Il ministro dell’economia russo prevede di recarsi in Iran

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Il ministro dell’economia della Russia ha annunciato l’intenzione di visitare l’Iran dopo le notizie sulle due parti che si avvicinano al gigantesco accordo petrolio-per-merci che ha costernato gli Stati Uniti. Il ministro dell’Economia Aleksej Uljukaev ha detto ai media russi che il suo viaggio per fine aprile si concentrerà su una “vasta gamma di questioni commerciali ed economiche“, ma non ha fornito ulteriori dettagli. Il quotidiano Kommersant di Mosca del 16 gennaio ha detto che i due  partner commerciali negoziano un accordo di scambio in base al quale la Russia potrebbe importare 500000 barili di petrolio iraniano al giorno. I funzionari russi non hanno né confermato né smentito. Sottolineano che tali consegne non spezzano le sanzioni delle Nazioni Unite allo Stato islamico. Ma Washington e l’Unione europea hanno imposto restrizioni sul controverso programma nucleare di Teheran penalizzando anche altri Paesi e aziende che commerciano con l’Iran.
Il mese scorso la Casa Bianca ha espresso “grave preoccupazione” sull’accordo perché potrebbe potenzialmente aumentare le esportazioni iraniane di petrolio di oltre il 50 per cento. L’esportazione di greggio dell’Iran si sarebbe ridotta per le sanzioni occidentali unilaterali, da 2,5 milioni di barili al giorno alla fine del 2011 a meno di un milione alla fine dello scorso anno. L’agenzia Fars di Teheran ha citato l’ambasciatore iraniano a Mosca dire che gli ultimi termini della transazione proposta vedrebbe la Russia costruire ferrovie in Iran in cambio del petrolio. La Russia non ha imposto sanzioni all’Iran e aiuta la Repubblica Islamica sia inviando armi che nella produzione di energia nucleare.
‘Petrolio da rivendere alla Cina’ 
I media di Mosca speculano sull’operazione che vedrebbe la Russia riesportare il petrolio in Cina, fornendo all’Iran vagoni e locomotive. Il dirigente della società ferroviaria statale russa Vladimir Jakunin aveva già manifestato interesse ad aiutare l’Iran a sviluppare le ferrovie verso la vicina Armenia. Alcuni analisti ritengono che Washington sarebbe meno irritata con la Russia nello sviluppo della rete ferroviaria di 100 anni dell’Iran, perché ciò ridurrebbe i rifornimenti di Mosca a Teheran di armi e attrezzature avanzate dal doppio uso civile-militare. Gli Stati Uniti sono particolarmente preoccupati che l’Iran acquisisca le conoscenze russe necessarie a sviluppare missili a lunga gittata e ad espandere l’arricchimento dell’uranio. L’analista del Centro di studi politici russo Andrej Baklitskij ha detto che Mosca probabilmente prepara il terreno per un accordo che sarà attuato solo se l’Iran e le potenze mondiali stipuleranno l’accordo globale sul programma nucleare entro l’estate. “La Russia non vuole restare indietro una volta che le sanzioni iraniane saranno tolte, ma non ha molto senso per la Russia agire prima che l’accordo globale sia firmato“, ha detto Baklitskij. “La Russia ha fatto troppo nel tentativo di rendere possibile un accordo così grande, per poterlo minare ora.” Altri aspetti della transazione proposta vedrebbero il colosso energetico statale della Russia Gazprom avere accesso ai giacimenti di gas dell’Iran nel Mar Caspio. Il produttore di greggio privato russo Lukoil ha anche confermato le trattative con il ministero del petrolio iraniano sulla ripresa del lavoro nell’industria energetica, una volta che le sanzioni occidentali saranno rimosse.
Le relazioni tra la Russia e l’Iran sono oscillate nel tempo, ma compresero la stretta alleanza nel 1980, dopo la caduta dello Shah. Mosca da allora ha sviluppato il primo impianto nucleare iraniano e fatto pressioni vane per l’inclusione di Teheran nei colloqui di pace internazionali sulla Siria,  ripresi il mese scorso in Svizzera.
Traduzione di Alessandro Lattanzio

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