Khorasan Newspaper
Mohammad Eslami
Alla fine c’è stata la
catastrofe. Nel principale scontro per interposta persona al quale stiamo
assistendo a livello internazionale, i gruppi di estrema destra della città di
Odessa in Ucraina hanno bruciato vivi i loro avversari. 175 persone sono
riuscite a scampare alla strage, ma 43 persone sono morte tra le fiamme. Ora
gli USA, l’UE e la Russia devono rivedere molti degli accordi raggiunti negli
ultimi mesi. La situazione in Ucraina potrebbe degenerare ulteriormente, ma la
vera domanda è: come è possibile riportare l’ordine nel paese? Vi sono due
opzioni plausibili, una è che i russi si accontentino dell’annessione della
Crimea e rinuncino all’Ucraina orientale, accettando il fatto che il governo
ucraino riporti l’ordine in quelle zone e intraprenda una politica per l’uscita
di tutto il paese dalle difficoltà sociali ed economiche, mettendo freno
all’odio etnico che sta divampando in molte zone. L’altra opzione invece è che
gli occidentali corrano ai ripari e tentino in qualche modo di mettere fine al
loro appoggio al caos che hanno promosso nel “giardino privato” della Russia.
Facendo ciò i governi occidentali di fatto accetterebbero un futuro di tipo
federale per l’Ucraina, dovendo per molto tempo abbandonare l’idea di istallare
ai confini di Mosca lo scudo anti-missilistico e il conseguente ingresso di
Kiev nel Patto Atlantico. In pieno conflitto, Angela Merkel è volata a
Washington per un meeting con Obama. La Germania è il paese europeo più
popoloso, la principale macchina industriale del vecchio continente e la quarta
economia del mondo. Senza la Germania l’UE non può pensare di opporsi a Putin e
la Merkel è fortemente contraria alla linea dura antirussa. La crisi ucraina è
vista con un realistico distacco da parte degli intellettuali tedeschi, per non
parlare dell’apparato economico tedesco, volenteroso di mantenere buoni
rapporti con Mosca; gli imprenditori tedeschi non vuogliono una intromissione
negli affari ucraini. A Obama invece non dispiacerebbe scatenare una campagna
contro Putin, ma il problema è che nessuno potrebbe garantire su una data di
scadenza per le ostilità. I media tedeschi proprio qualche giorno fa hanno
mostrato la foto dell’ex cancelliere di Berlino Gerhard Schroder abbracciare il
presidente russo a San Pietroburgo, in occasione dei suoi settant’anni. Il
ruolo di Schroder è importante, in quanto egli gioca un ruolo fondamentale
nelle relazioni bilaterali, essendo uno dei dirigenti della società che cura il
gasdotto North-Stream, con contatti privilegiati con l’azienda russa Gazprom.
Ancora oggi Schroder, pur non ricoprendo incarichi istituzionali ufficiali, ha
un ruolo importante nel Partito Social-Democratico tedesco, partito che la
Merkel per ovvi motivi non può ignorare. Lo stesso ministro degli Esteri della
Merkel per alcuni anni era un membro del partito di Schroder, ovvero Frank-Walter
Steinmeier. In ogni caso Angela Merkel è in buoni rapporti personali con
Vladimir Putin. I due si sono già confrontati più di dieci volte in modo
diretto sulla vicenda ucraina, dal 20 febbraio ad oggi. Interessante notare che
spesso i colloqui privati tra la Merkel e Putin si svolgono in tedesco, lingua
conosciuta bene dal leader russo, in quanto egli, in veste di membro del KGB,
ha svolto un periodo di lavoro nell’allora Germania democratica. Nei media
tedeschi poi si discute molto di come possa l’UE lavorare fianco a fianco del
governo di Kiev, di fatto alleato e infiltrato dai gruppi neofascisti. E’
facile pensare quindi che, al contrario di quello che prospettano i media
occidentali, non sia Obama che sta cercando di convincere la Merkel ad un
piglio più antirusso, ma è la Merkel che sta cercando di far comprendere ai
suoi amici a Washington e in Europa che bisogna accettare una sconfitta in modo
ragionevole. Basterebbe comprendere a Washington e a Bruxelles che in Ucraina
la situazione è simile a quello che è avvenuto in certi paesi del Nord Africa o
del Vicino Oriente, e quindi accettare una transizione verso una nuova forma di
governo tramite un referendum di riforma della costituzione, che traghetti
l’Ucraina verso la pace e un modello federale. Sarà pronto Obama ad accettare
queste condizioni per pacificare l’Ucraina? Oppure dovremo aspettarci il
protrarsi del caos e quindi altre stragi? Intanto continua la guerra per
interposta persona.
Traduzione a cura di Ali Reza
Jalali
http://www.khorasannews.com/News.aspx?type=1&year=1393&month=2&day=14&id=5934347
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