Caro presidente Rohani...

Caro presidente Rohani,

gli iraniani l'hanno votata pensando di poter migliorare le proprie condizioni di vita, pensando di poter creare un paese migliore. L'hanno votata affinché Lei potesse impegnarsi per la dignità e lo sviluppo della nazione. Le scene che abbiamo visto in questi giorni nelle città iraniane, con gente in fila, ad aspettare ore, per un pezzo di pane o per quattro uova a buon mercato, ci hanno fatto male, molto male. In Iran queste scene si erano viste in passato, per esempio negli anni '80, quando era in corso il drammatico conflitto fratricida con l'Iraq, paese amico e fratello di noi iraniani. Ma allora la guerra poteva giustificare la situazione economica difficile. Uno dei migliori risultati del governo Ahmadinejad era stato l'aver eliminato i "coupon" statali, attraverso i quali la gente acquistava beni di prima necessità a prezzi irrisori o quasi. Questa politica pseudo-assistenzialista, aveva ceduto il posto ad un molto più civile versamento in contanti sui conti correnti degli iraniani; in questo modo ogni famiglia poteva gestire da sola la propria economia. Con l'eliminazione dei "coupon" si tagliavano le mani anche a tutte quelle cooperative o enti parastatali o privati che facevano da intermediari, incassando i soldi pubblici delle convenzioni, imbrogliavano spesso la gente consegnado al popolo merce avariata o di bassa qualità. La politica di Ahmadinejad in questo ambito era però andata in tilt con le sanzioni internazionali, che avevano creato inflazione nel paese; ma da qui a un repentino ritorno al passato, la strada è molto tortuosa. Pensiamo che il popolo iraniano abbia una dignità ben superiore a quello che emerge dalle seguenti immagini. Caro presidente, gli iraniani l'hanno votata per la loro dignità, non calpesti in questo modo l'orgoglio di questa grande e fiera nazione. Alcuni siti hanno riportato addirittura che nella confusione per fare la fila, sono morte delle persone. La vita degli iraniani vale meno di un pezzo di pane elemosinato? 

Cordialmente, un iraniano arrabbiato

 





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