Iran/sermoni Ayat. Khamenei per Eid al Fitr: riflessioni su Iran, Palestina, Egitto, Iraq e Siria

Iran/sermoni Ayat. Khamenei per Eid al Fitr: riflessioni su Iran, Palestina, Egitto, Iraq e Siria


TEHERAN (IRIB) – Si è tenuta stamane con l'imponenza di sempre la preghiera collettiva all'università di Teheran ed in occasione della festa di Fitr questa e' stata ancora più grandiosa perchè guidata dal supremo leader spirituale iraniano l'Ayatollah Seyyed Alì Khamenei.
Secondo il sommo Ayatollah, da molti fedeli sciiti considerato il maggiore leader spirituale del mondo islamico, oggi nella regione del Medioriente si stanno verificando cambiamenti importanti e sensibili. Egli ha citato in primis il cambio della guardia in Iran, e l'insediamento del nuovo presidente avvenuto grazie alla partecipazione decisa e risoluta del popolo alle elezioni. Egli ha auspicato successo per il nuovo esecutivo iraniano ricordando comunque che non bisogna sbagliarsi e sapere fin da ora che il lavoro del nuovo presidente Rohani sarà difficile. In seguito la guida suprema ha spiegato che le notizie che pervengono dagli altri paesi del Medioriente però non sono positive come quelle dell'Iran ma decisamente preoccupanti. Egli ha prima parlato della questione palestinese e dei cosiddetti "negoziati di pace". "Indubbiamente questi negoziati non avranno altro esito che quelli precedenti", ha ricordato riferendosi a decenni di negoziati che di fatto non hanno dato nulla ai palestinesi. Egli ha spiegato che nonostante questi il regime sionista prosegue a costruire insediamenti illegali nelle terre palestinesi. Egli ha definito gli Stati Uniti non "un mediatore", ma piuttosto "una delle parti in causa" perchè completamente schierati dalla parte israeliana. Per quanto riguarda l'Egitto la guida suprema ha chiarito che l'Iran "è profondamente preoccupato" per ciò che sta avvenendo e che indubbiamente e' solo a favore del regime sionista e delle potenze che vogliono vedere divisi ed in contrasto gli egiziani. L'Ayatollah Khamenei si e' detto sicuro del fatto che il popolo egiziano e gli intellettuali egiziani sono completamente in grado di gestire la crisi nel loro paese e di risolverla. Egli ha invitato gli egiziani a guardare la Siria e a vedere cosa può fare ad un paese la divisione interna e la guerra civile. Sostanzialmente lo stesso messaggio e' stato rivolto anche all'Iraq, "un governo islamico" ha detto l'Ayatollah Khamenei, che deve cercare di impedire le divisioni tra le diverse etnie e confessioni. Le parole della guida suprema iraniana si sono concluse con le voci unite della folla dei fedeli che hanno pronunciato il Salawat, una forma di elogio al profeta ed ai suoi sacri discendenti.

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