L’Occidente si deve preparare per la vittoria di Assad in Siria



di Con Coughlin

Questa mattina sono giunte notizie riguardo al fatto che centinaia di ribelli siriani stanno deponendo le armi, accettando così l'offerta del governo di un'amnistia. Ciò è un'ulteriore prova di quello che ho detto (e scritto) mesi fa: il presidente Bashar al-Assad sta vincendo questa brutale guerra civile in Siria.
Da quando le forze di Assad cambiarono le sorti del conflitto, riprendendo la strategicamente importante città di Qusayr sul confine libanese all'inizio dell'estate, vi è stato uno slancio a favore del regime per prendere il sopravvento nel conflitto.
Una combinazione di profonde divisioni tra le fila dei ribelli, con i miliziani dell’Esercito Libero che hanno dichiarato guerra ai loro alleati di al-Qaeda (una guerra civile all'interno di una guerra civile), insieme con il tangibile sostegno che Assad ha ricevuto dai suoi alleati iraniani e russi, ha portato alla situazione attuale. Alcuni ribelli hanno capito che stanno combattendo per una causa persa, e hanno deciso che non vale più la pena rischiare la vita.
Inoltre, come ha detto il generale Sir David Richards, l'ex capo delle forze armate della Gran Bretagna, nell’intervista che gli ho fatto per “The Telegraph” la scorsa settimana, gli appelli di David Cameron e William Hague per armare i ribelli sembrano ora rischiare di cadere nel vuoto.
A parte il fatto che la creazione di una no-fly zone equivarrebbe ad una dichiarazione di guerra contro Damasco, la possibilità che armi sofisticate occidentali potrebbero cadere nelle mani dei militanti islamici è stata una cosa sufficiente a dissuadere i governi occidentali per il perseguimento di quel particolare corso.
Il risultato è che i ribelli ora accusano l'Occidente di tradimento, e il regime di Assad, come David Cameron ha avvertito durante il fine settimana, cresce e diventa più forte di giorno in giorno. Ora è solo una questione di tempo prima che Assad dichiari la vittoria; e i ribelli sono lasciati a leccarsi le ferite.
Di conseguenza, credo che sia giunto il momento per i leader occidentali di capire che Assad sta per uscire vittorioso dalla sua brutale aggressione nei confronti del suo popolo, con tutte le implicazioni che avrà ciò per il futuro.
Un simile risultato indebolirà la posizione globale di David Cameron e del presidente Barack Obama, che hanno sempre chiesto il cambio di regime a Damasco. E ciò rafforzerà l'influenza di Iran e Russia, che hanno rifiutato di piegarsi alle pressioni internazionali per abbandonare il loro alleato Assad. Così come si stanno mettendo le cose, non sono solo i ribelli che stanno andando in contro ad una sconfitta in Siria.

Traduzione a cura di Ali Reza Jalali


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