Iran, Accordo Ginevra sul nucleare al via il 20 gennaio

Iran, Accordo Ginevra sul nucleare al via il 20 gennaio



L'intesa provvisoria, ma di portata storica, raggiunta tra Iran e Stati Uniti (e gli altri membri del gruppo dei 5 membri permanenti del Consigli di Sicurezza Onu più la Germania) il 24 novembre avrà effetto a partire dal 20 gennaio. Da questa data inizieranno i sei mesi in cui sarà applicato l'accordo e avranno luogo i negoziati per l'intesa definitiva. E fonti diplomatiche spiegano che un primo incontro tra il 5+1 e l'Iran avverrà probabilmente a febbraio.

Si tratta di un "progresso concreto", ha detto Obama, che però non consente di nutrire eccessive "illusioni" sull'esito finale del negoziato, su cui continuano ad incombere le sanzioni statunitensi se l'Iran non rispetterà i suoi impegni.

Intanto l'Iran riceverà all'inizio del mese di febbraio un primo versamento di 550 milioni di dollari sui 4,2 miliardi che erano stati congelati a causa delle sanzioni internazionali e che saranno gradualmente sbloccati secondo gli accordi raggiunti.

"L'applicazione del piano di azione congiunto inizierà il 20 gennaio", ha annunciato la portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Marziyeh Afkham, confermando un data emersa già a capodanno ma il cui annuncio ufficiale era stato rinviato per consentire le ultime messe a punto delle modalità di applicazione dell'accordo, incagliatosi fino all'altro ieri sulle attività di ricerca nucleare nell'impianto iraniano di Natanz.

L'intesa prevede l'imposizione di limiti al programma nucleare iraniano, in particolare il congelamento della produzione di uranio arricchito al 20%, in cambio dell'allentamento - "modesto", come ha ribadito oggi Obama - delle sanzioni che strangolano l'economia di Teheran.

"Se l'Iran fallirà nel mantenere i propri impegni inaspriremo le sanzioni", ha avvertito il presidente americano ribadendo però che porrà il veto a nuovi embargo su cui lavora il Congresso di Washington: "imporre nuove sanzioni adesso rischierebbe di rovinare i nostri sforzi per risolvere pacificamente la questione", ha constatato Obama.

Altre sanzioni del resto, sono tornati a ribadire oggi un paio di deputati iraniani, farebbero scattare un ricorso all'arricchimento dell'uranio iraniano non solo al 20% ma ben al 60%, un livello ancor più vicino al 'bomb grade' del 90% con cui si possono armare ordigni atomici.

Al centro di queste tensioni, pur riscontrando che "abbiamo compiuto un progresso concreto", il presidente Usa ha ammesso: "non mi faccio illusioni sull'intesa finale, conscio di quanto sia difficile raggiungere" l'obiettivo di "impedire all'Iran la realizzazione della bomba nucleare". Comunque, ha notato Obama, "è la prima volta da decenni che l'Iran" acconsente a "fare passi indietro su punti chiave del programma" atomico.

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