Farian Sabahi
Emma Bonino a Teheran. È la prima volta, in dieci anni, che un ministro degli esteri italiano si reca nella capitale iraniana. La responsabile della Farnesina incontra il presidente moderato Rohani e il ministro degli Esteri Zarif.
Con gli accordi di Ginevra sul nucleare, il presidente americano Obama ha aperto uno spiraglio con l'Iran, ora le imprese di mezzo mondo sono pronte a rientrare a Teheran a fare business as usual.
Ora, la Farnesina deve spianare la strada affinché le aziende italiane possano tornare a investire in un Paese ricco di petrolio, con 80 milioni di potenziali consumatori.
Ma per la Bonino Teheran è importante anche per pacificare la Siria.
Come reagiscono gli iraniani?
Sono arrabbiati, perché a Ginevra hanno sottoscritto un accordo, e dopo qualche giorno il Congresso americano ha varato nuove sanzioni.
A questo proposito, il ministro degli esteri Zarif ha detto alla Bonino:
''A Ginevra sono state prese decisioni ai più alti livelli politici. Non sabotate il nostro lavoro”.
Un particolare: l'Italia è stata esclusa dai negoziati sul nucleare iraniano, e se per dieci anni nessun politico italiano di alto rango si è fatto vedere a Teheran è perché Berlusconi non ha voluto. A chiedergli di fare un passo indietro era stato il suo amico George W. Bush.
E a pagarne il prezzo sono state le imprese italiane.
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