Avete bisogno di una ragazza che cammini tra le fiamme, che si butti da un ponte dentro un fiume in piena, che cammini sui cornicioni dell’ultimo piano di un grattacielo? Cercatela a Teheran. Stunt 13 si chiama il gruppo per cui lavora Mahsa Ahmadi, 24 anni, cascatrice, la prima donna a fare la stuntwoman in Iran. Le donne iraniane amano lo sport, tutti gli sport, e se sono sport prevalentemente maschili tanto meglio, è un modo per affrancarsi dalle prescrizioni della teocrazia e dalle tradizioni sociali cui è difficile sfuggire. Lo sport era stato vietato alle donne nei primi anni dopo la rivoluzione, e fu la figlia dell’allora presidente Rafsanjani , Faezeh, a farli legalizzare. Faezeh creò i Giochi islamici femminili, ai quali gli uomini non possono assistere ma che hanno permesso alle donne iraniane di praticare (quasi) tutti gli sport. Ci sono donne diventate premiate pilote di automobili, oppure schermitrici (da quando una stilista ha disegnato un costume da scherma che è stato approvato dai mullah ). Mahsa lavora come stuntwoman da sei anni, fino a 17 era una campionessa di ginnastica artistica, ed è la più brava del gruppo. Stunt 13 è composto di tredici stuntmen, che lavorano regolarmente per il cinema iraniano.
La fama internazionale è arrivata due anni fa. Sul suo clip su Facebook, dove la si vede in una macchina che precipita perpendicolare per sette metri, era arrivato un like nientemeno che da James Bond seguìto poche settimane dall’invito a lavorare in Turchia alla produzione di Skyfall, l’ultimo film di James Bond diretto da Sam Mendes. La troupe di 110 stuntmen e 4 donne che ha lavorato alle riprese del film ha avuto in America lo “screen actor guild award” come migliori cascatori al mondo.
Mahsa si allena a Teheran sul grande palcoscenico del Teatro Vahdat quando non ci sono spettacoli. Con le autorità gli Stunt 13 sono venuti a patti. Le autorità li lasciano tranquilli e loro per riconoscenza girano film di pubblicità per i vigili del fuoco e la mezzaluna musulmana.
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