Ahmadinejad nel suo primo discorso dalla fine del mandato presidenziale: “Sarò al servizio della rivoluzione fino all’ultimo istante”
A cura di Ali Reza Jalali
Lo scorso 3 giugno l’ex
presidente iraniano Ahmadinejad ha tenuto il suo primo discorso pubblico da
quando non ricopre più l’incarico istituzionale di capo del governo; egli è
intervenuto in una moschea nella città di Mashad, nell’Iran orientale, in
occasione dell’anniversario della dipartita dell’imam Khomeini, guida della
rivoluzione e fondatore della Repubblica Islamica, avvenuta nel giungo del
1989. Questi giorni l’Iran è attraversato da molti eventi di vario genere, e
non sono solo giorni di lutto, ma anche di festività, in concomitanza col mese
islamico di Sha’ban, periodo in cui i musulmani sciiti festeggiano diverse
ricorrenze sacre. Proprio a proposito di ciò Ahmadinejad ha detto: “Ringrazio
Dio l’Altissimo di avermi dato l’opportunità di incontrare alcuni dei migliori
abitanti di Mashad proprio in concomitanza con questi giorni di festa; senza
dimenticare il giorno dell’ascesa dell’imam celeste (l’imam Khomeini, n. d. r.).”
Egli ha continuato: “Il mio
intento principale era quello di incontrarvi e di stare insieme a voi per
ricordare questi giorni e queste ricorrenze importanti. Spenderò solo alcune
parole.”
L’ex presidente iraniano, che ha
terminato il suo mandato nell’estate del 2013, cedendo il posto a Hassan
Rohani, eletto presidente nel giungo dello stesso anno, ha affermato che:
“Voglio solo dire qualcosa sull’imam e sulla rivoluzione, però prima di
iniziare il mio intervento vorrei fare le condoglianze per l’anniversario della
sua dipartita alla nostra cara guida (Ayatollah Ali Khamenei, n. d. r.) e a
tutto il popolo iraniano, così come a tutti i monoteisti del mondo.”
Ahmadinejad ha poi detto che il
popolo iraniano e tutti i popoli del mondo sono nel bel mezzo di un grande
evento e che ciò ebbe inizio con la creazione dell’esistente, affinché gli
esseri umani potessero in questo stesso mondo raggiungere la beatitudine e
impegnarsi per avvicinarsi a Dio.
“Gli esseri umani nel corso della
storia si sono impegnati, sono stati artefici di grandi cose e vi è stato uno
sviluppo evidente, ma la rivoluzione (in Iran, n. d. r.) fu un momento
fondamentale che è paragonabile alla missione dei profeti, in quanto gli
obiettivi e la radice del movimento sono simili a quello che istaurarono gli
inviati di Dio.”
Ahmadinejad ha quindi
sottolineato l’importanza del principale frutto della rivoluzione, ovvero
l’istaurazione della Repubblica Islamica, una base forte che ha mutato il punto
di vista dei popoli; egli ha messo poi in luce il fatto che grazie all’aiuto divino, gli ideali della
rivoluzione islamica trionferanno, anche grazie alla diffusione nel mondo di
quegli ideali che spinsero il popolo a promuovere questo mutamento epocale;
l’ex presidente dell’Iran ha detto: “Se viaggiate in giro per il mondo, potete
comprendere che quello che vogliono i popoli è proprio l’affermazione dei
principi che mossero la nazione iraniana a fare la rivoluzione islamica.”
Mahmoud Ahmadinejad ha
successivamente analizzato le basi della rivoluzione, identificandole nel ruolo
dell’imam (la guida) e della nazione (il popolo).
Sulla figura dell’imam Khomeini
ha poi detto: “Dovremmo parlare ore della sua figura, l’imam Khomeini è stato
artefice del più grande cambiamento umano dopo il profeta Muhammad, l’imam è
emerso dal cuore del popolo ed è stato il portabandiera definitivo della
rivoluzione islamica.”
“Un pensiero altolocato, un
coraggio senza eguali, un amore immenso nei confronti del popolo, la
perseveranza nei confronti dei prepotenti, queste sono alcune caratteristiche
che hanno contraddistinto il suo operato.”
“Dobbiamo chiederci come è stato
possibile che l’imam abbia raggiunto queste vette: la risposta è che
innanzitutto qualsiasi essere umano ha la potenzialità di raggiungere questo
stato, ma l’imam è riuscito a trasformare la potenza in atto, grazie ad un solo
concetto: la lotta per la causa di Dio. Solo attraverso ciò è possibile
elevarsi e raggiungere la perfezione.”
“La lotta per la causa di Dio
conferisce all’uomo forza e perseveranza e questo processo è completo se
arricchito dall’amore nei confronti dell’Imam del Tempo (Imam Mahdi, n. d. r.).
L’imam Khomeini nei gironi difficili della sua lotta, nonostante la pesante
propaganda avversa, proprio grazie a questi principi riuscì a portare avanti le
proprie idee.”
Dopo l’analisi del ruolo della
guida, Ahmadinejad si è concentrato sull’analisi dell’altro principio
fondamentale della rivoluzione islamica, ovvero il ruolo della nazione e del
popolo.
“Il popolo iraniano è stato tra i
popoli avanguardistici ed è difficile trovare altri popoli con questo grado di
unità. Questo è un popolo che ha avuto un ruolo fondamentale nella salvaguardia
degli ideali divini, così come nella lotta per l’affermazione del governo
dell’Imam del Tempo.”
“La rivoluzione fu il frutto del
legame tra quell’imam (Khomeini) e tale popolo. Questa rivoluzione è per tutti
gli esseri umani e per tutti coloro che cercano la perfezione.”
Ahmadinejad, dinnanzi ad un folto
numero di uditori, sistemati alla buona, anche al di fuori della moschea, ha
continuato affermando: “La rivoluzione continua il suo percorso, nonostante i
problemi e le difficoltà, e non si arresta.”
“La nostra rivoluzione è un
profondo mutamento che influenza le nazioni e il suo raggio d’azione aumenta
ogni giorno, per via del fatto che la ricerca della giustizia è parte
integrante della natura degli uomini.”
“Nonostante i problemi, la nostra
nazione oggi è ancora più credente e persevera sempre di più nella ricerca
della giustizia; il popolo si è fatto portabandiera nel mondo dei valoro di
unità, giustizia e amore.”
Ahmadinejad ha anche sottolineato
che l’imam Khomeini si è affidato al popolo e che nessuno ha il diritto di
ledere questo legame tra la guida e la nazione.
“I nostri nemici hanno tante idee
perverse in testa, ma le loro trame sono del tutto inconsistenti, loro non
hanno conosciuto bene la nostra nazione, visto che il popolo è disposto a
resistere fino alla fine in nome della salvaguardia dei valori della
rivoluzione.”
“L’unico mezzo per porre fine
alle trame dei nemici è affidarsi al popolo e insistere sui valori, ovvero
quello che faceva l’imam stesso.”
In conclusione del suo
intervento, Ahmadinejad ha ribadito l’importanza della difesa della Repubblica
Islamica, sottolineando che egli stesso, autodefinendosi “un piccolo servitore
della nazione”, sarà sino all’ultimo istante a servizio della rivoluzione, dei
suoi valori e della Repubblica Islamica.
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