Palestina: giornata mondiale di Quds ed alcuni concetti dal Corano e dalla Bibbia



di Davood Abbasi.

"Andatevene, maledetti, nel fuoco eterno preparato per il diavolo e i suoi simili. 42 Perché avevo fame e non avete voluto darmi da mangiare, avevo sete e non mi avete dato da bere, 43 ero straniero e non mi avete dato ospitalità, ero nudo e non mi avete dato dei vestiti, ero malato e in prigione e non siete mai venuti a farmi visita!" (Matteo 25, 41-43)
Dovrebbero essere trascorsi circa 2013 anni dal momento in cui queste parole vennero dette in Palestina da Gesù ed oggi nella terra in cui lui visse c'e' proprio un popolo che ha fame ma a cui non vogliono dare da mangiare. Un popolo che ha sete ma a cui non hanno voluto dare da bere. Un popolo che e' straniero nella sua stessa terra; un popolo che e' stato derubato dei suoi averi, dei suoi terreni, dei suoi ulivi; un popolo che e' dilaniato dalla malattia; e' un popolo i cui figli vengono imprigionati senza motivo e a migliaia; e' il popolo palestinese. La domanda e' semplice: i cristiani rammentano che non aiutarlo, secondo la Bibbia, e' eguale al non aiutare Gesù stesso?
Il popolo palestinese e' un popolo che da anni vive una situazione a dir poco disumana per colpa del regime israeliano; a favore dei palestinesi però e' proibito parlare, perchè poi si rischia di essere accusati di anti-semitismo dalla stampa che ormai domina l'Occidente ed anche, il mondo cristiano.
Infatti, da quando nel 1980 il padre fondatore della Repubblica Islamica, l'Ayatollah Khomeini, proclamò l'ultimo Venerdì del mese del Ramadan dei musulmani come giornata mondiale di Quds o di Gerusalemme, di solito le chiavi di lettura offerte dal giornalismo occidentale sono molto negative; la realtà viene capovolta al punto che sembrerebbe l'Imam Khomeini il personaggio "aggressivo" della storia mentre la verità è che il padre della rivoluzione in Iran volle con questo gesto attirare l'attenzione su un dramma infinito, che non ha soluzione anche per colpa dell'indifferenza internazionale.
I paesi islamici in primis ignorano la Palestina senza comprendere che il non sostegno al popolo di questa terra e' un lusso che non si possono concedere semplicemente perchè si tratta di un dovere religioso. Anche se i palestinesi non fossero musulmani il Corano obbliga i credenti a sostenere i deboli dinanzi ai prepotenti in svariati versetti come il numero 74 della sura delle Donne o il 41 della sura della Consultazione. E poi a Gerusalemme non sorge il terzo luogo sacro dell'Islam?
Anche grazie a loro qual'è la situazione della Palestina oggi?
Gaza e' veramente un campo di concentramento a cielo aperto che la storia moderna non ha mai visto a se e la tragedia della popolazione della Striscia si consuma lentamente e con dolore lacerante, senza che nessuno veda o che voglia vedere.
La Cisgiordania quasi quasi non esiste nemmeno dato che in essa ci sono ormai 120 colonie ebraiche, milioni di coloni, il muro dell'Apartheid e l'esercito sionista che arresta, uccide, umilia e non ha pietà nemmeno per i bambini.
Sul piano politico Stati Uniti e Israele hanno come sempre trovato il modo per creare divisione tra le fazioni palestinesi in modo da privare di qualsiasi speranza di liberazione un popolo che per liberarsi avrebbe bisogno, come minimo, di una dirigenza unita.
Questo Venerdì, nella giornata mondiale di Quds, in Iran ed in altri paesi islamici la gente scenderà in piazza per esprimere almeno a voce il sostegno ai palestinesi. Comunità islamiche lo faranno anche in nazioni occidentali e con loro ci saranno anche tanti cristiani...
Perchè chi ha orecchi per ascoltare ha già ascoltato!

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