*


Col Nome di Dio Clemente e Misericordioso

Ringrazio innanzitutto l’Associazione Internazionale “Carità Politica” del Vaticano, l’Università delle Religioni e tutti coloro che hanno partecipato all’organizzazione di questa conferenza, ed esprimo la mia ammirazione per il loro prezioso pensiero.
Indubbiamente il dialogo tra l’Islam e il cristianesimo, in particolare nelle questioni relative ai problemi attuali del mondo come la giustizia, la pace, lo sviluppo, la spiritualità nel mondo contemporaneo, ecc. ha avuto sempre i suoi benefici e utilità.
Ribadisco con franchezza che l’Islam ha favorito da sempre il dialogo logico e costruttivo e lo considera come la soluzione giusta per la risoluzione dei problemi.
Sappiamo che il tema dell’incontro è “Giustizia, Solidarietà e Sviluppo nelle tre grandi religioni abramitiche”, trattando quindi due argomenti importanti come la giustizia e lo sviluppo nella società mondiale, che sono le richieste più importanti dei popoli.
Un aspetto importante dal punto di vista dell’Islam è che la giustizia non deve essere sacrificata per lo sviluppo e il frutto dello sviluppo non deve essere l’aumento delle differenze di classe, anche perchè l’obiettivo della missione dei profeti di Dio era la realizzazione della giustizia.
Il Sacro Corano cita le parole del Profeta dell’Islam (S):
Mi è stato ordinato di giudicare con giustizia tra voi”, perciò per seguire lo sviluppo non dobbiamo uscire dal sentiero della giustizia.
Nel Sacro Corano e nel Nahj al-Balagha ci sono diversi passi che parlano dell'importanza e della necessità di propagare la giustizia da parte dei governanti, che considerano un dovere ribellarsi contro l’oppressione e proibiscono di rimanere in silenzio quando essa viene perpretata.
Purtroppo nell’attuale società mondiale vengono commesse numerose ingiustizie contro diversi popoli, alcune delle quali sono note, e ci si aspetta che le guide delle religioni abramitiche agiscano in modo più serio di fronte a questa tirannia, in modo che - se non possiamo eliminarla completamente – si possa almeno fare in modo che diminuisca: questo è il dovere divino e umano di tutti noi.
Una di queste ingiustizie è l’imposizione delle sanzioni economiche, per finalità politiche, contro diversi popoli, delle quali rimangono vittime persone innocenti ed indifese.
Guardate per esempio che ingiustizia viene commessa contro l’Iran, dove a causa delle sanzioni i nostri malati negli ospedali non possono trovare alcuni tipi di medicine vitali ed i bambini ed adulti malati rischiano la vita, e dove gli scambi commerciali ed economici del paese vengono ostacolati mettendo così sotto pressione il ceto più debole della nostra società. E’ forse giusto questo comportamento?
Il popolo dell’Iran nel corso della storia è stato e sarà sempre un popolo pacifico e alla ricerca della pacifica convivenza, e grazie ai suoi principi dottrinali non ha mai commesso né commette oppressione, né tantomeno accetta di subirla. Questo è l’ordine della nostra religione: “Non siate oppressori né oppressi” (Sacro Corano, Sura al-Baqara, versetto 279)
Mi auguro che il proseguimento di questi incontri ci conduca verso i loro sacri obiettivi e possiamo essere testimoni dei loro risultati positivi nella società umana.

Assalamu alaykum wa rahmatullah wa barakatuh

*La Conferenza si è tenuta a Roma Mercoledì 19 giugno 2013, con la partecipazione, tra gli altri, dell’Ambasciatore della R.I. dell’Iran presso lo Stato Vaticano, S.E. Hujjatulislam M.T. Rabbani, ed i rappresentanti dei cristiani e degli ebrei nel Parlamento iraniano, On. Karen Khanlari e On. Ciamak Morsadegh.

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