Ali Reza Jalali
Leggo su un sito in lingua inglese riguardo un meeting
internazionale di giuristi ed esperti di questioni islamiche, tenutosi in
Pakistan, dal quale emergerebbe quanto segue: “L’esistenza delle donne è
contrario all’Islam.”
Non so chi siano esattamente i promotori di questi incontri,
e nemmeno so molto sul background culturale dei giuristi che si
esprimono in questo modo, ma rimanendo in un’ottica prettamente islamica,
sorgono diverse domande: quindi secondo questi pseudo-sapineti, anche l’esistenza
delle persone come le loro madri è in contraddizione con l’Islam? Per non dire
poi delle grandi figure femminili dell’Islam, da Khadija, la moglie del
Profeta, a Fatima, la figlia prediletta, fino a Zainab, la grande oratrice che
diffuse il messaggio rivoluzionario islamico dopo il martirio dell’Imam
Hussain.
Uno potrebbe obiettare, “ma questi sono sunniti, quindi non
credono come gli sciiti a questi personaggi che tu hai elencato.”
L’obiezione è giusta.
Allora cambio modo di argomentare e cito altre donne,
considerate in modo sacrale o quasi anche dai sunniti. Che dire della Madonna,
citata nel Corano allora? Il Corano, per i musulmani, sciiti o sunniti che
siano, è il Verbo divino. Quindi Dio avrebbe dedicato un intero capitolo del
Suo Libro a una persona la cui esistenza sarebbe “contraria all’Islam”?
Questi preti da quattro soldi, questi selvaggi, che dell’Islam
non sanno nulla o fanno finta di non sapere, sono una seria minaccia per la
società musulmana. I musulmani devono prendere le distanze da questi individui
e condannarli e non fare finta di niente. Questa pretaglia è la radice della
corruzione dell’Islam.
Stop a questo Islam fomentatore di odio e reazionario.
Questo Islam è una minaccia per l’Islam stesso, ancora prima che per l’Occidente.
Commenti
Posta un commento