Ahmadinejad lascia la presidenza dell'Iran

Oggi Ahmadinejad ha fatto il suo ultimo discorso alla nazione da presidente dell'Iran. Speriamo che il suo sia solo un arrivederci alla politica. Noi abbiamo deciso di ricordarlo così, con due dei suoi discorsi più belli. 

DISCORSO DEL PRESIDENTE IRANIANO MAHMUD AHMADINEJAD IN OCCASIONE DELLA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL’UNITÀ ISLAMICA DEL 27 GENNAIO 2013

:::: Mahmud Ahmadinejad :::: 28 gennaio, 2013 :::: Email This Post   Print This Post
DISCORSO DEL PRESIDENTE IRANIANO MAHMUD AHMADINEJAD IN OCCASIONE DELLA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL’UNITÀ ISLAMICA DEL 27 GENNAIO 2013
Col nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso
Questi giorni ricorre l’anniversario della nascita del Nobile Profeta Muhammad e dell’Imam Jafar as-Sadeq. Colgo l’occasione quindi per fare gli auguri a tutta l’umanità. Dobbiamo discutere del concetto di unità. L’uomo è stato creato per l’unità, per la cooperazione, Dio non ha creato l’uomo per fare la guerra, per litigare, ma per collaborare affinché si possano raggiungere obiettivi nobili come la beatitudine. Solo attraverso la cooperazione l’uomo può raggiungere le vette della civiltà. Abbiamo discusso di molti problemi in tutto il mondo: in alcuni paesi musulmani, in Europa, in America, in Asia, in Africa, altrove. Dappertutto nel mondo ci sono molti problemi. La missione dei profeti era quella di risolvere queste guerre e questi conflitti. Il Profeta Muhammad è l’Uomo Perfetto, è l’intermediario tra Dio e l’uomo, egli è la Luce, è il Vicario di Dio. E’ lui che unisce i musulmani. Ma perché noi vogliamo l’unità? Vogliamo unirci per il passato o per il futuro. Partiamo anche dal presupposto di voler fare un’unità per il passato, ma ciò a cosa servirebbe?
Non voglio dire che discutere di storia non è importante, ma è una cosa che finalizzata a se stessa non ci porta da nessuna parte. Penso che è difficile trovare una visione univoca sulla storia. Guardate il presente: i fatti di oggi sono sotto i nostri occhi, eppure vi sono diverse interpretazioni. Non vi è una visione univoca sul presente, figurarci sul passato. L’unità deve essere proiettata nel futuro. Cosa vogliamo fare per il futuro? Vogliamo unirci per difendere lo status quo? Per difendere lo status quo non c’è bisogno di unità. Non abbiamo bisogno di un’unità statica, ma di un’unità dinamica, per il cambiamento. Bisogna capire la missione storica che dobbiamo adempiere: a cosa serve la nostra unità? L’unità nell’azione, per il futuro. Gli escursionisti, mentre compiono una scalata, lavorano e collaborano, ma perché? Hanno lo stesso obiettivo, raggiungere la vetta della montagna. Prima dobbiamo unirci nelle intenzioni, dobbiamo tutti muoverci per la causa di Dio. Chi ha obiettivi diabolici non può essere unito, noi pensiamo che siano uniti, ma in realtà non lo sono. Solo se si lotta per la causa di Dio si è uniti. Se oggi fossero qui i profeti sarebbero tutti stati d’accordo, perché loro lavoravano per la causa di Dio. Se l’uomo vuole raggiungere la perfezione deve muoversi per Dio, verso Dio, altrimenti non ci sarà mai unità. Poi dobbiamo unirci per un obiettivo.
Cosa cerchiamo noi? Supponiamo pure di aver raggiunto l’unità. E poi? Vogliamo forse creare un blocco di paesi musulmani contro i cristiani? Oppure vogliamo creare un impero islamico? Questo è quello che vuole da noi il Profeta Muhammad? La prima cosa che dobbiamo cercare è il monoteismo, ogni forma di beatitudine e di perfezione si basa sul monoteismo. E’ impossibile riuscire a raggiungere la perfezione e la beatitudine senza il monoteismo. Questo è stato il messaggio di tutti i profeti. Poi, dobbiamo ricercare la giustizia, senza di essa non vi sarà alcuna possibilità di perfezione e beatitudine. Vediamo anche i governi retti dal marxismo, hanno parlato di giustizia in passato, ma senza monoteismo il progetto non è andato a buon fine. Oggi vi è un sistema economico imperante che si basa sulla depredazione delle risorse degli oppressi e sulla rapina sistematica, a favore delle tasche dei capitalisti. L’esempio lampante di tutto ciò è il deficit e il debito del governo nordamericano. Loro hanno un debito spaventoso, impressionante. Dopo le guerre mondiali gli americani hanno imposto al mondo un pezzo di carta di nome “dollaro”, e con una spesa di cinque centesimi nella Banca Centrale stampano un pezzo di carta sul quale c’è scritto “100 dollari”. Con questo pezzo di carta che in realtà vale cinque centesimi “comprano” beni da tutto il mondo, ma questa è più simile ad una rapina che non ad una transazione vera e propria. In questo modo comprano di tutto, energia, tecnologia, risorse umane. Poi per giustificare questo sistema di sfruttamento danno la colpa ai popoli e dicono che sono i popoli a essere incapaci e deboli. Sostengono i tiranni, schiavizzano i popoli e poi dicono che la colpa è degli altri. Sono cifre spaventose, il loro deficit è uguale o superiore al budget di alcuni grandi paesi messi assieme. Posso farvi anche l’esempio emblematico dell’Africa. Questo continente ha un sottosuolo ricchissimo, le miniere che si trovano in quel continente lo rendono unico al mondo, d’altronde questo continente è il più povero del mondo. Perché? La risposta è semplice. E’ tutto in mano alle multinazionali. Nell’ingiustizia non esiste prospettiva di perfezione e beatitudine, non vi è nemmeno il tempo di pensare riguardo alla perfezione e alla beatitudine, non c’è il tempo di pensare alla propria umanità. La giustizia è l’inizio, non la fine, deve esserci la giustizia affinché vi possa esserci uno sviluppo etico. Dobbiamo anche ricercare l’amore, solo col monoteismo e la giustizia non si sviluppa l’umanità; una persona monoteista e amante della giustizia è anche un amante dei propri simili. Il Profeta Muhammad era una persona innamorata dei propri simili. La creazione si basa sull’amore, senza amore Dio non avrebbe creato l’esistente. Il Profeta Muhammad era amorevole: se incontrava un beduino del deserto, una persona ignorante e maleducata, il Profeta lo accudiva e lo trattava con amore. Il nostro obiettivo è il monoteismo, ma senza giustizia e amore non ce la possiamo fare. Quale è poi il luogo della nostra missione? La nostra famiglia? Sì, ma non solo. La nostra città? Si, ma non solo. Il nostro paese? Si, ma non solo. La nostra missione è per tutta l’umanità, il Profeta era per tutta l’umanità, la sua scuola di pensiero era per tutta l’umanità. Vogliamo creare un blocco per metterci contro qualcuno? Il Profeta era ed è per tutti, per i musulmani, per i cristiani, per gli ebrei, per i buddisti, per gli induisti ecc. La nostra missione è una missione universale e mondiale, non si limita solo a una regione del mondo. Ogni luogo in cui vi sia un essere umano, lì è presente la nostra missione. Ogni luogo in cui vi sia un’ingiustizia contro un essere umano, a prescindere dalla sua etnia o dalla sua religione, lì noi saremo presenti. Queste sono le parole dell’imam Khomeini, “dove c’è un ingiustizia c’è la lotta, e dove c’è la lotta ci siamo noi.” La nostra missione è per tutta l’umanità. Tutto questo per istaurare la giustizia.
Alcuni pensano che la comunità unica di cui si parla sia solo quella per i musulmani, nel senso odierno di quest’ultimo termine. Non è così. Questa è una comunità universale, per tutta l’umanità. Il Profeta Muhammad in un accordo con una comunità ebraica della penisola araba stipulò quanto segue: “Noi (ebrei e musulmani) siamo un’unica comunità. Il nostro obiettivo è il monoteismo all’ombra della giustizia.” Esiste una sola religione dagli albori della civiltà ad oggi, la religione di Abramo era la stessa di Mosè, la stessa di Gesù e la stessa del Profeta Muhammad. I nemici dell’umanità vorrebbero farci credere che essi sono interessati a salvare i popoli del mondo e a donare loro libertà, diritti umani, democrazia ecc. Con queste belle parole stanno massacrando i popoli in Afghanistan, in Pakistan, in Iraq, in Siria, in Egitto.
Loro vorrebbero liberare il mondo in questo modo. E poi noi ci mettiamo a discutere sulla liberazione dei musulmani. Loro pretendono di avere una missione universale, mentre noi dovremmo pretendere di avere una missione solo per una zona del mondo. Se questo fosse il nostro modo di pensare saremmo destinati a fallire. Loro vorrebbero liberare i popoli, bene, anche noi abbiamo la pretesa di liberare tutti i popoli del mondo, soprattutto l’oppresso popolo americano, che vive schiavizzato da un pugno di corrotti sionisti. Se una persona fosse contenta della povertà nel mondo non sarebbe sicuramente un musulmano. Alcuni però insistono sulle differenze, tra musulmani e cristiani, uno è sciita l’altro è sunnita. Ma tutto si deve muovere verso l’unità, Satana prospera grazie alle divisioni, tutto deve essere indirizzato all’unità, negli intenti e nell’azione, per il monoteismo, la giustizia e l’amore. Però anche questo non sarebbe sufficiente, sarebbe impossibile raggiungere la vera unità senza una guida univoca. Mettiamo anche che tutti i popoli si muovano verso l’unità; ma se ci fossero ancora divergenze cosa dobbiamo fare?
L’unica soluzione è una guida univoca. Alcune volte ci accorgiamo con dolore che un musulmano si mette addosso una bomba, e poi entra in una moschea, e uccide sia se stesso sia gli altri. Sia l’assassino che le vittime sono musulmani e tutti pretendono di amare il Profeta Muhammad e il Corano. Solo una persona che conosca profondamente il Profeta può guidarci, altrimenti in ogni caso saremmo al punto di partenza. Analizziamo la situazione di alcuni paesi musulmani; si, è vero, ci sono le ingerenze del colonialismo. Chi è che bombarda il Pakistan o l’Afghanistan? Però è anche vero che se in questi paesi vi fosse unità, non ci sarebbero gli spazi per queste ingerenze palesi. Perché non c’è unità anche se tutti amiamo il Profeta e il Corano. Perché la nostra comprensione di tutto ciò è limitata. La nostra comprensione di queste cose è ostaggio delle nostre rivalità e delle nostre caratteristiche particolari. Ci sono tanti leader nel mondo islamico, eppure non c’è unità. Solo un uomo che sia della stessa entità dei profeti può guidarci su questa via. L’unità si raggiunge solo in questo modo. La nostra guida deve essere un Uomo Perfetto, senza lacune, altrimenti non vi sarebbero monoteismo, giustizia, amore. Questa è una necessità per tutti gli uomini. Oggi nel mondo islamico chi può avere la pretesa di essere perfetto; chiunque, nel mondo, abbia la pretesa di essere immune da imperfezioni lo dica qui, in questa sede. Non c’è nessuno. Solo l’Uomo Perfetto può guidarci in questo senso. Alcuni mi dicono di non parlare del Messia, visto che ciò potrebbe provocare divisioni. Ma è proprio questo il nostro punto in comune. Il Messia è per tutti, per gli sciiti e per i sunniti, per i musulmani e per i cristiani. Uno dice di essere musulmano e poi massacra altri musulmani. Possiamo dire di aver applicato l’un percento delle direttive dei profeti? Penso proprio di no. Queste cose io le dico per tutti, per me stesso e per gli altri. Il Profeta Muhammad è venuto per l’amore, non per la guerra e per i massacri. Perché dobbiamo massacrarci a vicenda.
Il Profeta era contro queste cose; forse lo sapete già, tutte le guerre in cui è stato coinvolto l’Inviato di Dio hanno avuto 400 morti. 150 tra i musulmani e il resto tra i loro avversari. Oggi noi sappiamo che in Iraq e Afghanistan sono morte centinaia di migliaia di persone. In Libia e in Siria sono morte decine di migliaia di persone. A cosa è funzionale tutto ciò? Il Messia è per tutti, alcuni pensano che il Messia sia solo per alcune etnie o religioni. No, egli è per tutti, per gli sciiti, per i sunniti, per i cristiani, per gli ebrei, per gli induisti, per i buddisti, per gli atei, e il Messia ama tutti gli esseri umani, perché Dio ama tutte le creature, infatti il Messia è il Suo rappresentante, l’Uomo Perfetto. L’uomo è stato creato per la beatitudine, non per l’inferno. Noi dobbiamo unirci nelle intenzioni e negli obiettivi. Per il futuro, per una missione universale e mondiale. Dobbiamo impegnarci per il suo avvento, l’avvento dell’Uomo Perfetto, contro le ingiustizie, e dobbiamo batterci per evitare le divisioni, tutti gli esseri umani, sette miliardi di persone, devono unirsi in questa lotta, non è possibile che quattro corrotti e incivili sionisti, abbiano in mano i destini, e promuovano barriere per dividere i popoli. La passività nei confronti di queste ingiustizie, è un crimine. Uniamoci e fermiamo le ingiustizie, risolviamo una volta per tutte la problematica del sionismo, se oggi tra noi vi fosse stato il Profeta Muhammad, cosa avrebbe detto della questione palestinese. Ecco, questo dobbiamo fare, unirci e applicare gli insegnamenti profetici, questa è l’unica soluzione plausibile. Cosa avrebbe fatto il Profeta contro gli oppressori? Questo è il punto della questione, l’umanità e i musulmani possono trovare l’unità. Il Profeta si rammaricava nel vedere la situazione di degrado dell’essere umano. Sono sicuro del fatto che lo spirito del Profeta e dei giusti è con voi, e vi guiderà sulla via del monoteismo, della giustizia e dell’amore. L’avvento dell’Uomo Perfetto non è una questione impossibile, solo gli oppressori vogliono sminuire questo fatto, ma noi sappiamo che quel giorno non è così lontano come vorrebbero farci credere. La Vittoria sia con voi.


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DISCORSO DEL PRESIDENTE MAHMUD AHMADINEJAD ALL’ONU, 26 SETTEMBRE 2012

:::: Mahmud Ahmadinejad :::: 29 settembre, 2012 :::: Email This Post   Print This Post
DISCORSO DEL PRESIDENTE MAHMUD AHMADINEJAD ALL’ONU, 26 SETTEMBRE 2012
Io vengo dall’Iran, dalla terra della bellezza e dell’imponenza, dalla terra della scienza e della cultura, la terra della saggezza e delle virtù, dalla culla della filosofia e della Gnosi, dalla patria del sole e della luce, la terra degli scienziati, dei saggi, dei filosofi, degli gnostici, dei letterati, la terra di Avicenna, Ferdowsi, Rumi, Hafez, Attar, Khayyam e Shahriar; sono quì in veste di rappresentante di un popolo grande e dignitoso, tra i fondatori della cultura umana e tra gli eredi di essa; sono il rappresentante di gente saggia, innamorata dellalibertà e della pace, affettuosa, che ha assaggiato il sapore amaro delle guerre e delle aggressioni e che ama la pace e la serenità.
Oggi sono qui con voi fratelli e sorelle provenienti da tutto il mondo per parlare per l’ottava volta in otto anni di servizio al popolo del mio paese, e dimostrare al mondo intero che il dignitoso popolo dell’Iran, proprio come il suo passato splendente, ha ancora oggi un pensiero rivolto a tutto il mondo e non rinuncierà a qualsiasi sforzo per lo sviluppo ed il rafforzamento della pace, della sicurezza e della stabilità nel mondo; e l’Iran sa che questo non sarà possibile se non con la cooperazione e l’aiuto degli altri.
Sono quì per riferire a voi rispettabili presenti il messaggio divino degli uomini e delle donne del mio paese. Un messaggio che il maestro dell’orazione della terra d’Iran, Saadi di Shiraz, ha reso immortale in questi due versi:
I figli di Adamo sono uno parte dell’altro, dato che sono creati da un unico gioiello; / quando la vita reca male ad una di queste parti, le altre parti perdono la propria quiete
Nei sette anni precedenti ho parlato delle sfide e delle soluzioni e dell’orizzonte dinanzi al mondo ed oggi voglio osservare questo argomento da un’altra angolatura. Passano migliaia di anni dalla diffusione sulla terra dei figli di Adamo, figli che con colori, gusti, lingue e tradizioni differenti hanno tutti sognato la costruzione di una società piena di amore, per raggiungere una vita più bella e stabilire il benessere, la pace e la sicurezza.
Nonostante lo zelo incessante dei buoni e dei grandi riformatori e degli amanti della giustizia e nonostante i tanti sacrifici delle masse popolari per raggiungere la felicità e la vittoria, tranne delle piccole eccezioni, la storia dell’umanità è stata piena di sconfitte e fatti amari.
Immaginatevi cosa sarebbe successo se gli egoismi, le mancanze di fiducia, le dittature, non ci fossero state e se nessuno avesse usurpato i diritti altrui? Se invece della ricchezza e del consumo, il rispetto ad una persona dipendesse dalle sue virtù? Se l’uomo non avesse attraversato il periodo nero del medioevo, se i potenti non avessero impedito il progresso in quel periodo? Se non ci fossero state le crociate, ed il periodo dello schiavismo, ed il colonialismo? Se non ci fossero stati i due conflitti mondiali e le guerre in Corea e Vietnam e non ci fossero state le guerre che ci sono state in Africa, America Latina e nei Balcani? Se invece dell’occupazione della Palestina e l’imposizione di un falso regime ad essa e la costrinzione di migliaia di persone a lasciare le proprie case si fosse fatto dell’altro? Se non ci fosse stata la guerra di Saddam contro l’Iran ed i potenti di quel tempo invece del sostegno a Saddam avessero sostenuto i diritti del popolo iraniano? Se non si fosse verificato l’amaro fatto dell’11 Settembree se non ci fossero state le aggressioni contro Iraq ed Afghanistan e se invece di gettare a mare il corpo di un imputato ucciso senza processo si avesse deciso di processarlo in modo che la verità venisse a galla? Se non si fosse usato il terrorismo e l’estremismo per portare avanti politiche espansioniste? Se le armi si fossero trasformate in penne per scrivere e se i budget militari fossero stati usati per il benessere e l’amicizia tra i popoli? Se non si scatenasse in continuazione il tam tam delle divergenze etniche, religiose e razziali e se queste divergenze non venissero usate per raggiungere scopi politici ed economici? Se invece del finto sostegno alla libertà di espressione quando si tratta di offendere le sacralità umane ed i messaggeri divini – che sono gli uomini più puri ed affettuosi e sono i più grandi doni di Dio all’umanità – si permettesse la critica alle politiche di dominio ed alle azioni del sionismo internazionale? Se le agenzie di stampa mondiali potessero diffondere liberamente le verità? Se il Consiglio di Sicurezza non fosse sotto il dominio di pochi paesi e se l’Onu fosse in grado di agire in maniera veramente indipendente? Se gli istituti economici mondiali non fossero sotto pressione e riuscissero ad esprimersi veramente sulla base delle indicazioni dei propri esperti? Se i capitalisti mondiali non sacrificassero l’economia dei paesi deboli per i propri interessi? Se questa gente non sacrificasse la gente per rimediare ai propri errori? Se a dominare le relazioni internazionali fosse stata la sincerità e tutti i popoli e governi avessero potuto partecipare alla gestione del mondo in maniera giusta e con eguaglianza? E se non ci fossero decine di altre situazioni inconvenienti per l’umanità, immaginatevi che benna vita avremmo oggi e che bella storia avrebbe l’essere umano.
Ma ora bisogna dare pure uno sguardo alla situazione odierna del mondo.
a) Situazione economica
La povertà ed il divario tra ricchi e poveri aumentano. Il debito estero dei 18 paesi maggiormente industrializzati del mondo ha oltrepassato i 60 mila miliardi di dollari e pensare che solo la retribuzione della metà di questo debito agli altri popoli risolverebbe per sempre il problema della povertà nel mondo. L’economia basata sul consumismo ha portato solo alla schiavitù dei popoli a favore di un gruppo limitato.
La creazione di asset di carta, facendo leva sulla potenza e sul dominio sui centri economici mondiali, è la più grande frode della storia ed uno degli elementi che ha originato la crisi economica mondiale.
Un rapporto dimostra che un solo governo ha creato 32 mila miliardi di dollari di averi ‘di carta’. La programmazione dello sviluppo sulla base del capitalismo, conduce in un vicolo cieco, e crea competizione distruttiva che in pratica ha dimostrato di essere fallimentare.
b) Situazione culturale
Le virtù morali come la lealtà, la purezza, la sincerità, l’affetto, l’altruismo dal punto di vista dei politici che dominano i centri di potere del mondo, sono tutti concetti superati ed un ostacolo al raggiungimento dei loro obbiettivi. Si dice ufficialmente che la politica e la società non c’entra con la moralità e l’etica.
Le culture originali e preziose che sono l’esito di secoli di sforzi e sono il punto d’incontro dell’amicizia degli uomini e dei popoli e sono motivo di varietà e di ricchezza culturale e sociale sono minacciate ed in via di estinzione.
Con l’umiliazione e la distruzione sistematica delle identità culturali si propina alla gente un tipo di vita senza identità personale e sociale.
La famiglia, che è il più prezioso centro per l’educazione degli uomini ed è il nucleo della creazione e della diffusione dell’amore e dell’umanità è stata indebolita a dismisura ed il suo ruolo costruttivo sta per essere distrutto.
La personalità ed il ruolo centrale della donna, che è un essere celestiale ed il simbolo della bellezza e dell’affetto di Dio e la colonna della stabilità della società, è stata strumentalizzata e danneggiata da ricchi e potenti.
Lo spirito umano è triste e la vera essenza dell’uomo è stata annichilita ed umiliata.
c) Situazione di politica e sicurezza
L’unilateralismo ed i doppi standard, l’imposizione delle guerre e della mancanza di sicurezza e dell’occupazione per soddisfare interessi economici o esigenze di dominio, è divenuta pratica abituale.
La corsa alle armi e la minaccia con le armi atomiche e le armi di distruzione di massa attraverso le grandi potenze è diventato una pratica abituale. La sperimentazione di armi sempre più devastanti, super moderne e il minacciare gli altri dicendo che si possiedono queste armi e la promessa dell’uso di queste al momento opportuno, ha dato vita ad una nuova forma di espressione al livello politico che serve a terrorizzare i popoli e sottometterli. Minacciare di una aggressione militare ai danni del grande popolo dell’Iran, ad opera dei sionisti senza cultura, è un esempio palese di quest’amara verità.
La mancanza di fiducia domina le relazioni internazionali e non vi è un punto di riferimento realmente giusto ed equo a cui poter fare riferimento per risolvere le contese.
Persino coloro che hanno migliaia di bombe atomiche e tutta una gamma di armi spaventose, non si sentono al sicuro.
d) Situazione ambientale
L’ambiente è la ricchezza comune di tutti noi ed appartiene a tutta l’umanità ed è la garanzia per il proseguimento della vita umana; ma per via delle ambizioni e delle scorrerie di un gruppo di sprovveduti e irresponsabili, per lo più capitalisti, sta subendo i peggiori danni e come esito, la siccità, le inondazioni, i sismi ed i diversi tipi di inquinamento, stanno mettendo in pericolo la stessa sopravvivenza umana.
Lo scontento è generale
Amici!
Come osservate nonostante il progresso raggiunto, i figli di Adamo non hanno ancora realizzato i loro sogni.
C’è qualcuno tra di voi che pensi che l’attuale ordine mondiale possa regalare la felicità alla società umana?
Tutti sono insoddisfatti delle condizioni attuali e del sistema dominante a livello internazionale e per di più non hanno nemmeno tante speranze nel futuro.
Di chi è la colpa?
Cari colleghi!
Gli uomini non si meritano una situazione del genere e Dio, il Buono, il Saggio, ama tutti gli uomini e non hanno certo voluto per noi una condizione simile. Egli ha chiesto all’uomo, che è il migliore delle sue creature, di vivere sulla terra nel migliore dei modi e con bellezza, giustizia, amore e dignità. Ed allora pensiamoci.
Sinceramente, chi è responsabile della situazione attuale?
Alcuni cercano di definire ‘naturale’ questa situazione ed addirittura definirla volere di Dio e per giunta puntano il dito contro la gente, contro i popoli e presentano loro come i responsabili.
Dicono:
“Sono i popoli che accettano l’ineguaglianza e l’ingiustizia.
Sono i popoli che sono disposti a farsi sottomettere dalle dittature e dall’avidità di alcuni.
Sono i popoli che si arrendono al volere ‘imperiale’ e di dominio di alcuni.
Sono i popoli che si fanno ingannare dalla propaganda di gruppi di potere e quindi alla fine, ciò che capita di male alla comunità internazionale è l’esito dell’operato dei popoli”.
Questo è il ragionamento di coloro che addossano la colpa ai popoli per giustificare le azioni odiose e distruttive di una cricca che domina il mondo.
Anche se queste pretese fossero state verità, non avrebbero giustificato lo stesso la permanenza di un sistema ingiusto al livello internazionale.
Ecco come sono fatti veramente i popoli
Tutti si ricordino che la verità è che la povertà e la debolezza viene imposta ai popoli e che le ambizioni e la brama di ricchezza dei dominatori del mondo vengono esauditi a scapito dei popoli, con l’inganno ed alle volte con la forza delle armi.
Loro per giustificare le loro azioni anti-umane usano la teoria della sopravvivenza del più forte e parlano della ‘razza superiore’.
Ciò mentre la maggior parte delle persone in tutto il mondo aspira alla giustizia ed è sempre pronta ad accettare la giusitizia ed insegue assolutamente la dignità, il benessere, l’amore.
Le masse popolari non hanno mai desiderato fare conquiste ed ottenere con la guerra ricchezze mitiche. I popoli non hanno divergenze, non hanno avuto nessuna colpa nei fatti amari della storia, sono stati solo ‘le vittime’.
Io non credo che le masse musulmane, cristiane, ebraiche, induiste, buddiste ed ecc… abbiano dei problemi fra di loro. Loro si amano facilmente, vivono in una atmosfera di amicizia, e vogliono tutti purezza giustizia ed affetto.
In generale le richieste dei popoli sono sempre state positive e l’aspetto comune tra di loro, è la loro propensione per istinto verso la bellezza e le virtù divine ed i valori umani.
È giusto dire quindi che la responsabilità dei fatti amari della storia e delle condizioni inconvenienti di oggi, è della gestione del mondo e dei potenti del mondo che hanno venduto l’anima a Satana.
L’ordine mondiale di oggi è un ordine che ha le sue radici nel pensiero anti-umano dello schiavismo, nel colonialismo vecchio e nuovo, ed è responsabile della povertà, della corruzione, dell’ignoranza, dell’ingiustizia e della discriminazione diffusa in tutte le parti del mondo.
La gestione attuale del mondo ha delle caratteristiche ed io ne voglio citare qualcuna.
Primo: è basata sul pensiero materiale e per questo non sente il dovere di rispettare i principi morali.
Secondo: è basato sull’egoismo, l’inganno e l’odio.
Terzo: effettua una classificazione degli uomini, umilia certi popoli, usurpa i diritti di altri ed è basata sul dominio.
Quarto: è alla ricerca della diffusione del dominio attraverso l’intensificazione delle divisioni e delle divergenze tra i popoli e le nazioni.
Quinto: cerca di concentrare nelle mani di pochi paesi il potere, la ricchezza, la scienza e la tecnologia umana.
Sesto: l’organizzazione politica dei centri principali del potere mondiale, è basata sul dominio e sulla forza che un paese ha e che è superiore a quella di altri paesi. Gli enti internazionali pertanto sono centri per acquisire potere, ma non per creare pace e servire tutti i popoli.
Settimo: il sistema che domina il mondo è discriminatorio e basato sull’ingiustizia.
- E voi, credete che solo per servire l’umanità, un gruppo sia disposto a spendere centinaia di milioni di dollari per la campagna elettorale?
- Anche se ci sono grandi partiti nei paesi maggiormente industrializzati, in questi paesi spendere nella campagna di un candidato è diventata un investimento.
- In questi paesi la gente è costretta a scegliere i partiti; ma ciò mentre una parte minimale della gente ha il tesserino dei partiti ed è membro di essi.
- La volontà della gente, negli Stati Uniti ed in Europa, ha una minima influenza sulle politiche interne ed estere e la gente non sa dove sbattere la testa; anche se la gente forma il 99% della sua società, non può partecipare alla gestione del paese.
- I valori umani e morali vengono sacrificati sull’altare delle elezioni e si fanno solo promesse alla gente per strappare il voto.
Amici e colleghi cari!
Cosa bisogna fare? Qual’è la soluzione? Non c’è dubbio che il mondo ha bisogno di nuovo pensiero e nuovo ordine. Un ordine in cui:
1- L’uomo venga riconsiderato la più eccelsa creatura divina e ad esso venga riconosciuto il diritto di avere una vita caratterizzata da aspetti sia materiali che morali e venga riconosciuto il valore elevato della sua anima e venga riconosciuta legittima la sua propensione istintiva alla giustizia ed alla verità.
2- Invece dell’umiliazione e della classificazione degli uomini e delle nazioni, si pensi alla rinascita della dignità e del carattere sacro dell’uomo.
3- Si cerchi di creare, in tutto il mondo, pace, sicurezza stabile e benessere.
4- La nuova struttura venga costruita sulla base della fiducia e dell’amopre tra gli uomini, si cerchi di avvicinare i cuori, le menti, le mani ed i governanti imparino ad amare la gente.
5- Venga applicato un unico standard nelle leggi e tutti i popoli vengano presi in considerazione alla pari.
6- Coloro che gestiscono il mondo si sentano al servizio della gente e non superiori alla gente.
7- La gestione venga considerato un incarico sacro affidato dalla gente alle persone e non una opportunità per arricchirsi.
Signor Segretario, Signore e Signori!
- Un ordine del genere può realizzarsi senza la cooperazione di tutti alla gestione del mondo?
- È chiaro che queste speranze avranno una probabilità per avverarsi solo quando tutte le nazioni inizieranno a pensare in dimensione internazionale e saranno seriamente decise a partecipare all’amministrazione del mondo.
- Con l’aumento del livello di consapevolezza, ci sarà sempre una maggiore richiesta per una nuova gestione del mondo.
- Questa è l’era dei popoli e la loro volontà sarà determinante per il domain del mondo.
Pertanto è degno un impegno collettivo in queste direzioni:
1) Fare affidamento al Signore ed opporsi con tutta la forza alle ambizioni ed a coloro che vogliono più di quanto spetta loro per isolarli ed indurli a rinunciare al vizio di voler decidere al posto dei popoli.
2) Credere nell’aiuto divino e cercare di compattare ed avvicinare le comunità umane. I popoli ed i governi eletti dai popoli devono credere fermamente nelle proprie capacità e devono avere la forza per lottare contro il sistema ingiusto vigente e difendere i diritti umani.
3) Insistere nell’applicazione della giustizia in tutte le relazioni e rafforzare l’unità e l’amicizia, ampliare le relazioni culturali, sociali, economiche e politiche nell’ambito delle ong e delle organizzazione specializzate, in modo da preparare il terreno fertile per l’amministrazione collettiva del mondo.
4) Riformare la struttura dell’Onu sulla base degli interessi di tutti ed il bene del mondo intero. Bisogna ricordare che l’Onu appartiene a tutti i popoli e per questo discriminare i membri è una grande offesa alle nazioni. L’esistenza di differenze, vantaggi, diritti e privilegi non può essere accettabile, in nessuna forma ed in nessuna misura.
5) Cercare di produrre leggi e strutture basate sempre più sulla letteratura dell’amore, della giustizia e della libertà. L’amministrazione collettiva del mondo è una garanzia per la pace stabile. Il Movimento dei Non Allineati, il più grande ente internazionale dopo l’Assemblea Generale dell’Onu, comprendendo l’importanza di questo argomento e con una profonda compresione del ruolo svolto dalla cattiva gestione del mondo nei problem di oggi, ha dedicato il suo 16esimo summit, a Teheran, alla “amministrazione collettiva mondiale”. In questo summit alla quale hanno partecipato attivamente i rispettabili rappresentanti di oltre 120 paesi, è stata ribadita l’importanza della partecipazione seria dei popoli nell’amministrazione mondiale.
Siamo giunti al punto di svolta della storia
- Fortunatamente siamo ormai giunti al punto di svolta della storia. Da una parte il sistema marxista non ha più posto nel mondo e di fatto è stato cancellato dalla scenza amministrativa e dall’altra parte anche il sistema capitalista è impantanato in una palude che ha creato con le sue stesse mani e non ha nemmeno una via d’uscita; non ha soluzioni per i problemi economici, politici, di sicurezza e culturali del mondo e pertanto è in un vicolo cieco sotto il profilo amministrativo. Il Nam ha l’onore di dichiarare ancora una volta che la sua storica decisione, e cioè quella di negare i poli del potere e le loro dottrine, è stata esatta.
- Oggi, il qui presente, come rappresentante del Movimento dei Non Allineati, invite tutte le nazioni del mondo a svolgere un ruolo più attivo nella gestione del mondo e ad impegnarsi affinchè ciò si possa avverare. La necessità di superare gli ostacoli che si presentano dinanzi a questa prospettiva si sente più che mai.
- L’Onu, oggi, ha perso la sua efficienza e di questo andamento, presto nessuno crederà più negli enti internazionali per difendere i diritti dei popoli. Questo sarebbe un danno gravissimo per il nostro mondo.
- Le Nazioni Unite sono state fondate con l’obbiettivo di creare giustizia e tutelare i diritti di tutti. Ma questa stessa organizzazione oggi è affetta da discriminazione ed è diventata uno strumento, per pochi paesi, per imporre la loro ingiustizia a tutto il mondo. Il diritto di veto e la concentrazione del potere nel Consiglio di Sicurezza, impedisce di fatto che i diritti dei popoli vengano difesi realmente.
- La necessità di riformare la struttura è un argomento importante di cui hanno parlato moltissimo i rappresentanti di diversi paesi, ma finora nessuna modifica è stata apportata.\
- Quì pertanto, chiedo ai membri dell’Assemblea Generale ed al Segretario ed ai suoi colleghi di seguire con serietà l’argomento delle riforme e ideare una prassi adeguata per l’attuazione di queste. In quest’ambito, il movimento dei Non Allineati sarà disposto a dare il proprio aiuto e supporto.
…Lui verrà
Signor Segretario, amici e colleghi cari!
- Far dominare la pace e la stabilità sulla terra e creare una vita felice per gli esseri umani, è una missione grande e storica, ma possibile. Dio, il Benevole, non ci ha lasciati soli in questa missione ed ha affermato che quel giorno, in cui l’uomo raggiungerà la perfezione, arriverà di sicuro, perchè se non arrivasse ciò sarebbe in contrasto con la Saggezza divina.
- Dio ha promesso l’arrivo in terra di un uomo fatto di amore, che ama la gente, che porterà la giustizia, e che si chiamerà Mahdi (che Dio affretti la sua venuta/ndr) e che verrà accompagnato da Gesù (la pace sia con lui) e da altri grandi riformatori che usando le capacità degli uomini e delle donne di questa terra e di tutti i popoli: ripeto usando le capacità degli uomini e delle donne di tutti i popoli, guiderà la società umana nel raggiungimento della felicità.
- L’arrivo del Salvatore sarà una nuova nascita, una niova vita. Sarà l’inizio della vera vita e della pace e della sicurezza duratura.
- Il suo arrive sarà la fine dell’ingiustizia, del male, della povertà, della discriminazione e l’inizio del bene, della giustizia, dell’amore, della fratellanza.
- Lui verrà per dare inizio al periodo di vero progresso e di gioia dell’uomo.
- Lui verrà per cancellare gli ostacoli dell’ignoranza e delle superstizioni e per aprire le porte della scienza e della conoscienza, creando un mondo pieno di sapere, nella quale tutti partecipano alla gestione del mondo.
- Lui verrà per regalare a tutti gli uomini l’affetto, la speranza, la dignità.
- Lui verrà affinchè tutti gli uomini assaggino il sapore dolce dell’essere umani e del vivere insieme agli altri.
- Lui verrà perchè le mani si stringano col calore ed i cuori siano pieni di amore e le menti piene di pensieri puri, tutto al servizio della sicurezza, del benessere e della felicità umana.
- Lui verrà affinchè tutti i figli neri, bianchi, rossi e gialli di Adamo tornino a vivere insieme in una casa dopo un lungo e buio periodo di lontananza.
- L’arrivo del Salvatore, di Gesù e dei loro compagni non sarà accompagnato dalla guerra, ma si realizzerà attraverso la presa di coscienza dei popoli, con la diffusione dell’amore, e loro determineranno il futuro eternamente felice dell’umanità con il sole della scienza e della libertà e ciò risveglierà dall’inverno il corpo gelato del nostro mondo. Lui regalerà la Primavera all’umanità. Lui è la Primavera stessa e con il suo arrivo l’inverno dell’esistenza umana, incatenato dall’ignoranza, la povertà e la guerra, rinascerà facendo fiorire l’imponenza dell’uomo.
- Sin da ora si può sentire nell’aria il buon profumo della Primavera. Una Primavera che è iniziata e non appartiene a nessuna razza, popolo o zona particolare e che presto investirà tutte le terre, l’Asia, l’Europa, l’Africa e le Americhe.
- Lui è la Primavera di tutti coloro che vogliono la giustizia, la libertà e che credono nei profeti del Signore. Lui è la Primavera dell’uomo e lo sfarzo di tutti i tempi.
Venite tutti ad aiutare e ad agevolare la sua venuta.
Che sia lodata la Primavera, che sia lodata la Primavera ed ancora, che sia lodata la Primavera!

Entrambi i discorsi sono tratti dal sito della rivista di geopolitica Eurasia


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