“La mamma ha detto che entro un ora il gioco finirà”

“La mamma ha detto che entro un ora il gioco finirà”: alcuni retroscena del colpo di stato in Egitto



In base a quanto riferisce il sito della tv pubblica iraniana IRINN.IR, il portavoce dei Fratelli Musulmani in Egitto, Murad Ali, ha affermato che l’ambasciata statunitense al Cairo, dieci giorni prima del colpo di stato, era al corrente della situazione e di come sarebbero andate le cose. Ali ha aggiunto che gli americani, usando l’esercito come intermediario, avevano informato Morsi della situazione, e addirittura il presidente per mantenere lo status quo era disposto a fare delle concessioni. Ma il tutto non aveva soddisfatto la dirigenza militare cairota. Ali ha ammesso che i Fratelli Musulmani in questa vicenda hanno sottovalutato la situazione e hanno peccato di inesperienza. Egli ha detto: “Non avremmo mai pensato che l’esercito ci potesse tradire in questo modo.” L’esercito quindi, secondo il resoconto del portavoce della Fratellanza, avrebbe intimato agli islamisti di arrendersi, altrimenti vi sarebbe stato il loro intervento diretto e così è stato. Un altro esponente della Fratellanza invece ha detto: “Già dal 23 giugno sapevamo che era tutto finito. I diplomatici occidentali ci avevano avvisato. L’ambasciata americana era al corrente di tutto e ci avevano messi al corrente. Intanto il NYT recentemente ha pubblicato un articolo nel quale il consulente di Morsi per la politica estera, Assam Al Hadad, ha detto: “Prima che arrivasse il colpo finale dell’esercito contro di noi, un ministro degli esteri arabo chiese a Morsi di fare un rimpasto al governo, cercando di andare incontro alle esigenze dei militari.” Secondo alcuni il piano A degli americani in Egitto era quello di costringere Morsi alle dimissioni in modo pacifico, per una transizione verso elementi considerati dagli USA più affidabili, ma la goffa reazione dei Fratelli Musulmani, e l’intransigenza e il poco tatto di Morsi, hanno costretto l’applicazione di un piano B, ovvero il colpo di stato e l’arresto del presidente. Sempre secondo il NYT il ministro arabo che aveva informato i Fratelli della situazione aveva anche chiesto l’istaurazione di un nuovo premier e nuovi ministri per placare l’ira dei generali egiziani. Il nuovo governo avrebbe dovuto prendersi molti poteri e destituire i prefetti nominati da Morsi. Ovviamente il presidente non aveva accettato il tutto, costringendo all’intervento i militari. Lo stesso Hadad ha rivelato che dopo la discussione con il ministro degli esteri di un paese arabo e dopo essersi consultato con Morsi di persona, il consulente del presidente si recò dai diplomatici americani al Cairo, per decidere sul da farsi. A questo punto emergerebbe un comunicato segreto. “La mamma ha detto che entro un ora il gioco finirà”. Questo comunicato rivolto al governo egiziano da parte dei militari, indicherebbe la volontà degli USA di defenestrare Morsi. La “mamma” nel gergo dei generali egiziani è l’America. Infatti l’esercito cairota è foraggiato ogni anno da miliardi di dollari provenienti da Washington. Dopo che il tentativo americano di risolvere la crisi pacificamente, con l’allontanamento volontario di Morsi dal potere, era fallito, per via dell’intransigenza dei Fratelli Musulmani, l’esercito è entrato in azione facendo il colpo di stato e arrestando Morsi.     


IRINN – Traduzione a cura di Iran Mondo 

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