Tehran a sostegno di Baghdad nella lotta al terrorismo integralista

 
Cari amici, ecco il pezzo che ho appena letto, in diretta, su Popolare Network: 

Come riportato dalla Cnn e dal Wall Street Journal, è probabile che il leader supremo Khamenei abbia messo in movimento i pasdaran, perché tra gli iraniani è viva la memoria dell'invasione di Saddam Hossein nel 1980 e degli otto anni di guerra Iran-Iraq.
In Iraq sarebbero operative le truppe speciali al-Qods, quelle... che erano in Lorestan e nella regione di Urumieh. L'obiettivo di Teheran è respingere l'offensiva degli estremisti sunniti, e soprattutto difendere i luoghi santi dello sciismo, i mausolei di Najaf, Kerbela, e la moschea di Samarra.
Da Teheran, però, né il presidente della Repubblica Rohani né il ministro degli Esteri Zarif danno dettagli sul tipo di aiuto che Teheran garantisce a Baghdad.
Rohani ribadisce pieno sostegno al premier iracheno Maliki contro il "terrorismo". Dichiara che Teheran farà tutto il possibile per "combattere i massacri e i crimini dei terroristi". L'Iran "non permetterà che i sostenitori del terrorismo destabilizzino l'Iraq".
 
Il ministro degli Esteri Zarif ha detto al Segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon che l'offensiva dell'Isil rappresenta "un pericolo che supera le frontiere". E infatti, gli estremisti hanno sequestrato 31 camion turchi e attaccato il consolato turco a Mosul, prendendo decine ostaggi.
Quella sferrata dagli integralisti sunniti dell'ISIL non è quindi sono una guerra contro gli sciiti d'Iraq e contro l'Iran, che considerano eretici perché venerano gli Imam, considerati i legittimi successori di Maometto. Ma è una guerra globale, in cui tanti paesi rischiano di essere coinvolti. E infatti la Turchia chiede l'intervento della Nato.
 
 
Tratto dal profilo Facebook di Farian Sabahi

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