L’ “economia resistiva” iraniana: un modello per il rilancio dell’Italia

L’ “economia resistiva” iraniana: un modello per il rilancio dell’Italia

Intervista del direttore di SeP, Stefano Bonilauri, ad IRNA
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Cosa pensa del cosiddetto “Resistive economy” condotto dall’Iran contro le sanzioni?
Credo che sia indice di due cose: innanzitutto della maturità dell’economia iraniana, che ha raggiunto un ottimo livello generale, in termini di sviluppo industriale e del settore sociale, nonché della sua capacità di aggirare le sanzioni grazie a rapporti stretti e fecondi con le altre economie emergenti. Questi due elementi sono il segreto della capacità iraniana di resistere alle sanzioni occidentali.
Secondi lei che differenza c’è tra l’economia resistiva e la politica dell’Austerity condotta dai paesi europei contro la crisi economica? 
L’Austerity attuata in molti paesi europei, in particolare quelli del Mediterraneo, è uno strumento che anziché rafforzarne le economie, le indebolisce. Vengono penalizzati i consumi interni, colpito il ceto medio e soprattutto le imprese nazionali subiscono un duro colpo, scomparendo una dopo l’altra. Anche lo Stato sociale ne risente. Tutto il contrario rispetto a quanto s’è visto in Iran, dove le misure adottate contro le sanzioni sono servite a rendere più indipendente l’economia dai circuiti internazionali e quindi a renderla anche più forte.
L’Economia resistiva come mezzo per arrivare all’indipendenza economica e contro le sanzioni viene applicato in Iran da tanti anni e fa si che il paese non sia dipendente alle politiche economiche dei potenti, lei cosa pensa? 
Ritengo che sia un valido modello per molti altri paesi, in particolare quelli in via di sviluppo ma non solo, che vogliano ugualmente rendersi indipendenti da un’economia internazionale dove, malgrado le recenti affermazioni dei BRICS, continua ancora a pesare una visione unipolare del mondo, caratterizzata dal G7, dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale. L’economia resistiva può consentire a questi paesi di svilupparsi basandosi sulle proprie forze, intrattenendo relazioni eque con alcuni importanti paesi non occidentali o comunque anch’essi in lotta con il sistema economico internazionale dominato dagli Stati Uniti, e di raggiungere così importanti traguardi dal punto di vista economico, sociale ed industriale.
Secondo lei questo tipo di economia significa isolamento economico oppure indipendenza economica?
Non credo si possa parlare di isolamento, se non dal punto di vista parziale di un occidentale. Se c’è un isolamento, questo è solo da parte delle economie del G7 che, a cominciare dagli Stati Uniti, mirano a controllare l’economia mondiale e non tollerano che un paese possa decidere autonomamente il proprio percorso economico. Per tutto il resto del mondo, vale a dire 6/7 della popolazione mondiale, fatto di economie sempre più importanti, l’isolamento non c’è. Quindi questo tipo di economia si conferma come un modello di indipendenza economica dal mondo unipolare, e come un esempio utile a quei paesi che come già detto desiderino svilupparsi secondo i propri interessi nazionali anziché secondo quelli altrui.
Secondo lei l’economia resistiva può servire anche ad altri paesi come per esempio l’Italia?
Attualmente l’Italia non avrebbe le capacità per applicare un simile modello economico: la sua economia, infatti, è troppo interconnessa con quelle delle altre potenze occidentali e non solo, praticamente ne è dipendente. Potrebbe però tutelare maggiormente i propri interessi nazionali, cosa che si può ottenere solo recuperando la propria sovranità, per esempio non varando sanzioni contro paesi come Siria, Iran o Russia che sono tra i suoi principali partner commerciali, facendosi del male solo per compiacere gli Stati Uniti. Una maggiore indipendenza politica e quindi economica sarebbe già un primo passo verso un’economia più indipendente e perciò anche potenzialmente resistiva. Sicuramente un simile modello economico, che privilegi le industrie interne tutelandole, sarebbe un’ottima soluzione per rilanciare l’economia nazionale.

http://www.statopotenza.eu/10895/leconomia-resistiva-iraniana-un-modello-economico-per-il-rilancio-dellitalia

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